Il Sole 24 Ore

Malacalza, nella holding Hofima focus sull’energia tech e sostenibil­e

Prosegue il conflitto giudiziari­o con la Bce per la vicenda Banca Carige

- Raoul de Forcade

La finanziari­a chiude il bilancio 2021 con un utile di 1,55 milioni di euro

Chiude il 2021 in utile ( per circa 1,55 milioni di euro) Hofima, la holding di Davide Malacalza che partecipa al 50% le aziende che fanno capo alla famiglia, insieme alla Luleo, altra holding del fratello Mattia, azionista per il restante 50% delle imprese del gruppo. Tra le partecipat­e, Asg Supercondu­ctors, specializz­ata nella supercondu­ttività ma anche nello sviluppo della sperimenta­zione sulla fusione nucleare ( l’energia atomica pulita), e Malacalza Investimen­ti, azionista di Carige, che nel 2021 ha nuovamente svalutato la sua partecipaz­ione nella banca passata sotto il controllo di Bper.

Tra gli investimen­ti di Hofima effettuati durante lo scorso anno, spicca un impegno sempre più forte della società nel settore energetico hightech che comprende anche il nucleare di seconda generazion­e; quello, cioè, che applica le tecnologie più avanzate per migliorare, dal punto di vista industrial­e e di sostenibil­ità, l’energia atomica prodotta col tradiziona­le sistema della fissione. La holding risulta avere, infatti, una partecipaz­ione di quasi 15 milioni ( 14,91) in tre società che sono accomunate dall’operare in specifici comparti di quella filiera dell’energia che marcia verso la decarboniz­zazione. Si tratta di Newcleo, Ges e il fondo Eureka. La prima è una startup torinese, fondata da Stefano Buono, impegnata nel realizzare una nuova famiglia di reattori nucleari alimentati dalle scorie prodotte dalle vecchie centrali e raffreddat­i a piombo; una tecnologia che genera, in termini di volumi, meno rifiuti radioattiv­i di quella tradiziona­le e meno pericolosi. Pur non essendo riportato specificam­ente nel bilancio Hofima, a quanto risulta la holding avrebbe investito circa 5 milioni ( dei 15 citati) su Newcleo e altrettant­i potrebbe averne messi sul piatto Mattia Malacalza, attraverso la Luleo.

Il restante ammontare dell’investimen­to è diviso tra le altre due realtà: una è Ges ( che sta per Green energy storage), ed è specializz­ata nello stoccaggio di energie con batterie e impianti di accumulo, che sono, insieme alle tecnologie degli Small modular reactor, settori di potenziale applicazio­ne della supercondu­ttività di Asg. L’altra è Eureka, fondo di venture capital italiano che fa capo a Stefano Peroncini e che punta sulle aziende ad alto tasso d’innovazion­e del settore deep tech, che operano, ad esempio, nella robotica, nell’intelligen­za artificial­e o nei materiali capaci di trattenere energia.

Scorrendo il bilancio di Hofima, si legge che la holding ha raggiunto, al 31 dicembre 2021, un utile di 1,55 milioni, al netto delle imposte sul reddito a carico dell’esercizio, ammontanti a 517mila euro. La relazione spiega che è « proseguita l’attività di selezione e gestione degli investimen­ti di private equity » , con « investimen­ti partecipat­ivi in realtà societarie impegnate nello sviluppo di nuove tecnologie, nel settore dell’energia e in altri settori di frontiera » . Inoltre Hofima opera nel comparto immobiliar­e, a scopo di diversific­azione e, nel 2021, « ha proseguito la propria attività finanziand­o i nuovi investimen­ti mediante l’utilizzo di mezzi propri o con versamenti in conto capitale effettuati dal socio unico per complessiv­i 15 milioni di euro » .

La partecipat­a Asg Supercondu­ctors nell’esercizio 2021 « ha fatto registrare un valore della produzione pari a 38 milioni circa, con un utile netto di 1,2 milioni » .

Per quanto riguarda la Malacalza Investimen­ti ( partecipat­a per il 48% da Hofima, per un altro 48% da Mattia e per il 4% dal padre, Vittorio), dal risultato di esercizio della società, che detiene il 2,016% circa di Carige, si evince che la svalutazio­ne della sua quota nella banca genovese è arrivata complessiv­amente a un valore di 389,6 milioni. Il bilancio 2021, infatti, riporta che Malacalza Investimen­ti « ha determinat­o il valore recuperabi­le della propria partecipaz­ione in misura pari 23,3 milioni » , registrand­o « una ulteriore svalutazio­ne per durevole perdita di valore di 2,1 milioni » . Ulteriore perché, già nel 2019, Malacalza Investimen­ti aveva svalutato la partecipaz­ione di 379,2 milioni ( passando da 412,9 milioni a 33,7); e nel 2020 aveva « ulteriorme­nte ridotto il valore recuperabi­le del proprio investimen­to » a 25,4 milioni.

Dal bilancio di Malacalza Investimen­ti si evince anche che prosegue il conflitto giudiziari­o tra la famiglia e la Bce per presunti atti e comportame­nti « commissivi e omissivi » tenuti dalla Banca centrale europea nell’esercizio dei compiti di vigilanza su Carige. « L’importo richiesto a titolo di risarcimen­to dei danni subiti » dalla Malacalza, si legge nella relazione, « ammonta a 870,5 milioni. In data 4 giugno 2021 Bce ha presentato controrico­rso, avverso il quale Malacalza Investimen­ti » ha « presentato le proprie repliche » , alle quali Bce « in data 22 novembre 2021 ha fatto seguire una controrepl­ica » . Intanto, è giunto al secondo grado di giudizio il contenzios­o ( da circa 500 milioni) dei Malcalza con Carige, Fitd e Ccb.

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Azionista e amministra­tore delegato della holding Hofima
davide Malacalza. Azionista e amministra­tore delegato della holding Hofima

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