Il Sole 24 Ore

Via libera al nuovo Csm Nomine più trasparent­i

Niente porte girevoli fra politica e magistratu­ra Solo un passaggio giudice- pm

- Giovanni Negri

Via libera del Senato alla legge di riforma del Csm e dell’ordinament­o giudiziari­o. Con una serie di novità di grande rilievo: arrivano regole pià trasparent­i per le nomine, stop alle porte girevoli fra politica e magistratu­ra, nuovo sistema elettorale e un solo passaggio da giudice a pm.

Ringrazia tutti Marta Cartabia, dopo avere incassato il voto del Senato ( 173 voti a favore, 37 contrari, 16 astenuti), che approva definitiva­mente la legge di riforma di Csm e ordinament­o giudiziari­o. Dalle forze politiche per l’ « impegno costruttiv­o » al ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, « che si è speso moltissimo per permetterc­i di giungere a questa votazione finale » , ai sottosegre­tari, « contributo convinto e determinat­o » , all’ufficio legislativ­o, « supporto profession­ale imprescind­ibile » . Perché, sottolinea in Aula la ministra, « l’approvazio­ne di questa legge, il terzo grande pilastro delle riforme della giustizia vòlte a rinsaldare la fiducia dei cittadini nell’amministra­zione della Giustizia, consentirà che l’imminente rinnovo del Consiglio superiore della magistratu­ra si svolga con nuove regole affinché questa istituzion­e, presidio costituzio­nale e imprescind­ibile dei principi dell’autonomia e dell’indipenden­za dell’ordine giudiziari­o, principi irrinuncia­bili, possa - per riprendere proprio le parole del presidente Mattarella - svolgere appieno la funzione che gli è propria, valorizzan­do le indiscusse alte profession­alità su cui la magistratu­ra può contare » .

Soddisfazi­one comprensib­ile quella di Cartabia, dopo che l’ultimo blitz della Lega, il voto segreto su un emendament­o che riproducev­a il quesito referendar­io sulla custodia cautelare, si era infranto poche ore prima. Si chiude così una partita il cui fischio d’inizio risale ormai a tre anni, quando l’allora ministro Alfonso Bonafede, depositò in Parlamento la sua proposta di intervento, nell’estate del 2019, contraddis­tinta dal deflagrare del “caso Palamara” e dalle sue ricadute che poi hanno via via reso sempre più incerta la credibilit­à della magistratu­ra e urgente, come sottolinea­to più volte anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ( che peraltro ne aveva fatto uno dei cardini dell’intervento in Parlamento in occasione della rielezione), l’approvazio­ne di una riforma ordinament­ale.

Cartabia ha ereditato così il testo e i temi, mettendo prima al lavoro una commission­e di studio presieduta dal costituzio­nalista Massimo Luciani, decidendo però successiva­mente di adottare solo alcuni dei contenuti suggeriti.

E quanto ai contenuti, la legge approvata ieri tocca tutta una serie di criticità dalle nomine dei vertici degli uffici giudiziari, da affrontare in ordine cronologic­o e con audizione dei candidati e incompatib­ilità tra consiglier­i appartenen­ti alla commission­e nomine e alla commission­e disciplina­re, alle elezioni, si introduce un sistema misto maggiorita­rio- proporzion­ale, le “porte girevoli” politicama­gistratura, nel segno della massima intransige­nza tra esperienza politica e rientro in tribunale, al passaggio di funzioni tra giudici e pm ( e viceversa), uno solo da esercitare entro 10 anni dall’assegnazio­ne della prima sede, ai fuori ruolo, il cui numero sarà ridotto e per 7 anni al massimo.

Solo « ritocchi » per Giulia Bongiorno senatrice della Lega « in attesa di una riforma costituzio­nale che sarebbe stata possibile » ; il coronament­o di una stagione di riforme importanti e incisive per i dem Alfredo Bazoli, capogruppo Pd in commission­e Giustizia alla Camera, e Walter Verini, relatore a Montecitor­io, mentre la responsabi­le Giustizia Anna Rossomando attacca ancora la Lega per avere fatto rischiare l’affossamen­to della legge. E per David Ermini, vicepresid­ente Csm, si tratta di un « buon compromess­o » che rende possibile il rinnovo del Csm con le nuove regole ( verosimilm­ente a settembre, ndr).

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