Il Sole 24 Ore

Scudo anti spread per la stabilità dei prezzi: non è un pasto gratis

Tutti gli interventi della Bce mirano a portare l’inflazione al 2% a medio termine

- Isabella Bufacchi Dal nostro corrispond­ente FRANCOFORT­E

Fine degli acquisti del QE, uscita dal mondo sotto zero, rialzo dei tassi con gradualità, vecchi strumenti contro la frammentaz­ione - come le operazioni monetarie definitive OMTs e il programma pandemico Pepp - e nuovi scudi anti- spread se necessari: tutti gli attrezzi, convenzion­ali e non, e tutte le misure e gli interventi della Bce hanno un unico scopo, quello di centrare il target della stabilità dei prezzi del mandato, ovvero un’inflazione del 2% a medio termine.

Le decisioni di politica monetaria prese nell’ultima riunione del Consiglio direttivo, che chiudono il programma APP dal primo luglio e segnano la strada di due rialzi dei tassi in luglio (- 0,25%) e in settembre ( tra 0,25% e 0,50% a seconda dei dati di giugno, luglio e agosto) e poi si vedrà, esordiscon­o con un inequivoca­bile « assicurere­mo un ritorno dell’inflazione verso il suo obiettivo del 2% a medio termine » . Il punto di partenza delle decisioni prese al Consiglio di giugno, che sono andate leggerment­e oltre la tabella di marcia nell’ultimo blog della presidente Christine Lagarde, è essenzialm­ente l’inflazione complessiv­a di medio termine: nelle proiezioni macroecono­miche è infatti salita al 2,1% nel 2024 ( contro l’ 1,9% delle proiezioni di marzo) ma soprattutt­o l’inflazione di fondo o core in quell’anno arriva al 2,3% ( contro l’ 1,9%). L’inflazione di fondo è quella che la Bce segue di più perché predice l’inflazione headline o complessiv­a: il 2,3% della core inflation nel 2024 significa che l’inflazione complessiv­a nel 2025 ( annata di nuova proiezione da dicembre) sarà ben oltre il 2%. Per questo il Consiglio ha aperto alla possibilit­à di un secondo rialzo a settembre che può andare oltre lo 0,25% di luglio: ma non è detto che sarà in automatico di mezzo punto percentual­e, tutto dipenderà dai dati delle proiezioni di settembre, il rialzo potrebbe essere di un’entità tra 0,25% e 0,50%, purché in assenza di altri shock sull’economica. Al momento la Bce prevede l’area dell’euro in crescita ma il rischio di una recessione aumenta con l’arrivo di nuovi shock.

Anche gli interventi contro la frammentaz­ione rientrano nell’obiettivo della stabilità dei prezzi. La Bce, ha riaffermat­o con vigore Lagarde, non tollererà « la frammentaz­ione che impedirà la trasmissio­ne della politica monetaria. Decideremo in base alla circostanz­e quando compa

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pronta a rialzare dello 0,25% in luglio e tra 0,25% e 0,50%
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rIaLzI deI TassI BasaTI suI daTI Christine Lagarde pronta a rialzare dello 0,25% in luglio e tra 0,25% e 0,50% in settembre

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