Progetto Mare, la leva per superare i costi storici dell’insularità
L’economia del mare è una risorsa che genera ricchezza, occupazione e innovazione secondo un modello collaborativo e sostenibile. Si tratta di una filiera lunga: il mare unisce settori e professionalità diverse in un tessuto imprenditoriale diffuso, che può essere una leva strategica per il rilancio dell’Italia e della Sardegna.
La Blue economy conta in Sardegna 42.300 addetti: con 611 imprese che operano nel settore marittimo è la settima regione in Italia. La Sardegna per la sua posizione geografica privilegiata deve divenire una piattaforma sul Mediterraneo capace di rappresentare il vero “porto d’Europa”, approdo naturale dei traffici di merci.
È fondamentale, quindi, investire nelle connessioni e nelle infrastrutture, materiali ed immateriali, per cogliere l’obiettivo di raccordare in maniera efficiente la Sardegna a tutto il territorio italiano e all’Europa, rendendo fluidi e veloci gli scambi commerciali, anche per colmare i forti e perduranti divari territoriali esistenti. Per cogliere le nuove opportunità e vincere la difficile sfida della ripresa, consentendo di ribaltare le storiche diseconomie dell’insularità, è necessario affrontare le criticità che da anni mettono il nostro territorio in una situazione di svantaggio rispetto al resto d’Italia.
L’economia del mare ha bisogno di un rilancio innovativo e di un piano strategico e lungimirante come il Progetto Mare, che sottolinea l’esigenza di semplificazione normativa e di riforme concrete da poter attuare in tempi rapidi, sulla base di una pianificazione che coinvolga l’industria nelle scelte.