Agricoltura, la strategia Ue taglia alla chimica 3 miliardi di ricavi
Un rapporto di Bcg stima gli effetti della riduzione del 50% dell’uso di pesticidi
Gli obiettivi europei fissati per il 2030 dalla strategia Farm to Fork costeranno all'industria della chimica agricola 3 miliardi di dollari, pari a un calo del fatturato del 15%. Festeggeranno al contrario le imprese sementiere, soprattutto quelle più votate alla ricerca, per le quali la strategia Ue frutterà un miliardo di euro in più, un boom del 20%.
Le previsioni arrivano da Boston consulting group, che ha appena stilato la classifica di chi ci guadagna e chi ci perde dagli obiettivi di sostenibilità fortemente voluti dalla Commissione europea. Già un'anno e mezzo fa l'Usda, il Dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti, aveva lanciato l'allarme sui costi economici della Farm to Fork: un calo della produzione agricola europea del 12% e un aumento dei prezzi dei generi alimentari del 17%. Questa volta, Boston consulting si concentra su tutti i servizi che ruotano attorno al mondo dell'agricoltura, dalla chimica ai macchinari, dai semi alla digitalizzazione.
Il conto più salato, senza dubbio, sarà quello della chimica, e non poteva non essere così, visto che al primo posto degli obiettivi l'Europa ha messo proprio la riduzione dei pestici del 50% entro il 2030. Una parte di quei tre miliardi di calo del fatturato però, dicono gli analisti di Boston Consulting, nel tempo potrebbe essere recuperata grazie agli investimenti in ricerca e sviluppo nei biostimolanti, una nuova categoria di prodotti più green di cui un mercato attento alla sostenibilità avrà sempre più bisogno. Soprattutto, una fetta di mercato che potrebbe arrivare ad assicurare a questa industria almeno 1,2 miliardi di dollari di fatturato in più all'anno.
Anche i produttori di macchinari tradizionali per l'agricoltura sono destinati a vedere calare i ricavi del 3%, pari a 500 milioni in meno. Chi sono allora i vincitori della Farm to Fork europea? Al primo posto, dice Boston Consulting group, ci saranno i fornitori e gli sviluppatori di servizi digitali: per la cosiddetta Agricoltura 4.0, gli obiettivi europei di sostenibilità si tradurranno in un balzo degli affari di 2,5 miliardi di dollari. Rispetto ad oggi, un boom del 300%. « L'agricoltura di precisione ha un Rinascimento alle porte - dice Antonio Faraldi, managing director e partner di Boston Consulting group - i big data saranno un elemento essenziale per favorire l'aumento della produttività in presenza di meno acqua e meno pesticidi, e nel campo dei servizi digitali l'Italia potrà giocare un ruolo importante, perchè le barriera all'ingresso sono inferiori e c'è spazio anche per i piccoli operatori » .
Dove saranno soprattutto i grandi player a veder crescere il fatturato è nel campo della genomica applicata allo sviluppo di semi sempre più resistenti alle avversità climatiche e alle malattie. Secondo le previsioni di Boston Consulting - e sempre se la normativa europea aprirà al genome editing ponendo fine all'equiparazione con gli Ogm - l'industra sementiera vedrà crescere i guadagni di 500 milioni di dollari, il 20% in più rispetto ad oggi.
« La Nasa - dice Faraldi - ha recentemente calcolato che per colpa del surriscaldamento globale la produttività per ettaro del grano e del mais si ridurrà del 20%: nessuna impresa può stare in piedi economicamente, quando la sua produzione si riduce di un quinto. Ecco perché la Farm to fork è stata una risposta necessaria, di fronte a fenomeni climatici che sono sempre meno calamità improvvise e sempre più fenomeni strutturali. E la ricerca, nel campo della genomica, per avere semi sempre più adatti ai climi che cambiano sarà un elemento fondamentale per garantire all'agricoltura livelli di produttività adeguati, non solo in Italia. Se vogliamo fare uscire dalla fascia di povertà i contadini di alcune aree del Pianeta, è necessario garantire loro un minimo di produzione per ettaro » . La ricerca verso nuovi semi resistenti, in ultima istanza, è anche una risposta all'emigrazione.
‘ I target di sostenibilità porteranno vantaggi ai fornitori di servizi digitali e circa 1 miliardo alle imprese sementiere