« Gli affari ripartono, contratti con nuovi Paesi »
Maria Porro Presidente del Salone
Il nostro obiettivo era realizzare un grande evento business di portata internazionale e di qualità, a servizio delle nostre imprese e della comunità del design e ora posso dire che ci siamo riusciti » . Dopo giorni passati a correre lungo i padiglioni di Fiera Milano, tagliando nastri, partecipando a talk e parlando con imprenditori e politici, Maria Porro, presidente del Salone, può finalmente ammettere di essere soddisfatta per il lavoro svolto da tutta l’organizzazione.
Qualcuno dice che avete raggiunto quasi i numeri del 2019: è così?
I numeri li sapremo solo domani pomeriggio ( oggi per chi legge, ndr). La sensazione è comunque positiva, penso che supereremo il target che ci eravamo dati. Ma la cosa più importante è che le aziende presenti hanno lavorato bene, hanno trovato nuovi contatti su nuovi mercati. Hanno fatto business ed è a questo che serve il Salone. Le faccio un esempio: ieri un’azienda espositrice del complemento, una di quelle per cui eravamo un po’ preoccupati perché molto sbilanciata sul mercato russo, mi ha scritto per dirmi che sono contentissimi perché hanno chiuso molti ordini, anche in Paesi dove finora non erano presenti, Vietnam, Uzbekistan, Libano, Iran, India, Malesia, Bangladesh.
Quindi tutto il mondo è venuto, a parte chi era impossibilitato a farlo?
Tutto il mondo e anche una parte di mondo che non era mai venuta prima, tra cui molti Paesi africani. Questo grazie al lavoro fatto in collaborazione con il ministero degli Esteri e l’Agenzia Ice, ma anche alle nostre attività di comunicazione, ad esempio un programma di podcast in collaborazione con Stir, un’importante piattaforma digitale indiana. E infatti dall’India sono arrivati moltissimi operatori. Di fronte al fatto che ci sarebbero stati meno russi e cinesi, abbiamo lavorato per portare nuovi mercati e questo sta dando ottimi risultati.
Meno visitatori ma più motivati?
Sicuramente c’è stata più concretezza, sono arrivati operatori più interessati, presenti non per curiosare, ma per portare a casa contatti e ordini. Inoltre, la sensazione è che i clienti siano venuti quasi tutti, ma magari con staff ridotti, anche perché i prezzi sono proibitivi e questo è un problema.
Chi sono principalmente i visitatori?
Quest’anno abbiamo osservato un numero maggiore di architetti e specificatori rispetto agli anni passati e questo è un segnale importante, perché dimostra che questo è il luogo in cui si viene per essere aggiornati e capire in quale direzione va il settore dell’arredamento. La Milano del Salone del Mobile si conferma la capitale internazionale del design.