A giugno stimate 560mila assunzioni
Tre i settori che trainano: turismo, commercio e servizi alla persona
A giugno, sotto la spinta dei servizi, le aziende hanno previsto circa 560mila ingressi, 559.360 per la precisione. La fetta principale di assunzioni è concentrata in tre settori: turismo ( 157.370 entrate programmate), servizi alla persone ( 73.880), commercio ( 69.710), ed è spiegata principalmente dall’avvio della stagione turistica, dalle necessità, purtroppo in aumento, di cura e assistenza, e dall’allentamento delle misure sanitarie. Manifattura e costruzioni stanno tenendo con, rispettivamente, 85mila e 46.320 ingressi stimati. Per tutti i comparti il confronto rispetto a maggio è positivo, ma se allarghiamo lo sguardo sull’anno si conferma il rallentamento del manifatturiero e delle costruzioni ( entrambi, - 19,7%), con un picco per le industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi ed estrattive (- 37,1% di entrate programmate). Qui a pesare è la frenata della crescita economica, già iniziata a fine 2021, e oggi peggiorata dal conflitto tra Russia e Ucraina, con il rialzo dei prezzi e la scarsità di materie prime. Continua invece a crescere la difficoltà di reperimento del personale che, a giugno, si è attestata al 39,2%, circa 9 punti in più rispetto a giugno 2021, e quasi 1 punto in più rispetto a maggio ( 38,3%), legata essenzialmente alla mancanza di candidati per i profili ricercati ( a cui aggiungere la preparazione spesso non in linea con le richieste degli imprenditori).
La fotografia scattata nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, e diffusa ieri, conferma un mercato del lavoro ancora dinamico, ma su cui si stanno concentrando le incertezze del momento: qui la testimonianza più diretta è il prevalente ricorso ai contratti a tempo determinato, proposti in oltre il 60% dei casi; i contratti a tempo indeterminato raggiungono il 14,2%, seguono i contratti di somministrazione ( 9,6%), quelli di apprendistato ( 5%) e le altre tipologie contrattuali ( 11%). Anche guardando ai settori, il quadro resta in chiaro- scuro: l’industria ha programmato a giugno 131mila entrate ( 32mila assunzioni in più rispetto maggio, ma - 32mila rispetto a quanto previsto a giugno 2021) e 328mila nel trimestre giugno- agosto; sono circa 428mila i contratti di lavoro che si intendono attivare nel settore dei servizi (+ 83mila assunzioni rispetto ad un mese fa) e più di 1milione quelli previsti per il trimestre giugno- agosto.
Ma qui, ed è l’altra faccia della medaglia, continua a crescere il mismatch: la difficoltà di reperimento del personale occorrente è più elevata tra gli operai specializzati ( 53,1%), le professioni tecniche ( 48,3%) e tra i dirigenti e le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione ( 46,9%). Insomma, tutti profili centrali per Industria 4.0 e innovazione.
Le imprese del Nord Est accusano le maggiori difficoltà nel reperire personale, segue il Nord Ovest
Se guardiamo al borsino delle professioni, tra i profili introvabili troviamo gli specialisti in scienze della vita ( il 76,1% è di difficile reperimento), gli specialisti in scienze matematiche, informatiche e scientifiche ( 55,2%), i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi ( 64,2%), i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni ( 58,9%), i tecnici della salute ( 57,1%) e i tecnici in campo ingegneristico ( 56%). Tra gli operai specializzati spiccano i valori di difficoltà di reperimento per fonditori e saldatori ( 67%), fabbri ferrai e costruttori di utensili ( 63,1%), operai addetti alle rifiniture delle costruzioni ( 62,9%) e meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili ( 62,1%).
Di fronte a questi numeri, il Pnrr e il rilancio della filiera tecnico- professionale sono quanto mai urgenti.
A livello territoriale si conferma il da Nord a Sud, con le imprese del Nord Est ad incontrare le maggiori difficoltà di reperimento ( sono difficili da reperire il 44,5% delle figure ricercate), seguite da quelle del Nord Ovest ( 41,2%), Centro ( 37,7%), Sud e Isole ( 33,8%).