Cida, Cuzzilla al vertice: priorità alla governance
I punti chiave dell’agenda: pensioni, fisco, sanità, territori, politiche inclusive
« Le tre crisi, bellica, energetica e pandemica, che oggi frenano la ripresa e impattano su lavoro e consumi, che ci auguriamo di superare presto, offrono una grande opportunità a dirigenti e alte professionalità, spina dorsale del Paese, quella di essere architetti di una ricostruzione etica, morale, civile e culturale dell’Italia » . Sono le prime parole di Stefano Cuzzilla, eletto ieri all’unanimità presidente di Cida, la rappresentanza sindacale per la dirigenza e le alte professionalità di tutti i settori socio produttivi, pubblici e privati, che vanta un network di 10 federazioni che rappresentano circa 1 milione di dirigenti ( attraverso i Ccnl sottoscritti).
L’era Cuzzilla, già a capo di Federmanager e 4. Manager, l’associazione costituita da Federmanager e Confindustria, si apre con un impegno preciso: “spingere” la confederazione verso un nuovo modello di governance più funzionale e incisivo. « Fisco, pensioni, sanità, rapporti con i territori, politiche inclusive e rappresentatività in ambito europeo: sono questi i punti cardine su cui lavoreremo - ha spiegato al Sole24Ore il neo presidente Cuzzilla -. Vogliamo che la nostra dirigenza, pubblica e privata, sia rappresentata nei tavoli su cui si determina il futuro dell’Italia, a partire dall’attuazione del Pnrr » .