Il Sole 24 Ore

Scuole aperte anche d’estate grazie ai patti di comunità

Attività all’aperto. Ricognizio­ne Indire Piccole scuole- Usr: sono 656 gli accordi in tutta Italia tra istituti, associazio­ni, comuni, musei, bibliotech­e per allargare l’offerta formativa

- Eugenio Bruno Claudio Tucci

Nel 2020 e nel 2021, in piena pandemia, sono stati un aiuto fondamenta­le a reperire spazi aggiuntivi per assicurare a quanti più alunni possibili il diritto di seguire le lezioni in presenza. Quest’anno potrebbero offrire uno slancio in più alla seconda edizione del piano estate che, come abbiamo raccontato sul Sole 24 Ore di lunedì 23 maggio, parte con fondi quasi dimezzati ( 280 milioni anziché 500) rispetto a 12 mesi fa. Stiamo parlando dei patti educativi di comunità, gli accordi tra scuole ed enti, musei, bibliotech­e, associazio­ni, comuni nati con l’obiettivo di co- progettare e ampliare l’offerta formativa o il perimetro dello spazio scolastico. Specialmen­te nei piccoli centri. Un fenomeno in crescita, a giudicare dalla ricognizio­ne che il gruppo di ricerca Indire Piccole Scuole, coordinato da Giuseppina Rita Jose Mangione, porta avanti insieme agli Uffici scolastici regionali.

il monitoragg­io

A settembre i patti territoria­li finanziati dal ministero dell’Istruzione e censiti dagli Usr erano 459. Nel frattempo sono saliti a 676. Di questi, quasi un terzo riguardano l’Emilia Romagna ( 217). Alle sue spalle troviamo la Sardegna con 97, che precede di

poco il tandem Puglia( 86)- Piemonte ( 85). A seguire si piazzano Liguria ( 36), Abruzzo ( 32), Lombardia ( 24) e poi le altre. In totale si registrano 90 patti alla scuola dell’infanzia, 267 alla primaria e 25 alle medie.

le esperienze nelle piccole scuole

Le statistich­e non bastano. Meglio affidarsi alla voce dei protagonis­ti, partendo per una volta da Sud. Dall’istituto comprensiv­o di Santa Venerina ( Catania) che di patti ne ha sottoscrit­ti una ventina, come racconta la dirigente Mariangiol­a Garraffo: « Il presuppost­o è che la scuola non è detentrice dell’educazione, il bambino viene istruito dal villaggio e infatti abbiamo un curriculo globale per l’intero anno » . Tanti i partner coinvolti, sia in loco sia a qualche chilometro di distanza. Come la capitaneri­a di porto di Riposto che « mette a disposizio­ne tutto l’anno i suoi spazi per fare attività didattica, e per aiutare i ragazzi nella conoscenza del mare Mediterran­eo e dello Ionio » . Complici le alte temperatur­e che già si registrano, le attività finiranno con la chiusura della scuola ma riprendera­nno il 1° settembre.

C’è invece chi è pronto ad andare avanti tutta l’estate. Come la comunità educante Educ@ ction Valley di Giffoni Valle Piana ( Salerno), che - come evidenzia la responsabi­le della direzione didattica, Daniela Ruffolo - è nata ben prima del Covid, nel 2016/ 17, grazie ai fondi Por della Regione Campania, e vanta un rapporto ormai consolidat­o con il festival del cinema per ragazzi di Giffoni. In realtà, il patto va oltre la kermesse e scommette sulle bellezze del territorio, sulla ceramica, sull’educazione alimentare, e punta a contrastar­e la povertà educativa molto alta che si registra nel territorio: « Sono tanti i genitori che hanno solo la licenza media e diversi che si sono fermati alla licenza elementare » .

Esigenze analoghe si registrano anche in Toscana, nel versante ovest dell’isola d’Elba. « A inizio luglio riproporre­mo il campo solare, centro estivo che durerà per tutta l’estate - spiega il preside dell’istituto comprensiv­o Giuseppe Giusti, Davide Gambero -. Le preiscrizi­oni stanno andando molto bene, si sono segnati già una cinquantin­a di studenti. È un servizio molto richiesto dai genitori, che nei mesi estivi lavorano nell’ambito turistico » . Senza dimenticar­e il servizio di dopo scuola ( il lunedì, mercoledì e venerdì) molto apprezzata da alunni e famiglie. « Entrambe le iniziative hanno creato ambienti di apprendime­nto, anche informali, rivolti alla valorizzaz­ione del territorio e del lavoro di gruppo tra i ragazzi » .

Un forte legame tra il dentro e il fuori la scuola lo ritroviamo anche nell’entroterra ligure. All’istituto comprensiv­o Valli e Carasco ( Genova), che vanta 13 punti di erogazione del servizio in 5 comuni che si addentrano nella Val D'Aveto. Come sottolinea la dirigente Felicita Foglia « il patto è uno strumento operativo e di sussidarie­tà orizzontal­e » . La cui parola d’ordine è outdoor: « Abbiamo tante caselle aperte per attività laboratori­ali all’esterno. Dall’escursioni­smo nelle valli alle visite al Lavandeto di Arnico o al Lago delle Lame, fino ai laboratori di cucina » . Con un’idea forte di fondo: « Rendiamo il bene di una zona isolata fruibile un po’ a tutti » . Anche questo è scuola, anche questo è comunità.

 ?? ?? esperienza outdoor.
Gli alunni dell’Istituto comprensiv­o Valli e Carasco ( Genova) in una delle attività all’aperto organizzat­e al Lavandeto di Arnico
esperienza outdoor. Gli alunni dell’Istituto comprensiv­o Valli e Carasco ( Genova) in una delle attività all’aperto organizzat­e al Lavandeto di Arnico

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy