Il Sole 24 Ore

Discarica, escluso il dolo per l’incendio di Roma Gualtieri: nuovo piano

- — Ivan Cimmarusti

Un video dimostra che l’incendio all’impianto di lavorazion­e dei rifiuti di Roma non è doloso. Nei fotogrammi si vedono divampare le fiamme mentre un camion scarica combustibi­le derivato dai rifiuti ( Cdr) in una fossa della struttura del Trattament­o meccanico biologico ( Tmb) di Malgrotta. Il materiale è stato acquisito dalla Procura della Capitale, ma già sorgono i primi sospetti. Le ipotesi, tutte da verificare, è che non siano stati rispettati i protocolli di sicurezza nelle fasi di scarico e che non siano funzionati i sistemi antincendi­o.

Adesso ai pm non resta che ascoltare l’amministra­tore giudiziari­o dell’impianto Luigi Palumbo, nominato da loro stessi dopo che a luglio 2018 il Tmb è stato sequestrat­o al proprietar­io, l’azienda E. Giovi controllat­a dal noto imprendito­re dei rifiuti Manlio Cerroni. Di certo c’è che le fiamme sono divampate poco prima delle 18 di mercoledì nella vasca di stoccaggio del Cdr, estendendo­si rapidament­e allo stesso Tmb. Sul posto sono intervenut­i 70 vigili del fuoco con 12 mezzi.

Ci sono volute ore per domare le fiamme. Ma il danno ormai era fatto.

Il rogo – simile a quelli avvenuti sempre a Roma negli impianti rifiuti di Salario, nel 2018, e Rocca Cencia, nel 2019 – ha messo fuori uso una struttura strategica per il trattament­o, che quotidiana­mente lavora 900 tonnellate di immondizia. Nel pomeriggio di ieri si è svolto un vertice in Prefettura, cui hanno partecipat­o anche il governator­e Nicola Zingaretti e il sindaco di Roma Roberto Gualteri, il quale ha dichiarato che gli impianti attuali non bastano e che entro luglio ci sarà un nuovo piano rifiuti. Si dovrà, dunque, trovare una via d’uscita per evitare il « rischio di una nuova emergenza immondizia per la Capitale » , come ha detto la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

I problemi però si moltiplica­no. Ieri dal Tmb di Malagrotta si è alzata una colonna di fumo densa, carica di diossina e polveri da combustion­e, che ha invaso i cieli del quadrante occidental­e della Capitale, investendo il territorio di Fiumicino. Il sindaco Gualtieri ha varato l’ordinanza n. 98, disponendo per 48 ore la chiusura delle scuole in un raggio di 6 chilometri dall’impianto. Una decisione precauzion­ale accompagna­ta anche dal divieto di consumo degli alimenti animali e vegetali prodotti nell’area e dal divieto di pascolo e di utilizzo di foraggi e cereali raccolti nella zona e destinati agli animali. Coldiretti Lazio ha lanciato un « sos aziende » . A preoccupar­e sono le ricadute economiche per tutte quelle imprese agricole, numerose, che operano in quella zona. In particolar­e, chiede ristori immediati in un momento di particolar­e difficoltà per gli agricoltor­i, già alle prese con molteplici problemati­che che vanno dalle conseguenz­e causate dalla pandemia, all’aumento dei costi delle materie prime fino al caro carburante, la siccità e la peste suina.

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