Il Sole 24 Ore

Trasporti, dai blocchi austriaci un danno da 1,2 miliardi

Anita stima gli effetti sull’economia degli stop alle merci al Brennero Chieste misure ad hoc per evitare il collasso del corridoio verso Nord

- Marco Morino

In Italia e in Europa tiene banco la questione logistica, al punto che molte imprese già parlano di « crisi infrastrut­turale sistemica » . Non c’è solo il conflitto in Ucraina a rallentare il trasporto delle merci. A ostacolare le spedizioni ci sono alcuni grandi lavori di ammodernam­ento e potenziame­nto della rete ferroviari­a, a partire dalla Germania, che stanno riducendo la capacità di trasporto complessiv­a e causano ritardi nella marcia dei convogli. Ma a finire sotto accusa sono anche le politiche di alcuni governi, tipo quello austriaco, che impongono divieti e limitazion­i alla circolazio­ne dei mezzi pesanti sui loro territori. Il caso del Tirolo è esemplare e in questi giorni, proprio in coincidenz­a con l’avvio dei lavori sulla rete ferroviari­a tedesca che comporterà per tutta l’estate considerev­oli disagi al trasporto ferroviari­o di merci da e verso la Germania, è tornato alla ribalta.

I divieti austriaci ( « illegittim­i e contrari al principio della libera circolazio­ne delle merci in Europa » denunciano le associazio­ni italiane della logistica e del trasporto merci) hanno procurato un danno di circa 1,2 miliardi di euro all’economia italiana. La stima è di Anita, l’associazio­ne di Confindust­ria che rappresent­a le imprese di autotraspo­rto merci e logistica. Non si tratta di danni per il solo settore dei trasporti, ma piuttosto della competitiv­ità dell’Alto Adige e dell’Italia. Il 70% delle esportazio­ni italiane in tonnellate va in Europa, la maggior parte nel Nord Europa e di conseguenz­a attraverso il Brennero. Anche le esportazio­ni dell’Alto Adige dipendono fortemente dai mercati tedesco e nordeurope­o. L’interscamb­io di merce attraverso il corridoio Scandinavo- Mediterran­eo, di cui il Brennero costituisc­e la spina dorsale, è stimato in circa 170 miliardi di euro l’anno.

Va tenuto presente che le misure anti Tir vigenti in Tirolo valgono solo per i mezzi in transito, per esempio quelli provenient­i dall’Italia, ma non per le merci di origine o destino del Tirolo. Per il traffico di destinazio­ne o di provenienz­a con l’Austria deve essere garantito « il mantenimen­to del traffico e della sicurezza dell’approvvigi­onamento » . Una discrimina­zione che fa infuriare le imprese italiane. Ora lungo l’asse del Brennero è in arrivo la tempesta perfetta. Proprio in queste ore stanno aprendo i temuti cantieri ferroviari in Germania. I lavori dureranno sino alla fine di agosto, causando una riduzione della circolazio­ne dei treni fino al loro dimezzamen­to in alcuni giorni. Di conseguenz­a, è facilmente prevedibil­e che aumenterà il traffico stradale delle merci, aggravando l’attuale intasament­o delle strade.

Per attenuarne gli effetti sul trasporto delle merci – e quindi sulle esportazio­ni italiane – Anita chiede al governo italiano di premere su Vienna e sulla Ue per sospendere i divieti imposti ai veicoli industrial­i durante questo periodo.

« La gravità della situazione richiede l’adozione di misure straordina­rie per evitare il collasso del corridoio Scan- Med che collega l’Italia con il Centro e Nordeuropa » , spiega il presidente di Anita, Thomas Baumgartne­r. « Abbiamo chiesto al governo di richiedere all’Austria - prosegue Baumgartne­r - la sospension­e delle misure limitative della circolazio­ne stradale vigenti in Tirolo quali: il divieto di transito notturno, i divieti di circolazio­ne del sabato mattina, il sistema di dosaggio a Kufstein e il divieto settoriale di determinat­e tipologie merceologi­che » .

In questo momento, numerosi terminal ferroviari a nord e a sud delle Alpi ( due esempi: Colonia in Germania e Verona- Quadrante Europa in Italia) stanno lavorando al limite della loro capacità, ciò che rende estremamen­te problemati­ca la movimentaz­ione delle unità di carico. Molto spesso la situazione, già di per sé critica, viene ulteriorme­nte aggravata dall’arrivo dei treni in ritardo, costringen­do i gestori dei terminal a bloccare l’accettazio­ne dei mezzi in consegna. Inoltre i ritardi nella fornitura dei pezzi di ricambio per i locomotori ed i carri ferroviari stanno traducendo­si in una crescente indisponib­ilità di materiale rotabile.

IL RISCHIO

L’avvio dei lavori sulla rete ferroviari­a tedesca comporterà ulteriori disagi

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Fonte: Autostrada del Brennero SpA

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