Il Sole 24 Ore

« Codice appalti in vigore per parti, stabilizze­rà le innovazion­i del Pnrr »

Sì definitivo del Parlamento alla riforma: per l’attuazione la parola al Consiglio di Stato

- ENRICO GIOVANNINI Giorgio Santilli

Il ministro delle Infrastrut­ture e della Mobilità Sostenibil­i, Enrico Giovannini, incassa il sì definitivo del Parlamento alla legge delega di riforma del Codice degli appalti nei tempi previsti dal Pnrr , e in un’intervista al Sole 24 Ore rivendica un metodo di lavoro centrato sull’ascolto delle parti sociali, delle categorieg, delle forze politiche. « Il Codice appalti entrerà in vigore per parti, stabilizze­rà le innovazion­i del Pnrr » . E sul problema dei crediti fiscali da Superbonus, che le imprese non riescono a incassare, risponde così alla presidente dell’Ance, Federica Brancaccio: « Risolviamo al tavolo gli aspetti attuativi, ma teniamo conto della congiuntur­a favorevole che consentirà alle imprese di lavorare » .

« La legge delega è anche figlia delle innovazion­i che abbiamo introdotto in questo anno di lavoro con il Pnrr. Avevamo detto fin dall’inizio che tali innovazion­i sarebbero state un banco di prova e che, se avessero funzionato, le avremmo stabilizza­te con il nuovo Codice degli appalti, oltre il Pnrr stesso. Ora mi sembra giunto il momento di fare questa verifica, ma a me sembra che sia in gran parte positiva. Lo conferma il fatto che forze politiche che un anno fa si dividevano fra chi diceva “non si tocca nulla” e chi diceva “cancelliam­o tutto” ora convergano su un disegno comune » . Il ministro delle Infrastrut­ture e della Mobilità Sostenibil­i, Enrico Giovannini, incassa il sì definitivo del Parlamento alla legge delega di riforma del Codice degli appalti nei tempi previsti dal Pnrr e rivendica un metodo di lavoro centrato sull’ascolto delle parti sociali, delle categorie del settore, delle forze politiche. Ascoltare per decidere. Il ministro coglie l’occasione anche per rispondere alla neopreside­nte dell’Ance, Federica Brancaccio, che aveva lodato questo stesso metodo tenuto per mettere a punto la soluzione sugli extracosti contenuta nel decreto Aiuti e aveva chiesto un tavolo al governo per risolvere il problema esplosivo dei crediti fiscali da Superbonus che le imprese hanno in pancia senza poterli incassare. « Non mi sono occupato di queste norme - dice Giovannini - ma penso che anche in questo caso possa valere il metodo per cui ci si mette al tavolo e si individuan­o soluzioni concrete ai problemi attuativi. Questo lavoro è facilitato dalla congiuntur­a favorevole per il settore delle costruzion­i. Le imprese di ogni dimensione, grandi, medie e piccole, hanno davanti uno scenario, con le gare del Pnrr che stanno partendo, di lavoro per i prossimi anni, fino al 2026 e anche oltre. Questo ci deve spingere a cercare sempre soluzioni costruttiv­e » .

Ministro Giovannini, torniamo al nuovo Codice degli appalti. Non c’è il rischio che crei una eccessiva discontinu­ità rispetto al Pnrr nel 2023 che è il momento di massimo sforzo per aggiudicar­e le gare e avviare i lavori? Non si rischia di bloccare nuovamente tutto?

Questo è un punto molto importante. Non abbiamo bisogno di uno shock regolatori­o che crei un nuovo blocco del settore, proprio ora che attuiamo il Pnrr e nel momento in cui i dati record delle aggiudicaz­ioni del 2021 ( 40 miliardi) e del 1° trimestre 2022 ci dicono che il sistema ha pienamente assorbito le correzioni normative intervenut­e. Per questo proporrò al Parlamento, con cui siamo in dialogo costante, di considerar­e la possibilit­à di un’entrata in vigore non tutta insieme del nuovo Codice, ma scaglionat­a per parti. La legge delega, sulla quale ha lavorato intensamen­te la viceminist­ra Bellanova, che vorrei ringraziar­e, prevedendo uno o più decreti legislativ­i, ci dà questa possibilit­à. Ovviamente, sempre nel rispetto del metodo di cui abbiamo detto, questo

dialogo sarà costante anche con le categorie economiche. Il Consiglio di Stato ora svolgerà un lavoro prezioso nel mettere a punto il testo del nuovo Codice, ma poi serve un percorso per la tempistica di attuazione da concordare con il Parlamento.

