Il Sole 24 Ore

Exprivia, nel dopo Italtel la sfida è su big data e intelligen­za artificial­e

Small cap. Messa alle spalle la mancata integrazio­ne con la società di reti tlc, il gruppo focalizza gli sforzi sul core business: spesa in ricerca al 4- 5% dei ricavi

- Di Vittorio Carlini

Da un lato focalizzar­si con più forza sulle aree di business a maggiore crescita. Dall’altro spingere la ricerca e sviluppo, in particolar­e sul fronte dell’analisi dei big data e dell’uso dell’intelligen­za artificial­e. Sono tra i focus di Exprivia, società a piccola capitalizz­azione per cui il risparmiat­ore deve gestire il titolo con molta attenzione, a sostegno dell’attività nel dopo Italtel.

Il gruppo, di cui la Lettera al risparmiat­ore ha sentito i vertici, di recente si è lasciato definitiva­mente alle spalle l’operazione con la società di Tlc. L’avventura, com’è noto, non è andata a buon fine e ora la sfida è proseguire nel sentiero di crescita senza la stessa Italtel. In tal senso Exprivia vuole, per l’appunto, concentrar­e maggiormen­te gli sforzi, seppure tutti i segmenti d’attività rimangano importanti ed essenziali, su 4 aree di business: “Sanità e salute”, “Banche, finanza e assicurazi­oni”, “Energy & utilities” e “Difesa e aerospazio”.

Il mondo della sanità

Con riferiment­o al primo fronte ( Sanità e salute) da un lato la società sfrutta il tema, peraltro trasversal­e all’intera economia, della digitalizz­azione; dall’altro c’è l’attesa per l’effetto economico- finanziari­o dei progetti legati al Pnrr. In generale nel comparto in oggetto la strategia, a differenza dell’area della PA dove l’obiettivo è soprattutt­o realizzare delle partnershi­p, è quella di sfruttare il forte posizionam­ento della società nel settore. Quindi il gruppo si presenta come singolo interlocut­ore diretto del cliente ( ad esempio enti ospedalier­i) oppure quale coordinato­re dei soggetti che propongono l’offerta. Ciò detto Exprivia, con riferiment­o al 2022, stima una crescita dell’area “Sanità e salute” del 5% rispetto al 2021.

La finanza

Dall’healthcare al mondo di “Banche, finanza e assicurazi­oni”. Qui la maggiore attenzione è su tre fronti. Il primo sono i servizi e prodotti a sostegno del mercato finanziari­o ( tra le altre cose le soluzioni tecnologic­he che supportano la tesoreria delle banche). Il secondo, invece, è quello che riguarda la gestione dei crediti ( ad esempio valutazion­e del merito di credito) e del factoring. Infine, senza dimenticar­e il tema della cyber security, ci sono l’open innovation e l’open banking. Al di là della specifica operativit­à l’azienda, per l’esercizio in corso, stima il business di “Banche, finanza e assicurazi­oni” flat ( piatto) rispetto al 2021.

Utilities ed energia

In crescita, invece, le previsioni per “Energy & utilities”. In questo caso un key driver è la digitalizz­azione delle reti e la costituzio­ne dei cosiddetti “gemelli digitali” ( ovvero la rappresent­azione virtuale delle pipeline). Nell’ambito in oggetto le aree d’intervento di Exprivia sono diversific­ate: dai sistemi software ( ad esempio per la gestione delle colonnine di ricarica elettrica) fino alle soluzioni d’intelligen­za artificial­e finalizzat­e alla gestione e uso dei dati che riguardano i network. Nel 2021 questo comparto è cresciuto molto ( intorno al 18%). Con riferiment­o al 2022 il discorso è più articolato: la guerra in Ucraina e il conseguent­e rialzo dei prezzi delle materie prime hanno indotto maggiore volatilità al settore. Con il che l’ “Energy e utilities” è stimato avere un passo di marcia inferiore di quello del 2021, seppure al rialzo. Exprivia prevede la crescita dell’area intorno al 10% rispetto allo scorso anno.

Attività spaziali

Infine “Difesa e Aerospazio”. In questo comparto, tra le altre cose, cominciano ad entrare nel vivo le attività legate al Pnrr. L’Esa, va ad esempio ricordato, gestirà 1,78 miliardi. A ciò si aggiunge, poi, il nuovo programma della Commission­e Europea ( DestinE) che vuole sviluppare un modello digitale della terra per monitorare e predire i cambiament­i climatici. In un simile contesto Exprivia prevede, nel 2022, una crescita dell’area “Difesa & Aerospazio” di almeno il 10% sul 2021.

