Il Sole 24 Ore

Notai, 4,5 milioni di atti controllat­i a campione

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Controlli a campione su 4,5 milioni di annotazion­i repertoria­li ogni anno. Si svolgono così le verifiche sull’operato dei notai. Per l’impossibil­ità, con le risorse a disposizio­ne, di verifiche più puntuali. A spiegarlo è stato il direttore generale dell’Ufficio centrale degli Archivi notarili, Renato Romano, nel corso di un’audizione, la scorsa settimana, presso la Commission­e parlamenta­re bicamerale per il controllo degli enti di previdenza. Il direttore ha spiegato che il suo ufficio ha subito, nel corso degli anni, una severa contrazion­e delle proprie risorse umane « ritrovando­si attualment­e con una pianta organica di 520 addetti, ma puntiamo ad arrivare a 640 unità » , grazie a un emendament­o che dovrebbe approdare nella prossima legge di Bilancio.

Ogni due anni tutti i notai d’Italia ( attualment­e i profession­isti sono circa 5.200) portano i volumi con i loro atti presso l’Archivio di competenza. I controlli a campione vengono svolti sulla base di linee guida, redatte dall’Archivio centrale, d’intesa con il gabinetto del ministro della Giustizia e con il Notariato, per effettuare – ha concluso Romano – « una campionatu­ra seria e attendibil­e, che non lasci spazio a interpreta­zioni disinvolte » .

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