Dopo i casi anche ricoveri in lieve risalita. Scuola: esami senza mascherine
Per gli esami di maturità e quelli di terza media la mascherina non sarà più obbligatoria, ma solo raccomandata. Gli studenti quindi in occasione degli esami di fine ciclo potranno anche non indossarla sia per svolgere le prove scritte al banco sia per l’orale. Ecco un nuovo segnale di ritorno alla normalità o quantomeno di convivenza con il Covid senza più le restrizioni dei mesi scorsi. A deciderlo sono stati i due ministri più interessati, quello dell’Istruzione Patrizio Bianchi e quello della Salute Roberto Speranza che ieri si sono incontrati anche per cominciare a tracciare il percorso verso l’apertura del nuovo anno scolastico, il terzo consecutivo che si scontra con l’emergenza sanitaria della pandemia. Sul tavolo ci sono da prendere decisioni su distanziamento trai banchi e lo scaglionamento degli orari di ingresso, temi sui quali il Governo si confronterà anche con le Regioni questa estate. Intanto però è stata presa la decisione sull’addio alla mascherina a scuola da subito anche se sulla possibilità di togliere la mascherina agli esami di terza media, che in alcune scuole in Italia sono già iniziati in queste ore, bisognerà però attendere che la norma venga prima approvata al prossimo consiglio dei ministri atteso per domani. Sarà dunque proposta una norma ad hoc e seguirà poi una circolare esplicativa alle scuole.
Sempre domani dovrà essere sciolto dal Governo in consiglio dei ministri l’altro nodo ovvero l'eventuale proroga dell’obbligatorietà relativamente ai trasporti pubblici. Fino al 15 giugno, infatti, la mascherina è obbligatoria nei mezzi a breve e a lunga percorrenza, quindi bus, tram, metropolitane, treni, navi, traghetti e aerei. Obbligo sempre fino al 15 giugno anche negli spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in sale teatrali, sale da concerto, cinematografiche, locali di intrattenimento, nonché per gli eventi e le competizioni sportive che si svolgono al chiuso. Per questi luoghi al chiuso, tuttavia, sembrerebbe al momento prevalere la linea del no alla proroga. Confermato invece fino al 30 giugno prossimo, nei luoghi di lavoro, il Protocollo sulle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid- 19.
A pesare sulle decisioni sulle ultime restrizioni anti pandemia ci sono anche i dati della curva dei contagi che non solo non scendono più, ma da circa una settimana hanno ricominciato a risalire con picchi locali anche non indifferenti come a Milano dove la crescita dei positivi in sette giorni è stata quasi del 50 per cento passando da 342 a 492 casi.: ieri in tutta Italia sono stati 10.371 i nuovi contagi ( il lunedì precedente erano stati 8512). Un primo segnale di preoccupazione arriva però dal fronte ospedaliero dove per la prima volta da diverse settimane si registra una piccola inversione di tendenza: i ricoverati in terapia intensiva sono cresciuti di 10 unità per un totale di 193, mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono diventati 4.210, 92 in più. È comunque presto per dire che qualcosa si muove sul fronte della pressione sulle strutture sanitarie. Quello che è ormai certo è invece che per effetto di Omicron 5, la sottovariante più contagiosa delle altre “sorelle” e con una presenza sempre maggiore in Italia, è possibile che la curva dei contagi salga ancora. « Noi facciamo delle istantanee della prevalenza della sottovariante nel momento in cui la vediamo e siamo sempre in ritardo di 10 giorni, quindi diciamo che se noi pensiamo di andare a replicare ciò che è successo in Portogallo, noi dovremmo aspettarci un aumento dei casi nelle prossime 2- 3 settimane e poi la solita stabilizzazione e discesa » , avverte Massimo Ciccozzi, epidemiologo dell’università Campus biomedico di Roma.