Energia e inflazione dimezzano la corsa del Pil
Prometeia e Unioncamere: il prodotto regionale crescerà del 2,4% ( dal 4,1% delle previsioni). Aumenti oltre il 7% in alcune città
Conosciuta in tutto il mondo per i suoi distretti dei motori, del cibo, della ceramica, del packaging, pronta ora a emergere in Europa come “big data valley”, complice l’imminente arrivo di Leonardo - uno dei cinque computer per il supercalcolo più potenti al mondo - l’Emilia- Romagna si sta facendo largo in questo confuso 2022 con una nuova etichetta, quella di “energy hub” del Paese. La nomina per decreto, pochi giorni fa, del governatore Stefano Bonaccini a commissario straordinario per il rigassificatore in regione ha fugato ogni incertezza sul ruolo chiave che la Romagna giocherà nella transizione energetica nazionale, mixando gas da estrarre in Adriatico, nave gasiera per il Gnl attraccata sulla costa, il più grande parco di fotovoltaico ed eolico ( Agnes) in mare e ha spostato i riflettori dal triangolo d’oro emiliano della manifattura alla pianura a est del Sillaro, abituata a far parlare di sé più per il Gran Premio di Imola e per il turismo estivo.
« Abbiamo infrastrutture e competenze già pronte qui nel distretto romagnolo dell’oil& gas ( prostrato dalle scelte no- Triv del Paese, ndr) che ci permetteranno di distribuire il gas liquido in arrivo a Ravenna via nave già a inizio 2023 » , assicura il presidente Bonaccini, che ha ben chiara l’urgenza di garantire energia alle sue imprese, per non perdere i primati conquistati negli ultimi anni in campo economico e sociale: « È merito della nostra manifattura – rimarca - se l’Emilia- Romagna ha contribuito con oltre 30 miliardi ai 44 miliardi di euro di surplus commerciale dell’Italia. Ogni nostro concittadino esporta una quota doppia della media nazionale, tra i 1.000 e i 2.000 euro in più di un veneto o un lombardo » .
Il Patto per il lavoro e il clima, firmato da 55 stakeholder lo scorso anno aggiungendo l’obiettivo di arrivare al 2035 con il 100% di energie pulite a quello della piena e buona occupazione sta facendo i conti con le difficoltà a tenere insieme misure green e posti di lavoro, come dimostra il caso di Sassuolo, settore energivoro dove le imprese sono costrette a spegnere i forni e a mettere i lavoratori in Cig pur avendo ordini record di piastrelle da tutto il mondo.
Nel 2022 sarà difficile confermare i sei anni consecutivi di primati nazionali per tassi di crescita: nel giro del primo trimestre Unioncamere e Prometeia hanno già tagliato di 2 miliardi le previsioni del Pil regionale per quest’anno, dal + 4,1 al + 2,4%. « A perdere posizioni sono agricoltura e industria – spiega il direttore del centro studi camerale dell’EmiliaRomagna, Guido Caselli – ma tra inflazione che in alcune province ha già superato il 7%, incrementi a due cifre di energia e materie prime e calo del potere di acquisto delle famiglie non escludo ulteriori ribassi alle stime. Questo territorio ha però un tessuto produttivo soli