Sprint sui processi penale e civile, luglio l’obiettivo per i decreti
Per centrare i target Pnrr ora vanno ridotti fascicoli e durata dei procedimenti
In poche ore arrivano in porto due degli interventi più attesi in materia di giustizia. Se ieri mattina il Senato ha concluso a larga maggioranza l’esame della riforma di Csm e ordinamento giudiziario, mercoledì il Consiglio dei ministri aveva definitivamente approvato l’ultimo intervento sulla crisi d’impresa. Quanto a quest’ultima infatti, il via libera al decreto di recepimento dell’ultima direttiva comunitaria sull’insolvenza sblocca anche l’entrata in vigore del Codice della crisi che, più volte rinviata, è ora in agenda per il prossimo 25 luglio. Si tratta peraltro di una riforma che non deve essere considerata eccentrica nel panorama delle numerose misure già varate o in corso di presentazione, visto che è direttamente prevista dal Pnrr.
Potrebbe tra l’altro essere completata nei prossimi mesi da un altro intervento atteso da molti anni, quello sul penale fallimentare, con l’allineamento delle varie fattispecie di bancarotta al nuovo assetto della legislazione civilistica, prendendo atto del nuovo equilibrio raggiunto nei rapporti tra creditori e debitore. La commissione di studio istituita dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia ha da poco concluso i lavori e il testo è ora all’attenzione dell’ufficio legislativo.
La legge su nuovo Consiglio della magistratura e ordinamento giudiziario fa invece parte di quella certo oggetto di attenzione in sede europea, ma alla cui approvazione non è strettamente legata l’erogazione dei finanziamenti previsti. Dal Pnrr sono invece espressamente previste le modifiche da innestare nei Codici di procedura, sia civile sia penale per rendere possibile il raggiungimento degli obiettivi del taglio della durata dei procedimenti e del numero di fascicoli arretrati.
E sono proprio questi due fronti quelli che saranno toccati dai prossimi interventi. Sul penale, in autunno, sono stati costituiti cinque gruppi di lavoro, tre sono dedicati alla riforma del processo penale ( coordinati rispettivamente da Giorgio Lattanzi, presidente emerito della Corte costituzionale, Ernesto Lupo e Giovanni Canzio, presidenti emeriti della Corte di Cassazione); un gruppo alla riforma del sistema sanzionatorio ( coordinato da Gian Luigi Gatta, professore ordinario di diritto penale nell’Università degli Studi di Milano); un gruppo alla giustizia riparativa ( coordinato da Adolfo Ceretti, professore ordinario di Criminologia nell’Università di Milano- Bicocca). Un ulteriore gruppo di lavoro, per l’attuazione della delega in materia di processo penale telematico, è stato costituito da poche settimane.
Stesso approccio sul versante della giustizia civile dove sono costituiti sette gruppi. In particolare su:
● procedure di mediazione e negoziazione assistita e arbitrato, affidati al primo gruppo di lavoro;
● principi generali del processo civile e digitalizzazione, affidati al secondo gruppo di lavoro;
● procedimento di primo grado, affidato al terzo gruppo di lavoro;
● giudizio di appello e giudizio di
‘ I gruppi di lavoro tecnici hanno predisposto gli articolati dei decreti attuativi attesi in Cdm
cassazione, affidati al quarto gruppo;
● processo del lavoro, esecuzione forzata e procedimenti in camera di consiglio, affidati al quinto gruppo di lavoro;
● procedimenti relativi a persone, minorenni e famiglie, affidati al sesto gruppo di lavoro;
● riforma ordinamentale e istituzione del tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie, affidate al settimo gruppo di lavoro.
Sia nel penale sia nel civile i gruppi di lavoro hanno chiuso nelle settimane scorse le bozze degli articolati che ora dovranno essere riviste dal ministero in vista di una presentazione in Consiglio dei ministri che potrebbe arrivare già entro luglio.