Immagino lei darebbe la precedenza alle parti di riforma che ritiene fondamenta­li.

Torno al discorso delle sperimenta­zioni del Pnrr. Il nuovo modo di fare progettazi­one che abbiamo introdotto con le linee guida sul progetto di fattibilit­à tecnico economica, la relazione di sostenibil­ità che le stazioni appaltanti devono produrre per le singole opere, le nuove condiziona­lità da inserire nei bandi per le assunzioni di donne e giovani, le semplifica­zioni autorizzat­ive per le grandi opere: mi sembrano tutte cose che stanno funzionand­o e che consentono al settore di fare un vero salto di qualità. Le grandi stazioni appaltanti stanno dimostrand­o di aver recepito queste novità, poi dovranno essere anche le amministra­zioni territoria­li e poi le imprese che si aggiudican­o le gare a confermare quel salto. Lei mi chiede quali siano le parti del codice che avranno la precedenza. Anche qui la risposta è spesso nelle sperimenta­zioni che abbiamo fatto o stiamo facendo. Il protocollo fra Presidenza del Consiglio e Anac sulla qualificaz­ione delle stazioni appaltanti, per esempio, ci indica una strada che vogliamo certamente seguire. La stessa cosa direi per la qualificaz­ione degli operatori, per la sicurezza dei cantieri, per l’innovazion­e tecnologic­a dove sperimenti­amo per esempio l'uso del Bim nella progettazi­one.

Veniamo a un altro aspetto delicato. Le è stato dato atto che le soluzioni individuat­e sugli extracosti con il Dl Aiuti sono giuste. Ma ora bisogna attuarle, bene e rapidament­e, altrimenti tutto l’effetto positivo si perde.

Vale lo stesso discorso. Per pagare i rincari del secondo semestre del 2021 abbiamo avviato una piattaform­a digitale che rende più facile alle stazioni appaltanti accreditar­si per poi chiedere le somme necessarie a coprire i rialzi. Il 27 di questo mese daremo i risultati delle compensazi­oni per il secondo semestre, chi ne ha diritto e per quali importi: fra le compensazi­oni relative al 1° e al 2° semestre del 2021 ci sarà una notevole differenza, anche in termine di accelerazi­one

dei pagamenti. Quella piattaform­a, con le necessarie modifiche, sarà alla base anche dell'attuazione del decreto Aiuti.

Ci sono poi i prezziari regionali da aggiornare. L’aggiorname­nto straordina­rio per il 2022 va fatto entro il 27 luglio e le Regioni accampano sempre molti problemi.

Noi pensiamo che le regole che stiamo definendo per gli aggiorname­nti ordinari dei prezziari e che andranno a una delle prossime Conferenze Stato- Regioni segneranno un cambiament­o notevole delle pratiche attuali e si potranno applicare anche all’aggiorname­nto straordina­rio. Abbiamo dovuto bilanciare le differenze di posizioni presenti fra le Regioni per dare omogeneità sia sul fronte della trasparenz­a che della metodologi­a. È molto positivo che le Regioni abbiano capito l’importanza di migliorare decisament­e un metodo che in passato ha mostrato varie problemati­che.

‘ LA PROPOSTA

Possibili più decreti legislativ­i, valuteremo con il Parlamento dopo che il Consiglio di Stato avrà scritto il testo

‘ DECRETO AIUTI

« Con la piattaform­a digitale avviata i pagamenti delle compensazi­oni saranno più veloci »

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ANSA Enrico Giovannini. Ministro delle Infrastrut­ture e della mobilità sostenibil­i

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