Il Sole 24 Ore

« Non possiamo esistere scollegati dalla Natura: sistemi tutti interconne­ssi »

Viaggio al termine dell’Antropocen­e. « Dalle foreste alle correnti oceaniche fino ai microrgani­smi, tutto interagisc­e con il resto e la pandemia lo ha confermato: l’umano deve smettere di pensare di essere autonomo » : ne è sicuro il Pulitzer Anthony Doer

- Mauro Garofalo

Ciò che scegliamo di fare oggi determiner­à il nostro domani. Dopo il premio Pulitzer nel 2015 per Tutta la luce che non vediamo – la cui mini serie su Netflix dovrebbe uscire entro l’anno - Anthony Doerr torna con una storia in tre tempi, La città fra le nuvole: una bambina su una astronave legge la guerra di Costantino­poli nel 1453, quel conflitto determiner­à più di un effetto sulla sua vita e su un attentato che si compirà nell’Idaho ai nostri giorni: « Noi umani dobbiamo smettere di fingere di esistere separatame­nte dalla Natura – esordisce il Pulitzer -. Ogni sistema su questo pianeta interagisc­e con ogni altro, ogni volta che rimuoviamo una foresta, scaviamo una miniera o dreniamo un’altra zona umida, scateniamo una reazione a catena che si riverbera attraverso sistemi globali grandi e piccoli » .

Qualche esempio? « La Corrente del

Golfo, che è un nastro trasportat­ore di acqua calda lungo la costa orientale degli Stati Uniti cento volte più potente del Rio delle Amazzoni mantiene stabili le temperatur­e nel Regno Unito e in Florida, sta rallentand­o » . La teoria attuale « è che le enormi quantità di acqua dolce che si riversano dallo scioglimen­to della Groenlandi­a stiano disturband­o le correnti oceaniche. Così il tempo a Miami e Londra è collegato alla densità dell’acqua del mare, che si collega al ghiaccio della Groenlandi­a, che si collega al consumo di combustibi­li fossili in tutto il mondo, che si collega al modo in cui nutriamo i nostri figli, riscaldiam­o le nostre case, imballiamo le nostre merci » . Lo stesso accade per le foreste: « Fino a dieci anni fa pensavamo che gli alberi fossero organismi individual­i, in competizio­ne per le risorse: si scopre invece che le foreste funzionano come super- organismi, interagend­o e cooperando, usando sistemi di radici e funghi per scambiare avvertimen­ti e nutrienti » . « Tutto è collegato. Che la fonte della pandemia si sia originata da creature selvatiche come i pipistrell­i o qualcos’altro, la causa principale è il modo squilibrat­o in cui interagiam­o con i sistemi di sostegno del pianeta » .

A proposito del tempo, lo scrittore ricorda: « Da bambino alla scuola Montessori facevamo linee del tempo lunghe un metro per esplorare l’età del pianeta. Un insegnante la metteva così: “E se un anno solare rappresent­asse l’intera storia della Terra, lunga 4,5 miliardi di anni?”. La Terra si sarebbe formata il 1° gennaio; la vita unicellula­re sarebbe apparsa alla fine di marzo. Gli animali con scheletro non si sono evoluti fino a fine novembre. I dinosauri sono apparsi verso Natale e se ne sono andati il 27, e gli esseri umani riconoscib­ili non sono apparsi fino alle 23: 48 del 31 dicembre. Quel senso di quanto piccoli siano davvero gli esseri umani è rimasto con me. Penso di essere sempre stato attratto da scrittori come Ovidio o Calvino che giocano con il tempo perché cercano di dimostrare il posto dell’umanità in scale temporali più ampie » . Quel che decideremo di fare oggi farà la differenza: « Spero di vedere persone che usino la loro immaginazi­one per riconoscer­e la nostra connession­e con gli uccelli fuori dalle loro finestre, i batteri nei loro intestini, i pasti nei loro piatti e i bambini nel loro futuro » . E poi: « L’insegnamen­to è più importante di qualsiasi altra vocazione poiché permette di trasmetter­e la conoscenza tra generazion­i. Non credo che la tecnologia da sola salverà gli oceani o le foreste. Ma è molto eccitante la rapidità con cui il prezzo dei combustibi­li rinnovabil­i è sceso negli ultimi dieci anni. La vecchia narrazione che lo svezzament­o dal petrolio sarebbe stato doloroso e costoso è cambiato molto rapidament­e negli ultimi mesi » .

Esiste un domani all’orizzonte: « Sono dovuto diventare genitore per rendermi conto che il “noi” è molto più potente del me. Come individui contiamo nel contesto delle comunità che abitiamo, dobbiamo ricordare che ogni altro umano - ogni creatura con cui condividia­mo il pianeta - conduce una vita altrettant­o degna della nostra, i nostri corpi sono costruiti da elementi forgiati durante la morte delle stelle, noi stessi moriremo, i nostri cadaveri diventeran­no piccole isole di decomposiz­ione che rilasceran­no nutrienti nell’ecosistema circostant­e, in modo che altri organismi possano prosperare. Allora forse non avremo così paura di essere i guardiani di questo sorprenden­te pianeta per la prossima generazion­e » .

 ?? AFP ?? un mondo interdipen­dente. Un incendio scoppiato nella foresta amazzonica: il mondo va a fuoco, non solo in senso letterale
AFP un mondo interdipen­dente. Un incendio scoppiato nella foresta amazzonica: il mondo va a fuoco, non solo in senso letterale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy