Il Sole 24 Ore

Draghi, Scholz e Macron: Ucraina subito candidata per la Ue

Sui negoziati con Mosca. Anche il presidente francese, di fronte a Zelensky, si unisce a Italia e Germania e cancella ogni ambiguità: « Sarà Kiev a decidere a quale condizione e con quali modalità uscire dalla guerra. Voi state difendendo la pace »

- Carlo Marroni

Avvio senza incertezze per l’adesione dell’Ucraina nella Ue. Ma anche sostegno per una pace pienamente condivisa da Kiev. La storica visita dei leader dei tre maggiori leader europei, Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz, sigilla una linea comune che non era scontata.

Avvio senza incertezze per l’adesione dell’Ucraina nella Ue. Ma anche sostegno per una pace che sia pienamente voluta da Kiev. La visita dei leader dei tre maggiori Paesi europei, Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz – ai quali si è aggiunto il presidente romeno Klaus Iohannis – sigilla una linea che fino a ieri non era scontata, sia per l’adesione all’Unione sia per l’atteggiame­nto verso Mosca. Ma la stessa decisione della visita, con trasferta via treno dalla Polonia – preparata con cura da tempo – è la rappresent­azione plastica del raggiungim­ento di una comune visione, che sarà sancita al prossimo Consiglio europeo del 23- 24 giugno e poi anche al G7 in Germania ( dove è invitato Volodymyr Zelensky) e al summit Nato di Madrid di fine mese. « Il messaggio più importante della nostra visita è che l’Italia vuole l’Ucraina nella Ue, vuole che abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo. Zelensky sa che è una strada da percorrere, non solo un passo » , ha detto il premier Draghi che ha aggiunto: « Siamo riusciti ad avere una posizione comune e proporre l’Ucraina come Paese candidato immediatam­ente, non è una conquista da poco. Noi cerchiamo l’unanimità nel Consiglio europeo, ma ci sono Paesi con posizioni diverse. Noi non siamo in condizione di promettere che questo sarà l’esito, ma siamo in condizione di promettere che questa sarà la nostra posizione » . E il cancellier­e tedesco, la cui posizione sul punto era stata cauta, ora è netto: « L’Ucraina fa parte della famiglia europea e bisognerà fare tutto il necessario per raggiunger­e l’unanimità » nella Ue per assegnare a Kiev lo status di candidato all’adesione, anche per la Moldavia. Chiude il cerchio il presidente francese: « L’Ucraina fa parte dell’Europa. Questa guerra cambierà la storia dell’Europa. Siamo a fianco dell’Ucraina per accompagna­rla in questa prospettiv­a. Abbiamo confermato a Zelensky che già domani la Commission­e deciderà il quadro e il prossimo Consiglio europeo prenderà delle decisioni. Tutti e quattro i nostri Paesi sosterrann­o lo status di candidato dell’Ucraina. Nei prossimi giorni costruirem­o l’unanimità dei Ventisette » . Oggi la Commission­e Ue si riunirà per il parere sulle domande per lo status di Paese candidato di Ucraina, Moldavia e Georgia.

Macron ha terminato il suo intervento dicendo in ucraino: « Slava Ukraini » , gloria all’Ucraina. Draghi ha aggiunto: « Siamo qui per portare sostegno incondizio­nato al popolo ucraino. Un popolo che si è fatto esercito per respingere l’aggression­e della Russia e vivere in libertà. E l’Europa deve avere lo stesso coraggio che ha avuto Zelensky. La Ue ha dimostrato e dimostra oggi una straordina­ria unità per sostenere l’Ucraina in ogni modo. Lo hanno fatto i governi, i parlamenti e i cittadini. Voglio ricordare la grande solidariet­à mostrata dagli italiani e da tutti gli europei per accogliere chi scappava dai bombardame­nti » .

Poi il tema centrale della guerra, sulla quale emerge la posizione comune di lasciare la decisione sull’esito a Kiev, il che apre spazi di manovra che non ci sarebbero se si parlasse di ritiro secco della Russia oltre i confini. « Qualsiasi soluzione diplomatic­a non può prescinder­e dalla volontà di Kiev, da quello che ritiene accettabil­e per il suo popolo. Soltanto così possiamo costruire una pace che sia giusta e duratura » , ha detto Draghi nella conferenza stampa.

« Non siamo in guerra contro il popolo russo come collettivi­tà, noi abbiamo continuato a parlare con il leader russo, ma abbiamo sempre informato Zelensky. Le modalità della pace non saranno decise che dall’Ucraina e i loro rappresent­anti. Francia e Germania non negozieran­no mai con la Russia alle spalle dell’Ucraina » , ha aggiunto il presidente francese: nel parlare con Mosca « noi portiamo le nostre esigenze come forze europee ( e la Francia membro del Consiglio Onu), ma mai per negoziare al posto suo » . Insomma, « l’Ucraina deciderà a quale condizione e con quali modalità uscirà dalla guerra. Voi state difendendo la pace » .

Nella mattina, dopo il viaggio notturno, i tre capi di stato e di governo hanno visitato Irpin, uno dei luoghi simbolo dell’aggression­e russa. « Qui è un luogo di distruzion­e ma anche di speranza. Molto di ciò che mi hanno detto riguarda il futuro e la ricostruzi­one. È un popolo che è stato riunito dalla guerra, che può fare cose che forse non avrebbe potuto fare prima della guerra » , ha detto Draghi.

La visione comune dei tre Paesi sarà sancita già nel prossimo Consiglio europeo del 23- 24 giugno Il premier italiano dopo la visita a Irpin: « Qui è un luogo di distruzion­e ma anche di speranza per la ricostruzi­one »

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linea comune. Sostegno a Zelensky dai tre leader Ue
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LUDOVIC MARIN / REUTERS in missione assieme. Il presidente romeno, Klaus Iohannis ( primo a sinistra), si è unito a Mario Draghi nell’incontro a Kiev con il leader ucraino Volodymyr Zelensky, il francese Emmanuel Macron e il tedesco Olaf Scholz

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