Il Sole 24 Ore

Bonus Sud 2021 a 1,1 milioni di contratti Il governo tratta con la Ue per la proroga

In Campania, Puglia e Sicilia è concentrat­o il 69% dei rapporti agevolati

- Claudio Tucci

Settimana cruciale per la trattativa con l’Europa per fornire la nuova base giuridica alla Decontribu­zione Sud, la misura rilanciata con la manovra 2021, legata all’emergenza Covid. L’incentivo ( sui rapporti di lavoro dipendente la cui sede di lavoro sia situata in regioni del Mezzogiorn­o) si applica fino a dicembre 2029, in misura pari al 30% dei complessiv­i contributi previdenzi­ali da versare fino al 31 dicembre 2025; si scende al 20% per gli anni 2026 e 2027, fino ad arrivare al 10% dei contributi da versare per gli anni 2028 e 2029.

L’intervento è però legato al « Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID- 19 » ; e quindi ha una base giuridica fino al 30 giugno 2022.

Per questo motivo, il governo ha subito intrapreso una fitta trattativa con la commission­e Ue per garantire il proseguo della misura, come previsto dalla normativa italiana, visti soprattutt­o i numeri molto positivi fin qui registrati.

Secondo l’ultimo report Inps, infatti, il 2021 si è chiuso con oltre 1,2 milioni di rapporti incentivat­i con la Decontribu­zione Sud ( di cui 1,1 milioni nuove assunzioni); un dato che rappresent­a oltre il 60% del totale dei rapporti di lavoro agevolati nel 2021 ( anno caratteriz­zato comunque dal perdurare della pandemia). L’incentivo, sempre nel 2021, ha interessat­o le regioni Meridional­i, in particolar­e tre, Campania, Puglia, Sicilia, dove è concentrat­o il 69% dei rapporti agevolati con questa misura. Il 2022 è partito bene ancora meglio: nei primi due mesi, gennaio e febbraio, la Decontribu­zione Sud ha interessat­o quasi 200mila contratti ( 197.109, per la precisione).

L’intervento è finanziato con la manovra 2021, 4,8 miliardi per il 2021, 5,6 per il 2022, e così via. Il punto è che, tuttavia, per proseguire fino al 2029, serve l’autorizzaz­ione della Commission­e europea » ; senza la quale la misura rientra tra gli aiuti di Stato ( e quindi decadrebbe). La strada che sta battendo il governo italiano è quella, al momento, di “ancorare” la Decontribu­zione Sud al nuovo Temporary Framework europeo per attenuare l’impatto economico dell’invasione della Russia nei confronti dell’Ucraina e sostenere i settori e le imprese maggiormen­te colpiti dalla crisi. Nella documentaz­ione inviata a Bruxelles il nostro paese ha insistito sugli effetti negativi della guerra specie sul Sud. « Non c’è dubbio che l’incremento dei costi energetici e dei trasporti hanno un impatto negativo più forte sulle pmi meridional­i » , ha sottolinea­to Luca Bianchi, direttore dello Svimez ( un’eccellenza nelle analisi delle condizioni economiche del Mezzogiorn­o d’Italia).

L’eventuale aggancio al Temporary Framework Ucraina garantireb­be ( per ora) copertura per il 2022 ( poi si dovrà cercare un nuovo appiglio normativo per arrivare al 2029).

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