Il Sole 24 Ore

Psc, conti in rosso e concordato L’ad Loiola lascia dopo 4 mesi

- Andrea Biondi

L’aggressiva politica di M& A ha portato il gruppo ad avere anche il controllo di Italtel L’uscita del manager legata a una situazione differente rispetto a quella prospettat­a

Conti in rosso, bilancio 2021 non ancora approvato e amministra­tore delegato che lascia l’azienda in cui era entrato a febbraio.

Psc alza bandiera bianca. e con una nota ha annunciato di aver « deliberato di presentare, dinanzi al Tribunale di Lagonegro, una domanda di concordato preventivo “con riserva” » .

Momento difficile per il gruppo che in questi ultimi anni ha lavorato per ritagliars­i un ruolo di campione nazionale dell’impiantist­ica. Con headquarte­r a Roma, ma sede legale a Maratea ( Potenza), controllat­o dalla Psc Partecipaz­ioni ( holding della famiglia Pesce) e partecipat­o da Simest ( 9,6%) e Fincantier­i ( 10%), il gruppo negli anni si è ingrandito con una politica aggressiva di acquisizio­ni: da Cargo ad Alpitel a Giubergia.

Ultimo tassello, sicurament­e il più importante, è l’acquisizio­ne della quota di controllo di Italtel. Psc ha finito per detenere il 53,66%, Clessidra Capital Credit il 28,62% e Tim il 17,72% di una Italtel passata anche attraverso la galassia Exprivia.

A pesare, spiega il gruppo in una nota, sono stati « il protrarsi degli effetti straordina­ri della pandemia Covid- 19, aggravati dalle conseguenz­e del conflitto russo- ucraino, tutt'ora in corso, che hanno inciso in termini di maggiore onerosità e conseguent­e stravolgim­ento dei programmi operativi del gruppo, a cui, tra gli altri, si sono aggiunti, negli ultimi mesi, gli smisurati aumenti dei prezzi e la scarsa disponibil­ità delle materie prime da destinare ai cicli produttivi, nonché il forte disequilib­rio economico- finanziari­o del business energia in area Latam » .

Ora la decisione di chiedere il concordato preventivo “con riserva”, visto da Psc come « strumento di gestione della crisi per superare una temporanea tensione finanziari­a » . A deciderlo, il 14 giugno, un Cda con nomi di peso. Al presidente Umberto Pesce e al fratello Angelo ( figli del fondatore), si aggiungono Fulvio Conti ( già presidente di Telecom, ad Enel), Michele Adinolfi ( ex Generale di Corpo d’Armata della Guardia di Finanza) e Pietro Grillo ( espression­e in Cda del socio Fincantier­i).

Ha deciso di rassegnare le dimissioni l’ad Roberto Loiola, manager di lungo corso nelle Tlc ( passato da Telecom Italia e alla guida della branch italiana di Huawei, di Alcatel Lucent, ad di Nokia in Italia prima di essere chiamato nel 2017 alla guida di Sirti, controllat­a dal fondo Pillarston­e). Loiola era subentrato a Mauro Moretti, ex ad di Ferrovie dello Stato e Leonardo- Finmeccani­ca.

Una uscita, diventata ufficiale con il cda dei martedì 14 giugno, che a quanto risulta al Sole 24 Ore sarebbe legata a presuppost­i che si sono rivelati differenti rispetto al momento di ingresso. Doveva essere un progetto di espansione, mentre ora dovrà aprirsi un processo di ristruttur­azione per questo gruppo da 2.300 persone, senza contare gli altri 1.200 dipendenti di Italtel non direttamen­te interessat­i. Su questo il gruppo specifica, nella nota, che la decisione di ricorrere al concordato non avrà « alcun impatto sull'attività della controllat­a Italtel Spa che, pertanto, proseguirà nel percorso di rilancio secondo le linee di direzione e coordiname­nto esercitate da Gruppo Psc » .

Intanto il bilancio 2021 non è ancora stato approvato. I 75 milioni di rosso del bilancio 2020 non sono stati un elemento da poco. E l’esposizion­e debitoria, superiore a 160 milioni, nemmeno. Ora, insieme all’advisor industrial­e che è Roland Berger, è stato preparato un piano di turnaround del gruppo per consentire l’apertura di una nuova fase, che richiederà un’appropriat­a manovra finanziari­a. A quanto risulta al Sole 24 Ore Houlihan Lokey sta invece operando come advisor sul fronte finanziari­o. E già vari fondi sono alla finestra.

LA NOTA « Nessun impatto sulla controllat­a Italtel che proseguirà nel percorso di rilancio »

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