La qualità dell’aria adesso conta anche al chiuso
Ambienti interni. La ventilazione meccanica controllata offre una soluzione ideale per uffici e case che diventano contenitori quasi stagni
L’attenzione per la qualità dell’aria delle nostre città, così come dei luoghi dove abitiamo e lavoriamo, si è alzata notevolmente in questi ultimi anni. Complici gli strascichi della pandemia che spinge aziende e amministrazioni a selezionare soluzioni e tecnologie per adeguare uffici, case, scuole, ospedali, fabbriche a far respirare meglio chi ci vive dentro.
D’altronde, le indicazioni degli esperti sono chiare: per vivere bene “al chiuso” si devono adottare nuove norme comportamentali - aerare spesso i locali - e poi le giuste tecnologie. Secondo Gianluigi De Gennaro, professore associato di Chimica dell’ambiente all’Università di Bari e responsabile in Sima ( Società italiana medici ambientalisti) per la qualità dell’aria indoor: « La ventilazione meccanica controllata ( Vmc) con filtrazione dell’aria in entrata consente di diluire tutti gli inquinanti presenti nell’ambiente chiuso, siano essi chimico- fisici ( polveri, gas, Cov) sia biologici ( come virus, batteri, muffe, spore) » .
I sistemi di ventilazione meccanica controllata si impongono però anche per un altro motivo: case e uffici di nuova ingegnerizzazione sono super isolati, quasi contenitori stagni. Per questo la ventilazione forzata garantisce il corretto e continuo ricambio di aria e offre la possibilità di risparmiare i disperdimenti di calore in inverno verso l’esterno. Quindi, abbatte anche i costi di riscaldamento e raffrescamento.
Cristina Molteni è architetto in quel di Monza e consiglia le tecnologie Vmc proprio per efficientare gli edifici: « I sistemi di Vmc più evoluti - gli unici che consentono il raggiungimento delle classi energetiche più elevate - prevedono un doppio flusso e uno scambiatore di calore che consente di non disperdere il calore contenuto nell’aria in uscita e di recuperarlo per scaldare l’aria in entrata; lo stesso in estate, quando l’aria condizionata interna raffresca l’aria calda proveniente da fuori. In un impianto a doppio flusso, anche l’immissione è realizzata tramite canalizzazioni e bocchette, con un circuito separato dal precedente e i flussi d’aria immessa ed estratta che sono gestiti da un sistema di regolazione elettronico » .
Buona aria e pure climatizzata, ma a costi gestibili. Con le alte temperature alle porte c’è chi si fa anche quattro conti in tasca. Soprattutto se si gestiscono edifici industriali e commerciali. Qui gioca facile Future Motors che propone l’installazione di nuovi motori elettrici a riluttanza magnetica commutata, brevettati da Turntide, con i quali sarebbe possibile tagliare il consumo di energia: l’azienda parla di un abbattimento del 64%. « Senza necessità di investire in un nuovo impianto » , afferma Angelo Rivolta, Ceo della filiale italiana di Future Motors.
E poi la formazione. Progettisti e tecnici del movimento aria devono poter testare in continuazione le nuove soluzioni di gestione dell'aria. A Suno, in provincia di Novara, Sintra ha appena inaugurato una vera e propria “green factory” che dà modo ai propri clienti, ma anche ai progettisti e formatori di vedere all’opera il proprio sistema di ventilazione industriale, all’insegna dell’efficienza energetica e del comfort abitativo. Qui, per volere del Ceo Marco Zambolin, un tripudio di buone pratiche che prevedono anche l’installazione di piante ( tante) anche nello spazio industriale. Segno che in principio la buona aria è appannaggio delle sempre più interessanti natural based solution.
‘ Cruciale la formazione: ci sono aziende che creano ambienti per mettere alla prova
i sistemi di aerazione