L’Anagina entra nel capitale del Leone
Dal presidente Nicolao l’auspicio di un consigliere rappresentante degli agenti
Le Generali hanno oggi « una governance all’altezza delle grandi public companies internazionali » . Le parole dell’amministratore delegato Philippe Donnet risuonano nella sala che riunisce a Roma l’assemblea degli agenti Anagina del Leone di Trieste e rimandano allo scontro sulla governance che ha caratterizzato gli ultimi mesi della compagnia. Uno scontro « aspro e duro, che non si è forse ancora concluso » commenta il presidente di Anagina, Davide Nicolao, che richiama le divergenze di opinione su chi dovrà sostituire in cda Francesco Gaetano Caltagirone, anche se lo Statuto delle Generali indica chiaramente che il sostituto debba essere dello stesso genere di chi si dimette dal board.
Donnet, nel suo breve intervento in video, ringrazia gli agenti imprenditori « per il supporto manifestato negli ultimi mesi e per il grande lavoro, la passione, l’energia » dimostrati nell’attività quotidiana, che hanno consentito alle Generali di essere sempre più forti e profittevoli « come dimostrano gli ottimi risultati raggiunti con il piano strategico 2021 » .
Anagina, intanto, ha mantenuto fede all’idea, già anticipata lo scorso anno, di entrare nell’azionariato della compagnia. Nicolao annuncia che la Cassa di previdenza degli agenti Anagina , dopo l’assemblea di Generali che ha rinnovato il board a fine aprile, ha già acquistato sul mercato 760mila azioni della compagnia, con un esborso di 14 milioni, e che punta ad arrivare ad un milione di azioni a breve, con un impegno quindi di poco inferiore ai 20 milioni. La quota potrebbe poi essere arrotondata nei prossimi anni visto che Generali « ha un’attenzione ai piccoli azionisti » .
L’associazione, con 350 agenti, 3.500 dipendenti e 9mila collaboratori, lo scorso anno ha prodotto una raccolta premi di 4,2 miliardi. « Siamo diventati un investitore istituzionale che esprime vicinanza alla compagnia » , aggiunge Nicolao, che non nasconde l’auspicio che un domani possa esserci, tra gli amministratori indipendenti del Leone di Trieste, anche un rappresentante degli agenti.
Nel corso dell’assemblea sono intervenuti da remoto anche il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, e la presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, che ha puntato il dito contro il nuovo strumento di vigilanza ‘ mystery shopping’ messo a punto dall’Ivass per le verifiche in incognito presso le compagnie. Farina ha invece auspicato che non venga utilizzato a fini ispettivi, ma per aiutare le imprese e le reti distributive a migliorare la qualità del servizio alla clientela. « Capiamo e condividiamo il principio di tutela dei consumatori – ha affermato Farina – che può essere però perseguito con un approccio meno restrittivo, nella convinzione che la protezione dei clienti fa parte del profilo identitario del nostro settore e che esso sia da raggiungere con la puntuale applicazione di norme coerenti con il framework regolamentare europeo » .
Farina ha aggiunto che il ruolo dell’agente assicurativo è e resterà centrale nel settore in Italia. C’è una grande offerta assicurativa sul web, ha ricordato la presidente dell’Ania, ma le ricerche di mercato indicano che il consumatore ha poi bisogno dell’aiuto di un professionista per la scelta della copertura assicurativa più adatta alle sue esigenze.