Mattarella a Von der Leyen: Piano europeo post guerra
Al Quirinale. Cinquanta minuti di colloquio. Il capo dello Stato: « La Commissione abbia lo stesso scatto del dopo Covid » . Apertura della presidente. Sì a Kiev nell’Ue ma con i Balcani
È stata la prima volta di un bilaterale tra Mattarella e la presidente della Commissione Ue ed evidentemente i temi affrontati e la profondità della discussione è stata tale da impegnare circa un’ora. Al centro, naturalmente, la guerra in Ucraina con la sua drammaticità ma soprattutto le responsabilità che l’Europa dovrà assumere nel gestire le conseguenze del conflitto. Il precedente a cui si guarda, altrettanto traumatico, è quello della pandemia che ha messo prima sotto stress l’Ue – con il primo riflesso di alcuni Paesi di chiudere le frontiere – ma poi ha trovato uno scatto adeguato alla crisi economica e sociale con il Next Generation Eu. Ecco, il capo dello Stato ritiene che anche in questa circostanza, la Commissione debba essere all’altezza dei problemi e trovare uno stesso approccio. Ragionamenti che hanno trovato un’apertura nella Von der Leyen, convinta non solo della necessità di riparare i danni della guerra di Putin ma anche del metodo usato con i Piani Ue del post- Covid. Nel senso che i singoli Stati sono stati liberi di decidere il “come” arrivare a obiettivi fissati a livello comunitario e con un controllo sull’uso delle risorse.
Certo, si tratta di prime riflessioni, non mature, anche perché trascinano il tema del Patto di stabilità che è sospeso ancora per il prossimo anno ma che è difficile immaginare possa essere replicato a tanti anni di distanza e con due traumi che hanno ferito l’Europa in profondità. Tuttavia, come si sa, tra i 27 non c’è sintonia e dunque mettere sul tavolo il tema - adesso - renderebbe più visibili le divisioni oltre quelle che già esistono sulla Russia. Insomma, si va avanti ma scegliendo con cura i tempi. Più urgente è invece un’altra conseguenza del
conflitto: la crisi alimentare che rischia di travolgere i Paesi africani e l’area mediterranea esponendo proprio l’Italia a una nuova ondata di migrazioni. Su questo si sta già lavorando a soluzioni mentre è oggetto di discussione in Ue l’altro dossier di cui si è parlato nel colloquio, ossia la candidatura di Kiev a entrare nell’Unione. Un passaggio su cui c’è il sostegno della presidente Von der Leyen che pensa si debba dare un segnale politico. Sia Draghi che Mattarella sono sulla stessa linea, pur consapevoli delle diverse posizioni tra leader Ue. Quello su cui ha insistito il capo dello Stato è però l’attenzione a non tralasciare altri Paesi che sono già a un livello avanzato di procedure per entrare in Europa, come la Macedonia del Nord e l’Albania - e tutto il dossier dei Balcani occidentali che non deve finire in sordina. E del resto di nuovi ingressi nell’Ue si era parlato al Quirinale proprio due giorni fa,
con la visita della presidente della Georgia ( altro Paese candidato) e se n’è parlato ieri alla cena tra Mattarella e il presidente polacco Duda, doveva esserci anche la presidente slovacca Caputova che però ha dovuto rinunciare per il Covid.
Tornando alla Von der Leyen, la sua giornata ha avuto una tappa al Campidoglio dal sindaco Gualtieri che gli ha illustrato il Next Generation Rome, invitandola poi anche ad ammirare un panorama sui Fori che le ha strappato un « wonderful » . In mattinata era stata al Maxxi, dove ha preso il via della prima edizione del Festival Internazionale New European Bauhaus con il ministro Franceschini. « Ricostruiremo l’Ucraina, è un nostro obbligo morale » ha detto e ha ricordato anche la sfida « a liberarci dalla dipendenza dai combustibili fossili della Russia investendo massicciamente nelle rinnovabili » .