Il Sole 24 Ore

Tassi su in Inghilterr­a e Svizzera

Quinto ritocco per la BoE con divisioni sull’entità: rialzo di 25 punti base

- Nicol Degli Innocenti

La Banca d’Inghilterr­a ieri ha alzato i tassi dello 0,25% all’ 1,25%, con un quinto ritocco consecutiv­o che non ha precedenti ma che era ampiamente previsto dato che l’inflazione è ai massimi da quarant’anni e continua a salire.

Ha sorpreso i mercati invece la decisione della Banca nazionale svizzera ( Bns) di alzare i tassi per la prima volta da 15 anni. Il ritocco dello 0,50% porta i tassi dal - 0,25% al - 0,75%. La mossa inaspettat­a è stata decisa per inviare un chiaro segnale della determinaz­ione della Banca a combattere l’inflazione, che è salita al 2,9% in Svizzera.

Ben più grave la situazione in Gran Bretagna, dove l’inflazione è al 9% ma secondo le previsioni della BoE salirà all’ 11% in autunno, quando scatterà il nuovo aumento delle bollette. Il tasso previsto di inflazione della Banca è del 2 per cento.

Molti economisti si attendevan­o un intervento più deciso per contenere l’inflazione che è la più alta del G7. La decisione della Monetary Policy Committee ( Mpc) non è stata unanime: tutti hanno votato a favore di alzare i tassi, ma tre membri su nove avrebbero voluto un ritocco più deciso dello 0,50%.

Questa differenza di opinioni, in aggiunta al comunicato che parla di possibili « interventi decisi » in futuro, fa pensare che la BoE si prepari a alzare i tassi per la sesta volta alla prossima riunione in agosto. Questa volta il ritocco, secondo diversi economisti, potrebbe essere dello 0,5 per cento.

A frenare l’Mpc dal seguire le orme della Fed americana, che questa settimana ha alzato i tassi dello 0,75%, è la debolezza dell’economia britannica. Il Pil in aprile è calato dello 0,3%, oltre le previsioni, e la Banca prevede una contrazion­e nel secondo trimestre. L’aspettativ­a di una crescita dello 0,1% nel periodo marzo- giugno è stata rivista al ribasso ieri e la previsione ora è un calo dello 0,3%.

L’aumento del costo della vita ha portato a un drastico calo dei consumi, mentre le imprese lottano con l’aumento dei costi, i problemi nelle catene di approvigio­namento e le carenze di personale. Il timore è che la prossima tappa sia la recessione, se anche il trimestre in corso avrà un segno negativo.

L’aumento dei tassi, per quanto inferiore alle previsioni, ha comunque risollevat­o la sterlina dalla debolezza delle ultime settimane. La valuta britannica ieri ha recuperato terreno sul dollaro. Anche il franco svizzero ieri si è rafforzato in seguito all’annuncio della Bns che non solo ha aumentato i tassi ma si è detta pronta a intervenir­e di nuovo per arginare l’inflazione.

A sopresa anche la Bns ha aumentato dello 0,50% per la prima volta da quindici anni

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