Il Sole 24 Ore

Dal Nord America all’Asia cresce la domanda di made in Italy

In fiera 360 top buyer arrivati grazie al programma d’incoming dell’Agenzia Ice

- — Gi. M.

« Prima della pandemia, il prezzo era un problema: il mercato canadese ha un potenziale enorme per i mobili italiani, ma il loro costo mediamente più elevato rispetto a quello di altri concorrent­i è sempre stato un freno. Ora però importare prodotti dalla Cina è molto più oneroso, visti i rincari dei container e questo avvantaggi­a il prodotto italiano » . Giuseppe Avesani ha origini friulane, ma da oltre otto anni vive e lavora a Toronto come importator­e di mobili made in Italy e prima ancora ha lavorato negli Stati Uniti. È uno dei 360 buyer esteri arrivati al Salone del Mobile in questi giorni grazie al programma di incoming realizzato in collaboraz­ione con l’Agenzia Ice e non ha dubbi: « Le aziende italiane devono puntare sul Nord America, questo è un momento eccezional­e » .

Grandi opportunit­à offre anche l’Asia ( in attesa che la Cina riparta): « Da quando è iniziata la pandemia, superati i primi mesi più difficili, il lavoro per noi designer è aumentato – racconta Joey Ho, design partner del gruppo Pal Design di Hong Kong, che lavora in Cina, Indonesia, Singapore e Australia –. Ci sono meno progetti commercial­i, ma molte più commesse residenzia­li e i clienti chiedono mobili italiani, cercano la qualità, anche se costa di più » .

È un leitmotiv tra i tanti buyer esteri che incontriam­o al Salone: la pandemia ha spinto ovunque nel mondo l’attenzione per la casa, a favore soprattutt­o degli arredi di fascia alta, come quelli made in Italy. « Da dieci anni a questa parte, il mercato del Qatar è cambiato molto – spiega Emad Al Shoubaki, general manager di Almana Maples, distributo­re di lusso di Doha –. La cultura e il gusto vanno verso un design moderno e gli italiani sono la migliore rappresent­azione di questo stile » . Tra gli stand del Salone, in questi giorni, si sono visti moltissimi indiani: « È un mercato dal grande potenziale per l’arredo di qualità – dice Sanjay Pareek, manager di Beyond& More, rivenditor­e di alta gamma di Mumbai –. Ma le aziende italiane devono capire che il cliente adatto ai loro prodotti non è la classe media, bensì la fascia altospende­nte della popolazion­e, che per quanto numerosa, è inferiore a quella presente in Cina. In ogni caso, è in continua crescita anche in India e per questo credo che il nostro Paese sia molto interessan­te per il made in Italy » .

Altro Paese molto presente al Salone è stato la Corea del Sud: « Sta accadendo nell’arredo quello che è già accaduto nella moda: i coreani cercano mobili italiani perché rispondono a uno stile e un gusto considerat­o “trendy” e i brand stanno acquisendo notorietà – osserva Ricky Jun, principal director dello studio di design Hba di Seoul – Le opprtunità sono ottime » .

‘ La crescente attenzione per la casa spinge la domanda di mobili italiani di alta gamma in tutto il mondo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy