Editoria, Agcom approva il regolamento attuativo della direttiva copyright
Il sottosegretario Moles: in un anno messi 830 milioni a disposizione della filiera
In poco più di un anno sono stati messi « circa 830 milioni di euro a disposizione di tutta la filiera » , a cominciare dal Fondo straordinario dell’editoria. « Il sostegno al sistema editoriale certificato è uno strumento che consente di mettere la professionalità degli addetti ai lavori a servizio della lotta della disinformazione » .
Così il sottosegretario all’Editoria, Giuseppe Moles, intervenendo al Forum Pa sul tema delle sfide con cui l’editoria si trova e si troverà a fare i conti nel contesto della trasformazione digitale.
Un intervento, quello del sottosegretario Moles, che cade a un giorno di distanza dall’approvazione, da parte di Agcom, del regolamento attuativo della direttiva copyright che nei prossimi giorni sarà messo in consultazione, per 30 giorni, prima della sua versione definitiva. « Noi abbiamo posto in essere una formulazione normativa innovativa che per la prima volta non segue quella di altri Paesi Ue, ma pare sia fonte ispirazione per altri » , ha aggiunto il sottosegretario all’Editoria valutando la scelta italiana come « una forma di mediazione » tra un recepimento duro e uno più morbido, con « obbligo di negoziazione in buona fede » , permettendo « all’Agcom di poter essere chiamata in causa se il negoziato non raggiunge l’obiettivo lasciando però spazio agli attori di rivolgersi al giudice ordinario » .
In questo quadro Moles è convinto che con il regolamento si « darà sostegno a tutto il sistema editoriale italiano. E di conseguenza, ci aiuterà contro disinformazione » .
Alla base di tutto c’è la direttiva europea sul copyright che introduce norme che riconoscono agli editori, sia in forma singola sia associata, un diritto connesso per l'utilizzo delle loro pubblicazioni di carattere giornalistico. Che si tratti di colossi del web o anche di società di media monitoring la partita va avanti da lungo tempo e, nel caso delle società di rassegne stampa, si è spostata nelle aule di tribunale.
In consultazione sarà messo dunque uno schema di regolamento che dà attuazione all’articolo 43- bis della legge sul diritto d’autore. « Sulla scorta dei criteri indicati nel citato art. 43- bis – si legge nella nota dell’Agcom – l'Autorità ha tracciato un modello per la sua ( dell’equo compenso per gli editori, ndr.) determinazione, operando già in questa fase una distinzione tra prestatori di servizi e le imprese di media monitoring e rassegna stampa, in ragione delle differenze strutturali relative ai servizi offerti » La questione, ricorda Agcom, è quella « dell’equa distribuzione del valore generato dallo sfruttamento sulla rete di una “pubblicazione di carattere giornalistico” tra l’editore ( titolare del diritto) e le piattaforme che veicolano questi contenuti online. L’obiettivo è quello di fissare un “equo compenso” a favore dell’editore » .
Il metodo « che l’Autorità sottopone a consultazione pubblica – si legge ancora nella comunicazione di Agcom – mira a incentivare accordi tra editori e prestatori secondo criteri di ragionevolezza e proporzionalità, ispirandosi alle pratiche commerciali e ai modelli di business adottati dal mercato » .