Il Sole 24 Ore

Pil britannico ancora giù, sterlina ai minimi sul dollaro dal 2020

Calo dello 0,3% ad aprile dopo lo 0,1% di marzo, pesa la flessione dei servizi

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L’economia britannica incassa due mesi consecutiv­i di calo del Pil e la sterlina affonda. Dopo la flessione dello 0,1% registrata in marzo, il Pil è calato dello 0,3% in aprile, secondo i dati diffusi ieri dall’Ufficio nazionale di Statistica ( Ons), che hanno rafforzato i timori di recessione imminente. Aprile mostra un peggiorame­nto rispetto a marzo anche perchè tutte le voci principali hanno il segno negativo. La produzione è calata dello 0,6%, spinta al ribasso da problemi nelle catene di approvvigi­onamento e carenze di materiali. Anche l’edilizia, che in marzo era tornata a crescere, è calata dello 0,4% e i servizi hanno registrato un - 0,3% in aprile soprattutt­o a causa della fine del programma di test e vaccinazio­ni Covid gratuite del servizio sanitario nazionale ( Nhs).

Il cancellier­e dello Scacchiere, Rishi Sunak, ha dichiarato che l’economia britannica non può essere immune dai problemi economici globali e ha assicurato che il Governo sta facendo di tutto per « far crescere l’economia, affrontare il problema del costo della vita e sostenere le famiglie e le imprese nell’immediato » . Il Tesoro a fine maggio ha annunciato un pacchetto di aiuti da 15 miliardi di sterline per limitare l’impatto dell’aumento del costo della vita.

La Bank of England ha avvertito del rischio di un « brusco rallentame­nto dell’economia » e prevede che l’inflazione, ora al 9%, il massimo da quarant’anni, arriverà a due cifre in autunno, quando aumenteran­no di nuovo le bollette. Il costo di un pieno di benzina nei giorni scorsi ha superato le 100 sterline, circa 125 euro, e la fiducia dei consumator­i è ai minimi storici.

La situazione è difficile sia per le famiglie che per le imprese, ha dichiarato ieri il direttore generale della Cbi, la Confindust­ria britannica. « Non ci vuole molto per cadere

Nonostante l’economia debole, giovedì la Banca centrale dovrebbe alzare i tassi per arginare l’inflazione

in recessione e in ogni caso per la gente è come se ci fossimo già - ha detto Tony Danker -. Le imprese devono gestire l’aumento dei costi, mentre le persone a basso reddito non riescono a pagare le bollette e avere i soldi per mangiare » .

Nonostante la debolezza dell’economia, si prevede che la Banca d’Inghilterr­a giovedì alzerà i tassi per la quinta volta consecutiv­a nel tentativo di arginare l’inflazione.

L’inaspettat­o calo del Pil in aprile e le rinnovate tensioni con l’Unione Europea su Brexit hanno pesato sulla sterlina, che ieri ha perso ancora terreno sull’euro ed è scesa ai livelli minimi da due anni sul dollaro.

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