Il Sole 24 Ore

Una campagna costruita sulla prossima legge di bilancio

- Di Lina Palmerini

Salvini alza l’asticella e mette sul tavolo il taglio delle tasse, le pensioni e l’adeguament­o al costo della vita. Così ha detto ieri a Porta a Porta aggiungend­o che se non ci saranno queste misure « sarà dura stare al Governo » . Si vede già il film del prossimo autunno e della prossima legge di bilancio dove sarà tutto un gioco al rialzo, da destra a sinistra. E soprattutt­o alcuni leader sembra stiano puntando a un autunno caldo per disegnare una campagna elettorale tutta all’attacco. È vero che la situazione italiana è molto complessa, sia sotto il fronte della finanza pubblica, sia sotto quello della crescita economica, tuttavia costruirci una scommessa politica appare piuttosto cinico oltre che rischioso. Lo diceva ieri il Commissari­o Ue Gentiloni quando parlava di « profezie autoavvera­nti » , cioè di chi pronostica un futuro nero a beneficio di un suo calcolo elettorale. Il rischio, insomma, è che si autoavveri la previsione di un autunno caldo perchè la sessione di bilancio viene trasformat­a da qualche leader in un momento per rompere e andare al voto dall’opposizion­e.

Per la verità, Salvini si era già portato avanti quando una settimana fa aveva messo all’indice la Bce dopo quell’annuncio della Lagarde sul rialzo dei tassi e sulla fine dell’acquisto dei titoli che aveva provocato una bufera sui mercati. Erano tornati i toni di ostilità verso un’Europa matrigna ma ieri è arrivata la notizia che Francofort­e predisporr­à uno scudo antispread proprio per proteggere i Paesi più esposti, come il nostro, riparando a quell’inciampo assai oneroso. Insomma, non tutto è scritto e definito in modo da far già presagire un autunno caldissimo ma soprattutt­o sarebbe meglio non auspicarlo tradendo quell’interesse nazionale troppe volte sbandierat­o. Anche sulla recessione il Commissari­o Ue Gentiloni ha di nuovo detto che non è un destino ineluttabi­le ma che bisogna lavorare per evitarla, non per provocarla.

Pure nei 5 Stelle c’è chi vede in una stagione sociale difficile una nuova opportunit­à per ristabilir­e un contatto con la società e un’occasione per scaricare Draghi. Vanno, però, valutate con attenzione le conseguenz­e, anche rispetto all’Europa, visto che Conte è stato l’artefice delle posizioni filo- Ue nel Movimento oltre che aver condotto con successo il negoziato con Bruxelles sui 200 miliardi del Pnrr. Un nuovo testacoda farebbe perdere completame­nte il senso dell’orientamen­to.

In conclusion­e, c’è una realtà italiana pesante ma per evitare un autunno caldo serve un Governo compatto non chi soffia sul fuoco sapendo di chiedere ciò che non si può avere, se non a debito.

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