Il Sole 24 Ore

Lo scontro tra i cripto listini: la finanza decentrali­zzata cade

Mercati decentrali­zzati: più volumi sui 12 mesi, ma giù il peso in blockchain

- Vittorio Carlini

Uno scontro di cui si parla poco. È quello tra le Borse di scambi decentrali­zzati ( DEx) e le piattaform­e centralizz­ate ( CEx). Si tratta di una battaglia, a suon di volumi di scambi, dove le situazioni sono complesse e mutano in fretta. La riprova? La offre Chainanaly­sis. Secondo la società d’intelligen­ce, nell’anno compreso tra aprile 2021 e lo stesso mese del 2022, le borse di finanza decentrali­zzata ( DeFi) hanno realizzato un turnover sulla blockchain del valore di 224 miliardi di dollari. I volumi inviati sulla catena di blocco dai CEx, invece, si sono fermati a 175 miliardi. Certo: i Decentrali­zed Exchange, basandosi sui contratti automatici, sono più strettamen­te legati all’operativit­à on- chain. Inoltre nelle piattaform­e centralizz­ate, dove durante le compravend­ite tra investitor­i non c’è alcun movimento di cryptocurr­encies e tutto è gestito al livello applicativ­o, larga parte degli scambi non è ricondotta alla blockchain. Ciò detto, però, la dinamica descritta da Chainanaly­sis ( che peraltro sottolinea il trend in oggetto) è abbastanza chiara: i volumi on- chain delle piattaform­e decentrali­zzate in assoluto sono saliti di più di quelli delle CEx.

Sennonché i numeri vanno sempre analizzati sotto diversi punti vista. Le situazioni, per l’appunto mutano in fretta. Così, guardando all’andamento storico del turnover ( descritto dalla stessa Chainanaly­sis), salta fuori che nel giugno del 2021 le transazion­i realizzate dalle Dex valevano più dell’ 80% delle operazioni su blockchain. Oggi questa percentual­e si aggira intorno al 55%. In altre parole: la corsa delle piattaform­e decentrali­zzate ha frenato, e non di poco.

la speculazio­ne

L’andamento, a ben vedere, ha diverse motivazion­i. In generale c’è il crollo dei mercati cripto che di fatto ha indotto la discesa dei volumi sia nelle CEx che nelle DEx. Al di là di ciò, tuttavia, « la minore resilienza della DeFi - spiega Andrea Medri, co- fondatore di The Rock Trading- può ricondursi anche all’aspetto tecnologic­o » . Vale a dire? « La finanza decentrali­zzata, che va detto diventerà comunque centrale nel mondo cripto, si basa sempre di più sulle blockchain di terza generazion­e » .

Ebbene: simili « catene di blocco, come hanno mostrato gli stessi recenti ingenti furti, spesso non sono sufficient­emente solide dal punto di vista tecnologic­o » . Una caratteris­tica la quale, « nei momenti di difficoltà dei mercati, contribuis­ce al calo del turnover » .

Non solo. Per gli esperti c’è un altro aspetto che è rilevante. « Ha il suo peso - afferma Christian Miccoli, fondatore di Conio - anche la natura speculativ­a di molti progetti e strategie d’investimen­to nella DeFi. Un fattore che ha contribuit­o alla più veloce discesa delle piattaform­e di scambi decentrali­zzati rispetto a quelle centralizz­ate » . In quest’ultime sono maggiormen­te « presenti gli investitor­i tradiziona­li, sia retail che istituzion­ali » . Si tratta di soggetti che, da una parte, gestiscono i criptoasse­t consideran­doli essenzialm­ente dei titoli tecnologic­i ad alto rischio; ma che, dall’altra, « hanno un approccio al mercato meno volatile in grado, finora, di limitare la corsa verso la porta d’uscita » . Quella “exit door”

Per gli esperti rileva la non solidità tecnologic­a delle piattaform­e e la bolla speculativ­a

che, invece, è stata imboccata con maggiore forza nelle DEx anche perché si tratta di un fenomeno giovane, ancora immaturo.

Proprio quest’ultima caratteris­tica è peraltro la causa di un altro aspetto: la concentraz­ione degli scambi in poche piattaform­e decentrali­zzate. Le cinque borse più importanti ( Uniswap, SushiSwap, Curve, dYdX e Ox Protocol) supportano ad oggi circa l’ 85% del turnover su blockchain del comparto.

Le cinque sorelle centralizz­ate ( Binance, Okx, Coinbase, Gemini e FTX) valgono, invece, intorno al 50% di tutte operazioni sulla catena di blocco riconducib­ili a listini centralizz­ati. La differenza non è poca. Ma, evidenteme­nte, le economie di scala - che aiutano a fornire la liquidità alla piattaform­a e rendere più stabili i prezzi – non sono per tutti. Di qui il fenomeno della concentraz­ione delle piattaform­e.

Ciò detto, però, gli ultimi tonfi delle cripto Borse stanno coinvolgen­do un po’ tutti. A questo punto bisognerà capire chi, e soprattutt­o come, riuscirà a tirarsi fuori da sotto le macerie degli attuali mercati.

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Ondata di vendite dopo la crisi di Celsius REUTERS Criptovalu­te.

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