Lo scontro tra i cripto listini: la finanza decentralizzata cade
Mercati decentralizzati: più volumi sui 12 mesi, ma giù il peso in blockchain
Uno scontro di cui si parla poco. È quello tra le Borse di scambi decentralizzati ( DEx) e le piattaforme centralizzate ( CEx). Si tratta di una battaglia, a suon di volumi di scambi, dove le situazioni sono complesse e mutano in fretta. La riprova? La offre Chainanalysis. Secondo la società d’intelligence, nell’anno compreso tra aprile 2021 e lo stesso mese del 2022, le borse di finanza decentralizzata ( DeFi) hanno realizzato un turnover sulla blockchain del valore di 224 miliardi di dollari. I volumi inviati sulla catena di blocco dai CEx, invece, si sono fermati a 175 miliardi. Certo: i Decentralized Exchange, basandosi sui contratti automatici, sono più strettamente legati all’operatività on- chain. Inoltre nelle piattaforme centralizzate, dove durante le compravendite tra investitori non c’è alcun movimento di cryptocurrencies e tutto è gestito al livello applicativo, larga parte degli scambi non è ricondotta alla blockchain. Ciò detto, però, la dinamica descritta da Chainanalysis ( che peraltro sottolinea il trend in oggetto) è abbastanza chiara: i volumi on- chain delle piattaforme decentralizzate in assoluto sono saliti di più di quelli delle CEx.
Sennonché i numeri vanno sempre analizzati sotto diversi punti vista. Le situazioni, per l’appunto mutano in fretta. Così, guardando all’andamento storico del turnover ( descritto dalla stessa Chainanalysis), salta fuori che nel giugno del 2021 le transazioni realizzate dalle Dex valevano più dell’ 80% delle operazioni su blockchain. Oggi questa percentuale si aggira intorno al 55%. In altre parole: la corsa delle piattaforme decentralizzate ha frenato, e non di poco.
la speculazione
L’andamento, a ben vedere, ha diverse motivazioni. In generale c’è il crollo dei mercati cripto che di fatto ha indotto la discesa dei volumi sia nelle CEx che nelle DEx. Al di là di ciò, tuttavia, « la minore resilienza della DeFi - spiega Andrea Medri, co- fondatore di The Rock Trading- può ricondursi anche all’aspetto tecnologico » . Vale a dire? « La finanza decentralizzata, che va detto diventerà comunque centrale nel mondo cripto, si basa sempre di più sulle blockchain di terza generazione » .
Ebbene: simili « catene di blocco, come hanno mostrato gli stessi recenti ingenti furti, spesso non sono sufficientemente solide dal punto di vista tecnologico » . Una caratteristica la quale, « nei momenti di difficoltà dei mercati, contribuisce al calo del turnover » .
Non solo. Per gli esperti c’è un altro aspetto che è rilevante. « Ha il suo peso - afferma Christian Miccoli, fondatore di Conio - anche la natura speculativa di molti progetti e strategie d’investimento nella DeFi. Un fattore che ha contribuito alla più veloce discesa delle piattaforme di scambi decentralizzati rispetto a quelle centralizzate » . In quest’ultime sono maggiormente « presenti gli investitori tradizionali, sia retail che istituzionali » . Si tratta di soggetti che, da una parte, gestiscono i criptoasset considerandoli essenzialmente dei titoli tecnologici ad alto rischio; ma che, dall’altra, « hanno un approccio al mercato meno volatile in grado, finora, di limitare la corsa verso la porta d’uscita » . Quella “exit door”
Per gli esperti rileva la non solidità tecnologica delle piattaforme e la bolla speculativa
che, invece, è stata imboccata con maggiore forza nelle DEx anche perché si tratta di un fenomeno giovane, ancora immaturo.
Proprio quest’ultima caratteristica è peraltro la causa di un altro aspetto: la concentrazione degli scambi in poche piattaforme decentralizzate. Le cinque borse più importanti ( Uniswap, SushiSwap, Curve, dYdX e Ox Protocol) supportano ad oggi circa l’ 85% del turnover su blockchain del comparto.
Le cinque sorelle centralizzate ( Binance, Okx, Coinbase, Gemini e FTX) valgono, invece, intorno al 50% di tutte operazioni sulla catena di blocco riconducibili a listini centralizzati. La differenza non è poca. Ma, evidentemente, le economie di scala - che aiutano a fornire la liquidità alla piattaforma e rendere più stabili i prezzi – non sono per tutti. Di qui il fenomeno della concentrazione delle piattaforme.
Ciò detto, però, gli ultimi tonfi delle cripto Borse stanno coinvolgendo un po’ tutti. A questo punto bisognerà capire chi, e soprattutto come, riuscirà a tirarsi fuori da sotto le macerie degli attuali mercati.