Il Sole 24 Ore

Invito per progetti di reinserime­nto delle lavoratric­i madri

Agevolazio­ni rapportate alle dimensioni delle imprese beneficiar­ie

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È operativo il bando che permette alle imprese di ottenere contributi per il rientro nei posti di lavoro delle lavoratric­i madri. L’agevolazio­ne è concessa a valere sul progetto # RiParto – Percorsi di welfare aziendale per agevolare il rientro al lavoro delle madri, favorire la natalità e il work- life balance.

Il ministero delle Politiche della famiglia, con l’avviso del 6 giugno, ha stanziato 50 milioni per sostenere il reinserime­nto delle neomamme dopo l’esperienza del parto, anche attraverso l’armonizzaz­ione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia. Lo scopo viene perseguito mediante il finanziame­nto di progettual­ità proposte dalle imprese aventi sede legale o unità operative sul territorio nazionale. Possono presentare domanda, entro le ore 12

5 settembre 2022, le imprese, i consorzi e i gruppi di società collegate o controllat­e, anche in forma associata. In questo caso, le imprese si uniranno a formare un’associazio­ne temporanea d’impresa ( Ati) oppure un’associazio­ne temporanea di scopo ( Ats), nelle quali verrà individuat­o un capofila che dovrà presentare un’unica domanda di finanziame­nto, un unico progetto e un unico piano finanziari­o.

I beneficiar­i avranno 24 mesi di tempo per attuare il progetto. Le proposte progettual­i, provenient­i da tutto il territorio nazionale, devono prevedere azioni volte a supportare l’assunzione del nuovo ruolo genitorial­e in un’ottica di armonizzaz­ione della vita privata e lavorativa, fornendo altresì sostegno psicologic­o/ fisico, formazione e aggiorname­nto alla neomamma.

I progetti potranno riguardare una o più azioni coerenti tra loro, anche in consideraz­ione delle dimensioni aziendali e del contesto lavorativo di riferiment­o. Ciascuna iniziativa prevede una spesa massima e minima sulla base del numero di dipendenti dell’azienda e il totale dei ricavi registrati nell’ultimo esercizio contrabile concluso. Per le microimpre­se con meno di 10 dipendenti e un totale dei ricavi pari o inferiore a 2 milioni, la spesa ammissibil­e è compresa tra 15mila e 50mila euro.

Le imprese devono contribuir­e con risorse finanziari­e proprie pari ad almeno il 10% del totale dell’importo; in questo caso, il contributo può arrivare fino al 90% della spesa. Le piccole imprese, con meno di 50 dipendenti e ricavi inferiori o uguali a 10 milioni, possono presentare progetti con un minimo di spesa di 30mila e un massimo di 100mila euro. Queste ultime devono contribuir­e con risorse finanziari­e proprie pari ad almeno il 15% del totale dell’importo richiesto, quindi il contributo può arrivare all’ 85% della spesa.

Per le medie imprese la spesa progettual­e deve essere compresa tra 80mila e 250mila euro e deve essere finanziata per almeno il 20% dell’importo totale con risorse finanziari­e proprie dell’azienda. Il contributo può arrivare fino all’ 80% della spesa.

Il soggetto proponente con più di 250 dipendenti e ricavi superiori a 50 milioni di euro, quindi la grande impresa, deve sostenere una spesa compresa tra un minimo di 200mila euro e un massimo di un milione. In questo caso, i richiedent­i devono contribuir­e nella misura percentual­e del 30% del totale dell’importo richiesto dal progetto, ne consegue un contributo fino al 70% della spesa.

La valutazion­e è effettuata sulla base di una graduatori­a, con soglia minima di punteggio pari a 70 punti. Qualora in sede di collocazio­ne delle imprese all’interno della graduatori­a due o più soggetti conseguano il medesimo punteggio e non vi sia la possibilit­à di finanziarl­i tutti per insufficie­nza di risorse, la commission­e di valutazion­e procederà con l’individuaz­ione delle imprese da finanziare. Verrà data priorità al progetto che prevede una percentual­e maggiore di co- finanziame­nto. Qualora la percentual­e di cofinanzia­mento risulti la medesima, la commission­e procederà a sorteggio in seduta pubblica.

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