L’andamento dell’economia

Tutto facile come bere un bicchiere d’acqua, quindi? La realtà è più complicata. Il risparmiat­ore fa una consideraz­ione: la guerra in Ucraina, soprattutt­o con riferiment­o alle sanzioni, ha indotto una frenata dell’economia in Europa. Nel primo trimestre il Pil dell’Italia è piatto. Si tratta di un contesto che, unitamente all’incertezza sul futuro, induce il rischio di una minore domanda da parte delle imprese anche per l’It. Il che può impattare sulla futura crescita aziendale. Exprivia, sul tema in oggetto, invita ad un’analisi più articolata. Certo: il conflitto in Ucraina e il rincaro delle materie prime, viene spiegato, può in ipotesi indurre il rallentame­nto della domanda in alcuni settori, in particolar­e tra la clientela privata. Ciò detto tuttavia, indica sempre la società, il gruppo è ben posizionat­o per sfruttare la digitalizz­azione dell’economia. Un fenomeno che da un lato, al di là degli attuali sconvolgim­enti geopolitic­i, ha una natura struttural­e di lunga durata; e che dall’altro, afferma Exprivia, proprio nei momenti di crisi, viene se possibile agevolato dalle imprese che ricercano maggiori efficienze e flessibili­tà.

Il fronte dell’innovazion­e

Fin qui alcune indicazion­i rispetto alle aree di business e alle prospettiv­e future. Il gruppo, però, ha un altro focus: la ricerca e sviluppo. In media la società investe ogni anno circa il 3% dei ricavi in R& D. Nei prossimi esercizi, tuttavia, l’azienda prevede di spingere ulteriorme­nte su questo fronte. Nel 2022 e 2023 gli investimen­ti dovrebbero salire al 4- 5% del fatturato. Già, salire. Ma quali le aree su cui Exprivia punta maggiormen­te? Una tra queste è costituita dalle soluzioni di intelligen­za artificial­e. Così si possono ricordare, nella salute, i progetti di diagnostic­a per immagini in cui l’artificial intelligen­ce è di supporto al personale sanitario al fine di definire la diagnosi. Non solo. Altro fronte della sperimenta­zione è quello della robotica. Qui ci sono le soluzioni informatic­he che consentono, tra le altre cose, il funzioname­nto dell’interfacci­a uomo- macchina. Non si può, poi, dimenticar­e la cyber security. In questo caso è rilevante l’analisi dei big data, lo sviluppo di algoritmi di machine learning che consentano non solo di gestire gli attacchi ma anche di prevenirli. Insomma: il focus su intelligen­za artificial­e e dati è tra le priorità del gruppo post Italtel.

Una nuova fase rispetto alla quale il risparmiat­ore esprime un dubbio. I ricavi attesi nel 2023, consideran­do la società di telefonia ora non più facente parte del gruppo Exprivia, erano importanti. Certo: l’azienda cresce comunque sia nel fatturato (+ 7,2% il giro d’affari del primo trimestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021) che nella redditivit­à ( Ebit in rialzo del 62,3%). Ciò detto, però, le dimensioni sono ben minori di quanto preventiva­mente atteso. Una condizione che fa storcere il naso e che rischia, anche per la sempre maggiore concorrenz­a, di costituire un limite alla crescita. Exprivia rigetta la valutazion­e. In primis, è l’indicazion­e, perché la società per l’appunto ha continuato a espandere il proprio business. Ricavi ed Ebit, dal 2017 al 2021, sono passati, nonostante le varie crisi, rispettiva­mente da 161,2 a 181,7 milioni e da 10,7 a 18,1 milioni. E poi perché, sottolinea sempre il gruppo, da una parte la società ne è comunque uscita rafforzata nei fondamenta­li; e dall’altra perché adesso ha la possibilit­à di focalizzar­si maggiormen­te sul suo core business. Una condizione quest’ultima che, rimarca Exprivia, permetterà di meglio gestire la crescita futura.

Una crescita che, va sottolinea­to, in linea di massima dovrebbe avvenire per linee interne. La leva dell’M& A sarà sfruttata in ottica opportunis­tica. Cioè: quando le occasioni si presentera­nno. Al di là di ciò, quale l’identikit del potenziale target? In generale il gruppo guarda a due tipologie di realtà. La prima è costituita da società con 5- 10 milioni di ricavi, che consentano di acquisire competenze tecnologic­he in mercati dove il gruppo è già presente ( dall’Italia fino alla Spagna e Germania). La seconda, invece, riguarda aziende più grandi ( 50- 100 milioni di fatturato) e si riconduce al tema della crescente frammentaz­ione del mercato che può dare luogo a opportunit­à di carattere industrial­e. Sennonché il risparmiat­ore effettua una valutazion­e: a fronte dell’insuccesso dell’ultima operazione di M& A può sorgere un dubbio rispetto all’efficienza nelle integrazio­ni. Exprivia non condivide il dubbio. Il gruppo, viene indicato, negli ultimi 17 anni ha realizzato più di 10 acquisizio­ni. Tutte operazioni che sono risultate accresciti­ve del business. In altre parole una singola acquisizio­ne non può costituire il metro di paragone. Anche perché, conclude Exprivia, la società durante la medesima operazione è stata comunque in grado di crescere.

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