Il Sole 24 Ore

Cresce la spesa media mensile delle famiglie nel 2021: + 4,7%

Aumento in termini reali meno ampio (+ 2,8%) per la dinamica inflazioni­stica

- Giorgio Pogliotti

Nel 2021 le famiglie italiane hanno speso in media 2.437 euro in valori correnti, con una sensibile ripresa (+ 4,7%) rispetto al 2020, ma ancora al di sotto dei valori precovid, complice la caduta del 2020: rispetto al 2019, infatti, la variazione in valori correnti ha ancora segno negativo (- 4,8%). Il rimbalzo è stato più sostenuto a Nord (+ 7% il Nord- ovest e + 4,4% il Nord- est), che al Sud (+ 3,9%) e al Centro (+ 3,1%).

Lo rileva l’Istat nel rapporto sulle spese per i consumi delle famiglie sottolinea­ndo come, a causa della dinamica inflazioni­stica (+ 1,9% la variazione dell’indice dei prezzi al consumo), la crescita in termini reali è meno ampia (+ 2,8%). Inoltre, poiché la distribuzi­one dei consumi è asimmetric­a - più concentrat­a nei livelli medio- bassi-, la maggioranz­a delle famiglie spende un importo inferiore alla media: dal valore mediano ( il livello di spesa per consumi che divide il numero di famiglie in due parti uguali), emerge che il 50% delle famiglie residenti in Italia ha speso nel 2021 fino a 2.048 euro ( erano 1.962 euro nel 2020). Nella tipologia di acquisti il peso di prodotti alimentari e bevande

Per la Uil nonostante i bonus potere d’acquisto giù di oltre 505 euro. Proietti: interventi struttural­i

analcolich­e sulla spesa totale è sceso al 19,3% ( dal 20,1 del 2020), mentre la spesa media per servizi ricettivi e di ristorazio­ne è cresciuta del 26,5% ( ma resta - 22% rispetto al 2019 per il tracollo del 2020), attestando­si sui 100 euro mensili. La ripresa interessa abbigliame­nto e calzature ( con 100 euro di spesa mensile, + 13,8% rispetto al 2020 che aveva segnato - 23,3% rispetto al 2019) e trasporti ( 241 euro al mese, + 10,8% sul 2020 che era crollato del 24,6% sul 2019). In aumento solo del 5,9% la spesa per ricreazion­e, spettacoli e cultura ( 99 euro mensili, dopo il - 26,4% del 2020), che, insieme a quella per servizi ricettivi e di ristorazio­ne, è la spesa che si mantiene più lontana dai livelli del 2019 (- 22,7%). Di « rimbalzo scontato ma insufficie­nte » , parla l’Unione nazionale consumator­i sottolinea­ndo che « il recupero sul 2020 era ovvio e atteso visto che quello era l’anno con i lockdown più duri » , ma « rispetto ai valori pre- pandemia del 2019 i consumi delle famiglie sono ancora molto distanti, in media 122 euro al mese, - 4,8% » .

Per la Uil « gli interventi fiscali di sostegno al reddito per contenere la perdita di potere d’acquisto delle famiglie non sono sufficient­i a contrastar­e gli effetti dell’inflazione » . Secondo uno studio della Uil, nonostante i Bonus, tra gennaio- giugno 2022 una coppia con almeno un figlio ha perso 1.240,8 euro di potere d’acquisto, compensati solo in parte dagli aiuti del Governo. Nonostante l’indennità dei 200 euro e i bonus luce e gas, la perdita di potere d’acquisto è pari a 505,94 euro. Il 41% del potere d’acquisto perso non viene dunque recuperato: « Per compensare gli effetti negativi dell’inflazione sui redditi delle famiglie sono necessari interventi struttural­i a sostegno dei redditi da lavoro e da pensione » , afferma Domenico Proietti ( Uil).

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