Draghi: tetto Ue ai prezzi del gas per limitare aumento inflazione
Come per la pandemia necessario uno sforzo comune contro il caro vita I salari devono recuperare potere d’acquisto senza creare una spirale sui prezzi
Le prospettive dell'economia peggiorano, a partire dall'inflazione, pressata dal caro- energia. Questo impone uno sforzo complessivo in Europa per creare strumenti efficaci per la ripresa, come fatto per la pandemia. Mario Draghi tiene il discorso di apertura della sessione ministeriale dell’Ocse a Parigi, all’indomani della cena all’Eliseo con il presidente Emmanuel Macron, che « è andata benissimo » . Al centro del discorso del premier i temi portanti dell’azione del governo a partire dall’esplosione dei costi delle materie prime: « Il consiglio Ue ha approvato di considerare di imporre un tetto dei prezzi per le importazioni di gas russo: questo potrebbe limitare l’incremento dell’inflazione e ridurre i flussi finanziari verso Mosca » . Ma, aggiunge, « le discussioni sono ancora in corso e la strada da percorrere potrebbe essere lunga » . L'analisi di Draghi sullo situazione economica è chiara: « L’invasione russa dell’Ucraina ha portato a un significativo peggioramento delle prospettive di crescita e a un forte aumento delle aspettative di inflazione » . Ora « le banche centrali hanno iniziato a inasprire la politica monetaria, portando a un aumento degli oneri finanziari » . Le ragioni dell’inflazione però, osserva il premier, sono diverse in Ue e negli Usa: energia e prezzi dei beni alimentari hanno spinto a maggio l’inflazione all’ 8,1% rispetto a un anno prima. « Tuttavia, se escludiamo energia e beni alimentari, l’aumento è solo circa la metà, un salto significativo, ma molto inferiore rispetto agli Stati Uniti » . E’ questa la core inflation, che in Italia si è attestata a maggio al 2,9%, mentre la disoccupazione è appena al di sotto del 7% nell’area dell’euro e i consumi restano al di sotto dei livelli pre- pandemia. « Sono tutti segnali che c’è ancora capacità inutilizzata nell’economia: quindi, almeno nella Ue, l’aumento dell’inflazione non è del tutto segno di questo surriscaldamento della situazione, ma in gran parte il risultato di una serie di choc dell’offerta » .
C'è però un tema che va affrontato: « I salari devono recuperare il loro potere d’acquisto, ma senza creare una spirale prezzo- salario che comporterebbe, a sua volta, tassi di interesse ancora più elevati. Dobbiamo ridurre i prezzi dell’energia e offrire sostegno finanziario alle famiglie e alle imprese, soprattutto quelle più bisognose » . Servono quindi strumenti agili ed efficaci per contrastare il caro- energia: la Ue deve valutare di replicare strumenti come Sure ( nato nella pandemia per la cassa integrazione, ndr) « che ci hanno aiutato a riprenderci rapidamente dalla pandemia. Uno strumento simile, questa volta mirato all’energia » ha aggiunto Draghi, « potrebbe garantire ai paesi vulnerabili più spazio per aiutare i propri cittadini in un momento di crisi, rafforzerebbe il sostegno popolare al nostro sforzo sanzionatorio congiunto e contribuirebbe a preservare la stabilità finanziaria in tutta l’area dell’euro » . Sullo sfondo resta il tema del cambiamento climatico: « Questa situazione di emergenza non deve essere una scusa per tradire i nostri obiettivi climatici ma la ragione per raddoppiarli. Accelerare la transizione energetica è fondamentale per spostarci verso un modello sostenibile e ridurre la nostra dipendenza dalla Russia. Dobbiamo agevolare l’espansione delle rinnovabili e promuovere ricerca e sviluppo in nuove soluzioni di energia verde e pulita. Questo significa rafforzare la nostra architettura dell’idrogeno e sviluppare reti intelligenti e resilienti » . Inoltre la risposta alle crisi derivanti dall’invasione dell’Ucraina non deve distrarci dalle politiche a lungo termine che andranno a beneficio delle generazioni future: « Il Covid- 19 ha messo in luce le fragilità dei nostri sistemi sanitari. Vogliamo stimolare gli investimenti e rendere il mondo più preparato per future pandemie » . Infine un richiamo alla guerra in Ucraina e alle conseguenze sulla sicurezza alimentare: « Dobbiamo offrire al presidente Zelensky le assicurazioni di cui ha bisogno che i porti non saranno attaccati » . Si ribadisce quindi la necessità di sbloccare al più presto i porti per evitare una « catastrofe alimentare » per il blocco del grano. Bisogna anche « continuare a sostenere i paesi beneficiari, proprio come sta facendo l’Unione Europea con il suo Food and Resilience Facility » .
L’invasione russa dell’Ucraina ha portato a un significativo peggioramento delle prospettive di crescita