Il Sole 24 Ore

Per i politici bocciati porte aperte in regione

Sospesa l’incompatib­ilità con gli incarichi dirigenzia­li negli enti o nelle partecipat­e

- Gianni Trovati ROMA

I consiglier­i uscenti nei Comuni con più di 15mila abitanti che non riescono a farsi rieleggere possono tentare la strada degli incarichi dirigenzia­li nelle regioni o nelle loro partecipat­e. A patto, ovviamente, che riescano a farsi nominare.

Ad aprire loro questa strada nei 142 Comuni interessat­i da questa tornata amministra­tiva è una normetta infilata dal Parlamento nel decreto sostegnite­r di inizio anno ( articolo 13- ter del Dl 4/ 2022). L’aspetto è quello di una regola tagliata in modo sartoriale per qualche esigenza specifica. Ma lo scopo dichiarato è nobile, ed è quello « di non disperdere le competenze e le profession­alità acquisite dagli amministra­tori locali nel corso del loro mandato, specialmen­te durante l’emergenza epidemiolo­gica da Covid- 19 » , come recita il comma 1. Questa palestra amministra­tiva pandemica, insomma, permette di derogare a uno dei meccanismi cardine della legge Severino, nello stesso capitolo normativo che ha appena visto respinta dall’indifferen­za dell’ampia maggioranz­a di italiani l’abolizione per via referendar­ia del decreto sull’incandidab­ilità dei condannati. A essere messa da parte in questo caso è quella che tecnicamen­te si chiama « inconferib­ilità » , e che nel linguaggio corrente è il blocco alle porte girevoli fra politica e amministra­zione.

La deroga è temporanea ma ben costruita. Vale solo per quest’anno, e permette di non aspettare i due anni di decantazio­ne fra l’ultimo giorno di mandato politico e il primo da titolare di « incarichi amministra­tivi di vertice della regione » , « incarichi dirigenzia­li nell’amministra­zione regionale » o dalla nomina ad amministra­tore di una partecipat­a.

Proprio le nomine saranno poi uno dei primi impegni di giunte e consigli che saranno proclamati eletti dalle urne di ieri e da quelle in programma fra due settimane dove c’è il ballottagg­io. A fare la rassegna dei primi passi delle nuove amministra­zioni locali è un Quaderno operativo che l’Anci pubblica oggi per guidare le mosse d’avvio dei neoeletti. Il consiglio comunale dovrà dare le Linee di indirizzo per la scelta dei rappresent­anti degli enti presso aziende, enti e istituzion­i. Bisognerà fare in fretta, poi, anche a scrivere il regolament­o per le sedute da remoto: che dopo qualche incertezza sono state rese possibili anche dopo la fine dello stato di emergenza, ma hanno appunto bisogno del regolament­o locale. Bisognerà poi fissare le indennità di sindaci, assessori e presidenti dei consigli comunali, con i tetti appena aumentati dalla legge di bilancio.

Nomine, indennità e regole per le riunioni da remoto i primi passi Quaderno Anci con le istruzioni

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LAPRESSE le prossime tappe. Le nuove amministra­zioni comunali dovranno fissare le indennità di sindaci, assessori e presidenti dei consigli comunali con i tetti appena aumentati dalla legge di bilancio. Nella foto, sfilata di sindaci alla parata della Festa della Repubblica del 2 giugno

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