Brexit e stagnazione, investitori speculano sul calo della sterlina
La crisi morde e l’inflazione, già ai massimi da 40 anni, è prevista in autunno a due cifre L’economia britannica per l’Ocse è la peggiore del G 20 con l’eccezione della Russia
L’inflazione è diventata l’incubo degli inglesi. Le aspettative sull’aumento dei prezzi sono ai livelli massimi mai registrati, ha avvertito ieri la Banca d’Inghilterra.
Il sondaggio trimestrale condotto dalla BoE mostra che le aspettative medie sul tasso di inflazione nel 2023 sono salite al 4,6% rispetto al 4,3% dell’ultima rivelazione di febbraio. Guardando avanti, gli inglesi prevedono un tasso del 3,4% tra due anni e del 3,5% tra cinque anni, quindi ben oltre il livello del 2% programmato dalla Banca.
Il pessimismo sul futuro dei cittadini britannici ha le sue origini nella situazione attuale: l’inflazione è al 9%, il livello più alto da quarant’anni, e si prevede che salirà a due cifre in autunno. L’economia rallenta e i prezzi aumentano, portando alla stagflazione. La BoE sta cercando il modo per contenere l’inflazione senza soffocare la crescita, ma ha parlato apertamente del rischio di recessione.
La fiducia della gente nella capacità della Bank of England di gestire la situazione è ai minimi storici. Per la prima volta da quando la BoE conduce il sondaggio, la maggioranza degli interpellati si è detta non soddisfatta del modo in cui la Banca sta affrontando l’aumento dell’inflazione e del costo della vita.
Solo il 25% degli interpellati approva la gestione della crisi da parte della Banca, un dato che si aggiunge alle critiche rivolte al governatore per i suoi recenti commenti considerati troppo allarmisti da alcuni. Andrew Bailey aveva ammesso di sentirsi « impotente » contro l’inflazione e ha parlato di scenario « apocalittico » .
La previsione è che la settimana prossima la Monetary Policy Committee sotto pressione opti per un quinto ritocco al rialzo consecutivo, che sarebbe un nuovo record. I tassi potrebbero salire all’ 1,25% nel tentativo di arginare l’aumento dei prezzi.
Ogni dato sembra confermare la difficile situazione. Ieri il prezzo del diesel è salito oltre le 2 sterline al litro ( 2,5 euro) per la prima volta, mentre il costo della benzina è di poco inferiore a 1,97 pence. Il costo di un pieno di carburante continuerà quindi a salire oltre la soglia psicologica di 100 sterline ( 125 euro) toccata questa settimana.
Ieri l’Ufficio nazionale di Statistica ha fatto sapere che oltre tre quarti degli adulti in Gran Bretagna sono preoccupati per l’aumento del costo della vita e la percentuale è ancora più elevata tra le persone a basso reddito e le famiglie con bambini piccoli.
Anche l’Ocse prevede che l’economia britannica registrerà la peggiore performance del G20 l’anno prossimo, con l’eccezione della Russia. Sia l’Ocse che il Fondo monetario internazionale ritengono che l’inflazione in Gran Bretagna sarà più elevata e durerà più a lungo degli altri Paesi del G7.
La difficile situazione economica non è alleviata dalla fragilità del Governo che naviga a vista. Il premier Boris Johnson ha vinto di stretta misura il voto di fiducia la settimana scorsa ma ne è uscito fortemente indebolito, con il 41% dei deputati conservatori e gran parte dell’opinione pubblica contro di lui.
In questo contesto economico e politico la sterlina continua a indebolirsi e ieri ha perso oltre l’ 1% contro il dollaro, portando all’ 8% il calo dall’inizio dell’anno.
Le scommesse sul calo della sterlina sono vicine al livello più alto da quasi tre anni, secondo la Commodity Futures Trading Commission, che tracciano il posizionamento degli investitori speculativi nei contratti futures.
« Il mercato è molto negativo sulla sterlina -, ha commentato Sam Lynton- Brown, head of developed market strategy a BNP Paribas -. Anche se l’incertezza politica dovesse ridursi non ci aspettiamo che si riprenda, quindi la previsione è di un ulteriore indebolimento della valuta » .
‘ VALUTA DEBOLE
I contratti future sul calo della sterlina sono vicini ai massimi da tre anni ma sui mercati si scommette su ulteriori flessioni