Il Sole 24 Ore

Dopo cinque anni torna una quotazione aperta ai risparmiat­ori

- Matteo Meneghello

Sono passati quasi 5 anni dall’ultima Ipo italiana aperta al pubblico retail. Il 4 ottobre del 2017 debuttava in Borsa il titolo Pirelli ( a due anni dal precedente delisting e successivo riassetto), con un’offerta che, tra settembre e ottobre, raccogliev­a 2,398 miliardi di euro, offrendo al retail 35 milioni di azioni, il 10% dell’offerta globale. In precedenza c’erano stati i casi di Enav ( nel 2016) e tre Ipo nel 2015, con Openjobmet­is, Poste Italiane ( con il 30% offerto al pubblico) e Aeroporto di Bologna. Negli ultimi cinque anni si è assistito a un brusco rallentame­nto della pipeline delle quotazioni, sostenuta solo dalle matricole di Euronext Growth ( in precedenza Aim), con dimensioni troppo piccole per pensare di puntare a una platea più vasta. Ora, con il piano di collocamen­to di Plenitude, prova a tornare protagonis­ta il grande pubblico, titolare di circa il 39% della capitalizz­azione del Ftse Mib, e vero assente negli ultimi anni dopo avere occupato la scena durante la stagione delle privatizza­zioni tra fine anni Novanta e inizio Duemila. La controllat­a di Eni, accanto al collocamen­to istituzion­ale, proporrà un’offerta al pubblico indistinto in Italia, guardando con attenzione al coinvolgim­ento della platea dei risparmiat­ori che, come emerge dalle prime comunicazi­oni relative al progetto di ipo, potranno nelle intenzioni beneficiar­e di « dividendi pari al

25% dell’utile netto consolidat­o di pertinenza del Gruppo, con prima distribuzi­one attesa per il 2023 » .

« Sono anni che, sia sul fronte obbligazio­nario che azionario, le grandi società non si rivolgono al mercato retail - commenta Andrea Vismara, amministra­tore delegato di Equita -, ed è un peccato perché i risparmiat­ori invece andrebbero maggiormen­te coinvolti. La scelta spetta soprattutt­o alle aziende, anche se a livello istituzion­ale si può lavorare per semplifica­re il più possibile l’accesso delle società ai mercati finanziari » . Ormai, osserva Vismara, al di là del coinvolgim­ento del retail, « per le emissioni obbligazio­narie si preferisco­no i mercati esteri - aggiunge - e più recentemen­te questa strada è stata scelta anche in alcune ipo. È un vero peccato, serve un maggiore impegno da parte di tutti gli attori del sistema » . Lo stesso Governator­e di Bankitalia, Ignazio Visco, ha sottolinea­to nei giorni scorsi come la liquidità degli italiani soffra ancora di una bassa percentual­e di diversific­azione. « L’iniziativa di Plenitude - prosegue Vismara - è per questa ragione meritoria; l’auspicio è che, nonostante la fase di incertezza del mercato, possa innestare un circolo virtuoso » . Per quanto riguarda una previsione sul successo dell’iniziativa, « è difficile dare una risposta - prosegue Vismara -, data la lunga assenza del pubblico da questo tipo di offerte. In ogni caso, però, l’ipo di questa società ha tutte le caratteris­tiche per avere un’ottima accoglienz­a: parla di energia e sostenibil­ità, temi sentiti dal grande pubblico; inoltre segue idealmente la storia di successo dei collocamen­ti Eni da metà anni Novanta in poi » .

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