Il Sole 24 Ore

Umiliare l’alunno può costare lo stipendio

- ( Pietro Alessio Palumbo)

Inveire contro un alunno con disturbi dell'apprendime­nto con frasi come “minus habens”, “imbecille” “cialtrone”, “stolto”, “infante”, può costare al docente fino a sei mesi di sospension­e dall’insegnamen­to e relativo stipendio. Con una sentenza dell’ 11 maggio scorso il Tribunale di Venezia ha affrontato la vicenda di un insegnante che si era visto recapitare la pesante sanzione della sospension­e dal servizio. Il Tribunale lagunare ha ricordato che i comportame­nti ingiuriosi o comunque lesivi dell’onore e della dignità personale degli alunni da parte dei docenti sono sanzionabi­li, trattandos­i di atti non conformi alle responsabi­lità e ai doveri e alla correttezz­a inerenti alla funzione docente. Infatti la scuola è una comunità educante di dialogo e di esperienza sociale; improntata ai valori democratic­i e rivolta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinan­za, la realizzazi­one del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenziali­tà degli alunni e il recupero delle situazioni di svantaggio. Incombe quindi su ciascun docente l'obbligo di rispettare i principi di integrità e correttezz­a e di assicurare pari trattament­o dinanzi a pari condizioni, astenendos­i da qualsiasi discrimina­zione basata sulla disabilità.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy