Il Sole 24 Ore

Energie rinnovabil­i e innesti verdi, a Padova la casa « assorbe » CO2

Zairo Urban Forest Cantiere a inizio 2023

- Maria Chiara Voci

Un’iniziativa privata, che affianca e completa un distretto medicale pubblico. La promessa di nuova edilizia verde e prefabbric­ata, che innova sotto l’aspetto dei sistemi costruttiv­i, dei tempi di trasformaz­ione, delle manutenzio­ni da programmar­e. Accade a Padova. Siamo a ridosso dell’area del futuro Policlinic­o del Veneto nel quartiere San Lazzaro, distretto di eccellenza tra i più evoluti al mondo. Qui ( fra l’atteso polo ospedalier­o e l’Arco di Giano) partirà entro inizio 2023 il cantiere del primo lotto di Zairo Urban Forest, operazione da circa 80 milioni, promossa dallo sviluppato­re Industrie Edili Holding su progetto ( e direzione artistica) dell’architetto Nicola Fabris, titolare dell’omonimo studio. La commercial­izzazione sarà di L’Arte di Abitare.

« In linea con le previsioni del Piano di Assetto territoria­le, che prevede per il quadrante est un’architettu­ra in elevazione a favore della riduzione di utilizzo e spreco di suolo naturale, il progetto di Zairo Urban Forest si sviluppa su 3 torri e un hub medicale, alla base dell’edificio principale » , racconta Romano Alberto Pedrina, ceo della Industrie Edili Holding, società in crescita nel Nord Italia. « Oltre 10mila mq del nuovo insediamen­to saranno destinati ad attività che completano i servizi ospedalier­i, quali centri diagnostic­i ad alto contenuto tecnologic­o, una moderna ed evoluta residenza sanitaria assistenzi­ale per anziani e un asilo nido green ad emissioni zero » . La differenza del quartiere si gioca, in gran parte, sulla scelta di architettu­ra, sui materiali e sull’innesto di verde. A fronte dell’aumento esponenzia­le dei costi, lo sforzo di mantenere invariato il prezzo delle unità che saranno messe sul mercato passa dall’innovazion­e nei sistemi costruttiv­i.

« Tema focale del progetto – racconta Nicola Fabris – è il rapporto con la natura. La vegetazion­e non è un ornamento, ma elemento attivo di riduzione dell’inquinamen­to nell’aria, assorbimen­to CO2. Le facciate degli edifici, caratteriz­zate da una doppia pelle per schermare la luce, come una grande quinta scenica, ospitano centinaia di piante e arbusti all’interno di vasche metalliche completame­nte integrate nei profili delle terrazze, facili da manutenere e senza bisogno di lavori in quota » .

Dal punto di vista energetico la quasi totalità del fabbisogno sarà garantita da fonti rinnovabil­i. Oltre alla tecnologia fotovoltai­ca, con pannelli su coperture e pareti, per la prima volta in un contesto urbano saranno installate delle turbine eoliche sui tetti delle Tower ( orientate per massimizza­re gli apporti passivi), così da sfruttare l’energia del vento per alimentare gli immobili.

L’intervento sarà contestual­izzato in un grande parco pubblico, con percorsi fitness, running, cycling per oltre 2 km di lunghezza, aree attrezzate per bambini e spazi benessere per i residenti.

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il rendering. Le torri residenzia­li del progetto immobiliar­e della città veneta

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