Ma per Lindner il divario dei tassi non preoccupa
Il ministro tedesco prende le distanze da Bce e invita alla prudenza di bilancio
Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner ha preso le distanze ieri dalle più recenti decisioni della Banca centrale europea assicurando che il netto aumento del divario tra i tassi d’interesse in Europa « non deve preoccuparci » . L’unione monetaria è « stabile e forte » , ha aggiunto l’uomo politico liberale, che ha approfittato di una riunione dei ministri delle Finanze della zona euro per esortare i paesi a tornare a prudenti politiche di bilancio « velocemente » .
La presa di posizione di colui che in passato si definì « un falco amichevole » stona con i sentimenti dominanti in Europa. La Bce ha tenuto mercoledì una riunione del suo consiglio direttivo dopo la quale ha annunciato di volere mettere a punto nuovi strumenti per contrastare la crescente frammentazione del mercato monetario. D’altro canto, la stessa riunione ministeriale di ieri ha mostrato divergenze di opinioni tra i partecipanti.
Secondo le informazioni raccolte a margine dell’incontro, tutti si sono detti allarmati dalla situazione economica, sulla scia della guerra in Ucraina. Ma chi si è detto
Altri Stati, invece, hanno accolto positivamente l’iniziativa della banca centrale
preoccupato dall’inflazione è apparso meno preoccupato dallo spread, e viceversa. L’uscita del ministro Lindner riflette bene la tradizionale opinione tedesca secondo la quale l’andamento dei rendimenti obbligazionari è la conseguenza delle politiche di bilancio. Di qui la sua esortazione alla disciplina dei conti pubblici, in un momento in cui le regole del Patto di Stabilità sono congelate fino alla fine del 2023.
A differenza del ministro tedesco, sia la ministra delle Finanze spagnola Nadia Calviño che il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni hanno salutato l’iniziativa dell’istituto monetario. In particolare, la prima ha definito le scelte della Bce « unanimemente positive » . Il secondo ha ammesso che la zona euro sta navigando « in acque agitate » , ma ciò non significa che una recessione sia « inevitabile » . Ha esortato anch’egli a politiche prudenti, soprattutto nei paesi più indebitati.
Sempre ieri i ministri hanno dato il loro benestare all’ingresso della Croazia nella zona euro, a partire dal 2023: « La nostra è una unione in crescita e che crescendo si sta rafforzando » , ha detto il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe. Nel contempo, i ministri hanno deciso di non prolungare la sorveglianza speciale di cui è stata oggetto la Grecia sulla scia della crisi debitoria di un decennio fa. « L’economia greca è tornata alla normalità » , ha aggiunto il presidente Donohoe.
Infine, sul fronte dell’unione bancaria, i ministri si sono impegnati a rafforzare il quadro comune della gestione delle crisi creditizie. Sugli altri aspetti ancora aperti, in particolare l’assicurazione in solido dei depositi, le divergenze restano ancora profonde.