Il Sole 24 Ore

A giugno stimate 560mila assunzioni

Tre i settori che trainano: turismo, commercio e servizi alla persona

- Claudio Tucci

A giugno, sotto la spinta dei servizi, le aziende hanno previsto circa 560mila ingressi, 559.360 per la precisione. La fetta principale di assunzioni è concentrat­a in tre settori: turismo ( 157.370 entrate programmat­e), servizi alla persone ( 73.880), commercio ( 69.710), ed è spiegata principalm­ente dall’avvio della stagione turistica, dalle necessità, purtroppo in aumento, di cura e assistenza, e dall’allentamen­to delle misure sanitarie. Manifattur­a e costruzion­i stanno tenendo con, rispettiva­mente, 85mila e 46.320 ingressi stimati. Per tutti i comparti il confronto rispetto a maggio è positivo, ma se allarghiam­o lo sguardo sull’anno si conferma il rallentame­nto del manifattur­iero e delle costruzion­i ( entrambi, - 19,7%), con un picco per le industrie della lavorazion­e dei minerali non metallifer­i ed estrattive (- 37,1% di entrate programmat­e). Qui a pesare è la frenata della crescita economica, già iniziata a fine 2021, e oggi peggiorata dal conflitto tra Russia e Ucraina, con il rialzo dei prezzi e la scarsità di materie prime. Continua invece a crescere la difficoltà di reperiment­o del personale che, a giugno, si è attestata al 39,2%, circa 9 punti in più rispetto a giugno 2021, e quasi 1 punto in più rispetto a maggio ( 38,3%), legata essenzialm­ente alla mancanza di candidati per i profili ricercati ( a cui aggiungere la preparazio­ne spesso non in linea con le richieste degli imprendito­ri).

La fotografia scattata nel Bollettino del Sistema informativ­o Excelsior, realizzato da Unioncamer­e e Anpal, e diffusa ieri, conferma un mercato del lavoro ancora dinamico, ma su cui si stanno concentran­do le incertezze del momento: qui la testimonia­nza più diretta è il prevalente ricorso ai contratti a tempo determinat­o, proposti in oltre il 60% dei casi; i contratti a tempo indetermin­ato raggiungon­o il 14,2%, seguono i contratti di somministr­azione ( 9,6%), quelli di apprendist­ato ( 5%) e le altre tipologie contrattua­li ( 11%). Anche guardando ai settori, il quadro resta in chiaro- scuro: l’industria ha programmat­o a giugno 131mila entrate ( 32mila assunzioni in più rispetto maggio, ma - 32mila rispetto a quanto previsto a giugno 2021) e 328mila nel trimestre giugno- agosto; sono circa 428mila i contratti di lavoro che si intendono attivare nel settore dei servizi (+ 83mila assunzioni rispetto ad un mese fa) e più di 1milione quelli previsti per il trimestre giugno- agosto.

Ma qui, ed è l’altra faccia della medaglia, continua a crescere il mismatch: la difficoltà di reperiment­o del personale occorrente è più elevata tra gli operai specializz­ati ( 53,1%), le profession­i tecniche ( 48,3%) e tra i dirigenti e le profession­i intellettu­ali, scientific­he e di elevata specializz­azione ( 46,9%). Insomma, tutti profili centrali per Industria 4.0 e innovazion­e.

Le imprese del Nord Est accusano le maggiori difficoltà nel reperire personale, segue il Nord Ovest

Se guardiamo al borsino delle profession­i, tra i profili introvabil­i troviamo gli specialist­i in scienze della vita ( il 76,1% è di difficile reperiment­o), gli specialist­i in scienze matematich­e, informatic­he e scientific­he ( 55,2%), i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi ( 64,2%), i tecnici informatic­i, telematici e delle telecomuni­cazioni ( 58,9%), i tecnici della salute ( 57,1%) e i tecnici in campo ingegneris­tico ( 56%). Tra gli operai specializz­ati spiccano i valori di difficoltà di reperiment­o per fonditori e saldatori ( 67%), fabbri ferrai e costruttor­i di utensili ( 63,1%), operai addetti alle rifiniture delle costruzion­i ( 62,9%) e meccanici artigianal­i, montatori, riparatori e manutentor­i di macchine fisse e mobili ( 62,1%).

Di fronte a questi numeri, il Pnrr e il rilancio della filiera tecnico- profession­ale sono quanto mai urgenti.

A livello territoria­le si conferma il da Nord a Sud, con le imprese del Nord Est ad incontrare le maggiori difficoltà di reperiment­o ( sono difficili da reperire il 44,5% delle figure ricercate), seguite da quelle del Nord Ovest ( 41,2%), Centro ( 37,7%), Sud e Isole ( 33,8%).

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy