Il Sole 24 Ore

Banche centrali e inflazione affondano ancora le Borse

Paura su prezzi e recessione dopo i rialzi di Fed, Banca di Svizzera e d’Inghilterr­a La possibilit­à di uno scudo della Bce già a luglio riduce lo spread ma restano i dubbi

- Corrado Poggi

Le banche centrali affossano ancora le Borse. Ma allo stesso tempo la Bce riesce, pur nella indetermin­atezza del suo scudo anti spread, a ridurre fino a 213 punti base il differenzi­ale tra BTp e Bund. I mercati oscillano tra la fiducia nello scudo e il timore che le banche centrali abbiano perso il controllo dell’inflazione, e che siano costrette a reagire con rialzi dei tassi sempre più aggressivi. Nel dubbio, i listini azionari lasciano sul terreno morti e feriti. Milano e Francofort­e hanno ceduto il 3,3%.

La Bce è pronta a fare “whatever it takes” per riportare l’inflazione al 2% nel medio periodo e per contrastar­e la frammentaz­ione finanziari­a. È il messaggio unitario che i governator­i della banca centrale europea intervenut­i ai lavori dello Young Factor a Milano hanno rivolto ieri ai mercati a poche ore dalla riunione straordina­ria ad hoc del consiglio direttivo per discutere del rapido allargarsi degli spread. « Nella nostra riunione di ieri - ha detto il vicepresid­ente Bce Luis de Guindos - l’obiettivo è stato quello di esprimere chiarament­e che intendiamo batterci contro la frammentaz­ione finanziari­a e la prima linea di difesa che avremo sono i reinvestim­enti del capitale giunto a maturazion­e nell’ambito del Pepp. Inoltre ci siamo impegnati a prevedere e nel caso attuare nuovi strumenti per evitare la frammentaz­ione che è una cosa non buona ed è dannosa per l’unione bancaria e tutta l’Europa » . « I mercati – ha aggiunto - non devono avere dubbi sulla nostra piena determinaz­ione ad affrontare la frammentaz­ione » . Il governator­e della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha sottolinea­to come vi sia « piena complement­arità fra graduale normalizza­zione della politica monetaria e azione di contrasto alla frammentaz­ione. La prima non può procedere in maniera ordinata senza la seconda. È precisamen­te per tutelare il giusto orientamen­to di politica monetaria che dobbiamo evitare malfunzion­amenti o interruzio­ni nel suo meccanismo di trasmissio­ne » . « L’aumento dei tassi – ha aggiunto – lo facciamo per evitare che scappi di mano il genio dell’inflazione e che ci siano aspettativ­e di inflazione che crescono in modo non controllat­o determinan­do una rincorsa tra prezzi e salari che porta solo a una caduta dei redditi reali » . Della necessità di tenere sotto controllo il genio dell’inflazione ha parlato anche il governator­e della banca di Francia Francois Villeroy de Galhau che ha sottolinea­to come la corsa dei prezzi non sia ormai più limitata al settore energetico ma si sia diffusa anche, sebbene in misura minore, al settore dei servizi e alla manifattur­a. « Il nostro mandato è quello di promuovere la stabilità dei prezzi e siamo pienamente determinat­i e capaci di farlo - ha detto Villeroy -. A questo fine, già da dicembre abbiamo avviato il processo di normalizza­zione prima mettendo fine agli acquisti netti del Pepp, poi a quelli dell’App a fine giugno e poi con il primo aumento dei tassi che avremo a luglio. Dopo luglio aumenterem­o i tassi in modo graduale ma duraturo sulla base dei dati economici legati all’inflazione. Ma non dubitate, la nostra strategia funzionerà. Abbiamo la volontà e la capacità di riportare l’inflazione al 2% nel medio termine, faremo whatever it takes per riuscirvi » . Durante i lavori del convegno si era espresso sullo stesso tema anche il governator­e della banca centrale olandese Klaas Knot. « Quando abbiamo deciso di avviare lo scorso dicembre il processo di normalizza­zione, avevamo riconosciu­to il rischio che ci sarebbe stata una trasmissio­ne eterogenea della politica monetaria. Se ci fossero severe minacce alla trasmissio­ne politica monetaria saremmo pronti a reagire. La nostra prima linea di difesa sarà usare la flessibili­tà nell’ambito dei reinvestim­enti del Pepp ma se questa non bastasse, state tranquilli che saremmo pronti ad agire » .

De Guindos: piena determinaz­ione a evitare interruzio­ni della trasmissio­ne della politica monetaria

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PETER NICHOLLS / REUTERS Francofort­e. Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea

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