Differenziale giù fino a 218 punti Ma il mercato è cauto sull’argine
Speranza dopo la riunione straordinaria ma preoccupa la spaccatura falchi- colombe
« Sarebbe un po’ sorprendente se il mercato non cercasse di mettere ulteriormente alla prova la Bce » , sostiene Andrew Mulliner, Head of Global Strategies di Janus Henderson. « Non c’è alcuna garanzia che la Bce raggiunga un accordo sul nuovo scudo anti- spread entro luglio, per cui potremmo vedere nuovi allargamenti degli spread » , aggiungono gli analisti di Capital Economics. « Non prevediamo un ulteriore restringimento degli spread per il momento » , commenta Annalisa Piazza di MFS IM. « La situazione per i BTp resta difficile » , afferma Jörg Krämer, capo economista di Commerzbank.
Anche in una giornata positiva sui titoli di Stato europei, con i rendimenti in forte discesa soprattutto per i BTp italiani, il mercato resta a metà strada tra l’ottimismo, la cautela e lo scetticismo: se da un lato ha apprezzato che la Bce si sia riunita d’urgenza per adottare contromisure in grado di arginare la corsa degli spread in Europa, dall’altro resta freddo sulla reale efficacia degli strumenti che una Bce divisa tra « falchi » e « colombe » potrà realisticamente adottare a luglio.
il rimbalzo sulla fiducia
Questi ragionamenti sono racchiusi nelle quotazioni. I rendimenti decennali dei BTp, che martedì avevano sfondato la soglia del 4% portando lo spread sui Bund al massimo di 252 punti base, ieri sono scesi bruscamente: i tassi sono calati intorno alle 16 fino a un minimo di 3,79% con lo spread sceso di prima mattina fino a 218. Dopo il comunicato della Bce la volatilità è aumentata: alla fine il BTp decennale ha chiuso con un tasso al 3,92% e lo spread a 227 punti base. Stessa sorte per i titoli spagnoli ( scesi da 3,13% a 2,89%) e per quelli portoghesi ( da 3,11% a 2,87%). Deciso recupero per le Borse, con Milano che ha ripreso il 2,87%, Francoforte l’ 1,36% e Parigi l’ 1,35%.
Scudo efficace oppure no?
La percezione di fondo è che la Bce ieri non abbia annunciato nulla di sostanzialmente nuovo. Che avrebbe usato la flessibilità nei reinvestimenti dei titoli in scadenza Christine Lagarde l’aveva già detto. Che avrebbe potuto varare nuovi strumenti, anche. La vera novità è che, nel comunicato, la Bce ha tolto l’espressione « se necessario » ( « if needed » ): questo significa che la creazione di strumenti ad hoc antispread fino a una settimana fa era ancora un’opzione, ora è una certezza. Questo è il passo avanti che il mercato ha apprezzato: « Sebbene l’annuncio della Bce non abbia aggiunto molto a quanto già sapevamo, il segnale è chiaro - commenta Annalisa Piazza di MFS IM -. Non si tratta di un momento di “whatever it takes” per la Lagarde, ma la Bce ha mostrato dove si colloca la soglia di dolore » . Insomma: il mercato ha capito che con uno spread a 250 punti base tra BTp e Bund uno scudo diventa « necessario » .
Ma l’ottimismo si ferma qui. Da un lato è chiaro a tutti che la flessibilità nei reinvestimenti non sarà sufficiente a calmare il mercato. Secondo i calcoli di Commerzbank, nei prossimi 12 mesi scadranno titoli europei che la Bce ha in bilancio per qualcosa come 250 miliardi. « Naturalmente la Bce non può usarli tutti per comprare solo BTp italiani - commenta Jörg Krämer di Commerzbank -. La stessa Bce dubita dunque che questa sola misura possa essere sufficiente » . Per questo ha annunciato anche un nuovo strumento. Ma qui nasce la seconda perplessità del mercato. Tutti sanno che il consiglio Bce è spaccato in due tra « falchi » ( che ritengono che non sia compito della Bce calmare gli spread ma dei Governi) e « colombe » ( che invece chiedono un intervento forte). Il rischio è dunque che alla fine la montagna partorisca il proverbiale topolino.