Al forum economico dello zar l’Ucraina è già diventata Russia
Durante i lavori spunta una cartina che suddivide in distretti russi il Paese invaso
Non è dato conoscere la fonte di questa informazione, ma l’immagine – mostrata durante i preparativi del Forum economico internazionale di San Pietroburgo – è poi stata pubblicata su Telegram da Aleksandr Kotz, corrispondente di guerra per il quotidiano russo Komsomolskaja Pravda: è una cartina dell’Ucraina che ne traccia una divisione amministrativo- territoriale in distretti russi dopo quella che viene definita « la liberazione » .
« Che meraviglia » , è il commento di Kotz che segnala il raggruppamento di otto regioni occidentali in un “Distretto occidentale” e di altri otto, con al centro Kiev, in un “Distretto territoriale centrale”. La fotografia non mostra il destino delle regioni orientali e di quelle meridionali, con Odessa. « Lo schema proposto – osservano gli analisti dell’Istituto americano per lo studio della guerra ( Isw) – suggerisce il modo in cui le autorità russe sperano di incorporare direttamente alla Russia il territorio ucraino » .
L’autore della cartina è sconosciuto, come detto, ma l’immagine è indicativa di un clima di cui si fa sempre più spesso portavoce Dmitrij Medvedev, l’ex presidente russo tornato ieri all’attacco di Stati Uniti e Ucraina: riflettendo sulla modalità di fornitura di gas naturale liquido americano a Kiev con pagamento a due anni, Medvedev si chiede « ma chi ha mai detto che tra due anni l’Ucraina esisterà ancora sulla mappa del mondo? » .
E questo è il clima in cui si è aperta ieri a Pietroburgo – coerentemente, con una salva di cannone sparata dalla Fortezza Pietro e Paolo - la XXV edizione del Forum economico nato nel 1997 come segnale di apertura al mondo. Anno di giubileo, questo, in cui la Russia ha celebrato anche i 350 anni dalla nascita di Pietro il Grande, lo zar che con Pietroburgo volle aprire una finestra verso l’Europa ma di cui questa volta si è preferito ricordare piuttosto l’opera di espansione e rafforzamento dell’impero. La “Davos russa” è ormai lontanissima dalle proprie radici: « Le sanzioni resteranno a lungo – notava nei giorni scorsi Andrej Kostin, Ceo di Vtb, una delle più importanti banche russe -. La globalizzazione, come è stata finora, è finita » .
Nel Forum segnato dalla guerra in Ucraina, dalle sanzioni e dall’isolamento dell’economia, l’intervento di Vladimir Putin in programma domani sarà « di straordinaria importanza » , avverte il portavoce Dmitrij Peskov. Il presidente non incontrerà come di consueto i grandi manager stranieri, assenti non soltanto a Pietroburgo ma ormai in fuga dal mercato russo con i loro investimenti. Putin, ha anticipato il suo portavoce, parlerà delle ricadute delle sanzioni antirusse sull’aumento dei prezzi mondiali dell’energia e dei generi alimentari, una « tempesta sistemica perfetta » di cui la Russia non è responsabile: « L’economia è diventata ostaggio della politica – ha detto Peskov – e durante la crisi Covid i politici di molti Paesi hanno compiuto un’enorme quantità di errori. Oggi il mondo ne paga le conseguenze. Errori che sono poi stati aggravati dalla guerra economica dichiarata alla Russia. La Russia è un Paese troppo grande perché una guerra contro di lei non si trasformi in un boomerang » .
“Un nuovo mondo – nuove opportunità”, è il tema della XXV edizione del Forum. Che ascolterà le parole- guida di Putin, per poi chiedersi però nei numerosi dibattiti come aiutare l’economia russa a navigare in una realtà che la costringe a trovare canali alternativi in cui far scorrere i flussi finanziari, e a rafforzare i legami con nuovi partner, i Paesi che non hanno aderito alle sanzioni occidentali e non ne temono gli effetti secondari. « Gli investitori stranieri non sono solo quelli di Stati Uniti o Unione Europea » , ha precisato Peskov. Tra le prime delegazioni straniere ad arrivare, quella del Governo afghano ora in mano ai talebani. Ancora considerati organizzazione terroristica in Russia.
‘ ISOLAMENTO Pochissimi investitori occidentali sono presenti, grande attesa per il discorso di Putin