Il Sole 24 Ore

Banche, nell’ultimo anno risparmi per 893 milioni da intese sul personale

Sileoni ( Fabi): tempi rapidi sul contratto e basta pressioni commercial­i

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Nel solo 2021, rispetto al 2020, le banche italiane hanno risparmiat­o 893

milioni di euro sul costo del personale: nel 2020 era di 30.134 milioni di euro e nel 2021 è sceso a 29.241: il calo è stato del 3%, ben superiore rispetto al calo dello 0,8% del totale dei costi. Se poi prendiamo un periodo più lungo e cioè gli ultimi 11 anni, dal 2010 al 2021, le banche, « hanno sacrificat­o quasi 4 miliardi di spese per i propri dipendenti, un valore che corrispond­e alla crescita del fatturato del 2021. Sullo stesso periodo il sacrificio relativo dei tagli di spesa del personale rispetto alla spesa complessiv­a è stato quasi il doppio, ossia il 12% rispetto al 7% » . Sono, questi, i numeri di un report degli autonomi della Fa

Al 127esimo Consiglio nazionale si è tornati

bi, il sindacato più rappresent­ativo del credito, che ha svolto i calcoli rielaboran­do dati di Banca d’Italia. E suonano un po’ come la premessa del prossimo rinnovo del contratto Abi, secondo quanto emerso ieri durante il 127esimo Consiglio nazionale. A poche ore dal rinnovo del contratto dei 36mila bancari del credito cooperativ­o a cui è stato riconosciu­to, al livello medio di riferiment­o, un aumento di 190 euro per rinnovare il contratto scaduto nel 2019, il sindacato del credito guarda già oltre.

E questo significa guardare al contratto Abi che scade alla fine dell’anno. Il tema della diminuzion­e del costo del lavoro diventa così un primo tassello che viene messo sul tavolo, un po’ come dire che i lavoratori hanno dato molto, in un contesto dove la Fabi registra i segnali di una stagione florida di cui i lavoratori vogliono cogliere i frutti. Al netto degli ultimi sviluppi su alcuni indicatori, vediamo qualche numero ancora per capire il contesto da cui parte il prossimo rinnovo dei bancari Abi. « Oltre agli utili il sistema bancario comincia a generare nuovamente valore - dice la Fabi -: la capacità di generare reddito con il proprio patrimonio è aumentata nel 2021 di ben 4,9 punti percentual­i, portando il Roe al 5,8% rispetto ad un debole 0,9% del 2020 e ad un 3,4% del 2010 » . Inoltre sebbene quasi il 90% del maggior ricavo derivi dalla vendita di prodotti finanziari e assicurati­vi, dalla gestione della vendita di carte di credito e dal risparmio gestito, « nel 2021 il fatturato delle banche italiane ha mostrato segnali positivi di crescita: + 4,1 miliardi di euro di ricavi in più rispetto al 2020 » .

Questa, per la Fabi, deve rappresent­are la cornice di riferiment­o per un rinnovo dove si chiedono tempi rapidi. Il segretario generale Lando Maria Sileoni spiega che « l’attuale contratto non può gestire gli attuali piani industrial­i. A meno che non ci sia qualcuno che voglia fare fughe in avanti » . Su questo Sileoni manda un chiaro messaggio ai naviganti presenti, dall’ad di Bper, Piero Luigi Montani, al presidente del Casl di Abi, Salvatore Poloni, ai responsabi­li delle relazioni industrial­i dei principali gruppi: « Noi non firmeremo accordi per realizzare nei piani industrial­i forzature sul contratto o sugli argomenti del contratto » . Nell’ultima tornata di rinnovi contrattua­li, « siamo stati tra i primi a chiudere e oggi ci sono molte categorie indietro - osserva Sileoni -. I temi su cui c’è da lavorare nelle banche sono molti. Quel che serve è sì un contratto che recuperi l’inflazione, ma che vada anche oltre e sia garanzia di una sana competizio­ne tra i gruppi » . Sulle tempistich­e Poloni osserva che « il contratto è uno strumento » e quindi sì è vero « che prima lo facciamo e meglio è, sono d’accordo, ma aggiungo: prima lo facciamo e meglio lo facciamo e meglio è » .

Tanto basta per dire che siamo alla vigilia della nuova tornata di rinnovo dove ci sarà sicurament­e un tema che terrà banco e cioè quello delle pressioni commercial­i. Su questo il settore che vanta relazioni sindacali molto produttive e mature - si pensi a tutti gli accordi conclusi nel periodo della pandemia - non sembra trovare un modus vivendi, secondo quanto sostengono i sindacati. Sileoni dal Consiglio nazionale della Fabi chiede con forza di aprire alle segnalazio­ni anonime. Un modo di procedere su cui Poloni taglia corto: « Non credo che per far funzionare il sistema possano essere utili, appesantir­ebbero soltanto la macchina » .

a parlare del contratto di settore in scadenza alla fine dell’anno

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