Tassi su in Inghilterra e Svizzera
Quinto ritocco per la BoE con divisioni sull’entità: rialzo di 25 punti base
La Banca d’Inghilterra ieri ha alzato i tassi dello 0,25% all’ 1,25%, con un quinto ritocco consecutivo che non ha precedenti ma che era ampiamente previsto dato che l’inflazione è ai massimi da quarant’anni e continua a salire.
Ha sorpreso i mercati invece la decisione della Banca nazionale svizzera ( Bns) di alzare i tassi per la prima volta da 15 anni. Il ritocco dello 0,50% porta i tassi dal - 0,25% al - 0,75%. La mossa inaspettata è stata decisa per inviare un chiaro segnale della determinazione della Banca a combattere l’inflazione, che è salita al 2,9% in Svizzera.
Ben più grave la situazione in Gran Bretagna, dove l’inflazione è al 9% ma secondo le previsioni della BoE salirà all’ 11% in autunno, quando scatterà il nuovo aumento delle bollette. Il tasso previsto di inflazione della Banca è del 2 per cento.
Molti economisti si attendevano un intervento più deciso per contenere l’inflazione che è la più alta del G7. La decisione della Monetary Policy Committee ( Mpc) non è stata unanime: tutti hanno votato a favore di alzare i tassi, ma tre membri su nove avrebbero voluto un ritocco più deciso dello 0,50%.
Questa differenza di opinioni, in aggiunta al comunicato che parla di possibili « interventi decisi » in futuro, fa pensare che la BoE si prepari a alzare i tassi per la sesta volta alla prossima riunione in agosto. Questa volta il ritocco, secondo diversi economisti, potrebbe essere dello 0,5 per cento.
A frenare l’Mpc dal seguire le orme della Fed americana, che questa settimana ha alzato i tassi dello 0,75%, è la debolezza dell’economia britannica. Il Pil in aprile è calato dello 0,3%, oltre le previsioni, e la Banca prevede una contrazione nel secondo trimestre. L’aspettativa di una crescita dello 0,1% nel periodo marzo- giugno è stata rivista al ribasso ieri e la previsione ora è un calo dello 0,3%.
L’aumento del costo della vita ha portato a un drastico calo dei consumi, mentre le imprese lottano con l’aumento dei costi, i problemi nelle catene di approvigionamento e le carenze di personale. Il timore è che la prossima tappa sia la recessione, se anche il trimestre in corso avrà un segno negativo.
L’aumento dei tassi, per quanto inferiore alle previsioni, ha comunque risollevato la sterlina dalla debolezza delle ultime settimane. La valuta britannica ieri ha recuperato terreno sul dollaro. Anche il franco svizzero ieri si è rafforzato in seguito all’annuncio della Bns che non solo ha aumentato i tassi ma si è detta pronta a intervenire di nuovo per arginare l’inflazione.
A sopresa anche la Bns ha aumentato dello 0,50% per la prima volta da quindici anni