Il Sole 24 Ore

Aumenti record per l’alimentare Tagliate al 4,1% le stime sul Pil 2022

- — L. V.

In Spagna a maggio l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto di quattro decimi arrivando all’ 8,7% su base annua dopo il picco di marzo al 9,8 per cento. L’Istituto nazionale di statistica ha confermato ieri i dati anticipati due settimane fa sull’inflazione. E, se nei mesi precedenti il prezzo dell’elettricit­à era stato la causa principale dell’aumento dei prezzi per le famiglie, ora anche altri due elementi, sempre influenzat­i dalla guerra in Ucraina, hanno contribuit­o ai rialzi: il carburante e il cibo. La benzina è stata la principale responsabi­le dell’aumento di maggio, aggiungend­o 2,5 decimi ai prezzi, ma colpisce, nelle dinamiche del mese scorso, l’aumento dei generi alimentari che hanno contribuit­o per quasi 2 decimi alle variazioni complessiv­e: i prezzi del settore alimentare e delle bevande sono cresciuti infatti dell’ 11%, l’incremento più alto registrato dall’inizio della serie storica nel 1994. Il balzo dei prezzi ha riguardato pane e cereali, così come i prodotti lattiero- caseari e carne, in linea con l’aumento dei prezzi dei mangimi.

La Banca di Spagna ha rivisto ieri al ribasso le previsioni di crescita per il Paese iberico: il Pil spagnolo dovrebbe aumentare del 4,1% quest’anno, quattro decimi in meno rispetto al 4,5% delle stime precedenti. Per il 2023 e il 2024 è prevista un’espansione del 2,8% e del 2,6%. Una recessione, a meno di shock improvvisi, è oggi meno probabile di quanto non fosse in aprile. Di questo passo l’economia spagnola dovrebbe recuperare il livello di produzione che aveva prima della pandemia nella seconda metà del 2023.

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