Il Sole 24 Ore

La qualità dell’aria adesso conta anche al chiuso

Ambienti interni. La ventilazio­ne meccanica controllat­a offre una soluzione ideale per uffici e case che diventano contenitor­i quasi stagni

- M. Cristina Ceresa

L’attenzione per la qualità dell’aria delle nostre città, così come dei luoghi dove abitiamo e lavoriamo, si è alzata notevolmen­te in questi ultimi anni. Complici gli strascichi della pandemia che spinge aziende e amministra­zioni a selezionar­e soluzioni e tecnologie per adeguare uffici, case, scuole, ospedali, fabbriche a far respirare meglio chi ci vive dentro.

D’altronde, le indicazion­i degli esperti sono chiare: per vivere bene “al chiuso” si devono adottare nuove norme comportame­ntali - aerare spesso i locali - e poi le giuste tecnologie. Secondo Gianluigi De Gennaro, professore associato di Chimica dell’ambiente all’Università di Bari e responsabi­le in Sima ( Società italiana medici ambientali­sti) per la qualità dell’aria indoor: « La ventilazio­ne meccanica controllat­a ( Vmc) con filtrazion­e dell’aria in entrata consente di diluire tutti gli inquinanti presenti nell’ambiente chiuso, siano essi chimico- fisici ( polveri, gas, Cov) sia biologici ( come virus, batteri, muffe, spore) » .

I sistemi di ventilazio­ne meccanica controllat­a si impongono però anche per un altro motivo: case e uffici di nuova ingegneriz­zazione sono super isolati, quasi contenitor­i stagni. Per questo la ventilazio­ne forzata garantisce il corretto e continuo ricambio di aria e offre la possibilit­à di risparmiar­e i disperdime­nti di calore in inverno verso l’esterno. Quindi, abbatte anche i costi di riscaldame­nto e raffrescam­ento.

Cristina Molteni è architetto in quel di Monza e consiglia le tecnologie Vmc proprio per efficienta­re gli edifici: « I sistemi di Vmc più evoluti - gli unici che consentono il raggiungim­ento delle classi energetich­e più elevate - prevedono un doppio flusso e uno scambiator­e di calore che consente di non disperdere il calore contenuto nell’aria in uscita e di recuperarl­o per scaldare l’aria in entrata; lo stesso in estate, quando l’aria condiziona­ta interna raffresca l’aria calda provenient­e da fuori. In un impianto a doppio flusso, anche l’immissione è realizzata tramite canalizzaz­ioni e bocchette, con un circuito separato dal precedente e i flussi d’aria immessa ed estratta che sono gestiti da un sistema di regolazion­e elettronic­o » .

Buona aria e pure climatizza­ta, ma a costi gestibili. Con le alte temperatur­e alle porte c’è chi si fa anche quattro conti in tasca. Soprattutt­o se si gestiscono edifici industrial­i e commercial­i. Qui gioca facile Future Motors che propone l’installazi­one di nuovi motori elettrici a riluttanza magnetica commutata, brevettati da Turntide, con i quali sarebbe possibile tagliare il consumo di energia: l’azienda parla di un abbattimen­to del 64%. « Senza necessità di investire in un nuovo impianto » , afferma Angelo Rivolta, Ceo della filiale italiana di Future Motors.

E poi la formazione. Progettist­i e tecnici del movimento aria devono poter testare in continuazi­one le nuove soluzioni di gestione dell'aria. A Suno, in provincia di Novara, Sintra ha appena inaugurato una vera e propria “green factory” che dà modo ai propri clienti, ma anche ai progettist­i e formatori di vedere all’opera il proprio sistema di ventilazio­ne industrial­e, all’insegna dell’efficienza energetica e del comfort abitativo. Qui, per volere del Ceo Marco Zambolin, un tripudio di buone pratiche che prevedono anche l’installazi­one di piante ( tante) anche nello spazio industrial­e. Segno che in principio la buona aria è appannaggi­o delle sempre più interessan­ti natural based solution.

‘ Cruciale la formazione: ci sono aziende che creano ambienti per mettere alla prova

i sistemi di aerazione

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La “green factory” di Sintra parte dall’installazi­one di piante anche nello spazio industrial­e per offrire un ambito di sperimenta­zione dei sistemi
natural based solutions. La “green factory” di Sintra parte dall’installazi­one di piante anche nello spazio industrial­e per offrire un ambito di sperimenta­zione dei sistemi

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