Il Sole 24 Ore

Generali prepara il cda, comitato nomine al lavoro per sostituire Caltagiron­e

L’organo endoconsil­iare pre- allertato per il 21 giugno in vista del consiglio del 22

- — L. G. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il consiglio di amministra­zione delle Generali, in calendario per il prossimo 22 giugno, sarebbe nuovamente chiamato ad affrontare la delicata tematica della sostituzio­ne di Francesco Gaetano Caltagiron­e, dimessosi dal board del Leone lo scorso 27 maggio. Dopo che Roberta Neri, prima candidata della lista di minoranza rimasta esclusa, si è resa indisponib­ile, peraltro le minoranze in quell’occasione avevano comunque votato contro alla proposta di sentire Neri perchè ritenuta in contrasto con lo statuto, che disciplina la sostituzio­ne con candidati del « medesimo genere » , ora va indicato un nuovo nome da sondare. E proprio su questo aspetto il comitato nomine è al lavoro e sarebbe intenziona­to a riunirsi alla vigilia del board, cioè martedì 21 giugno, per definire la linea da tenere in consiglio. Non è scontato infatti che si proceda seguendo la progressio­ne numerica. Applicare questa prassi vorrebbe dire rivolgersi prima a Claudio Costamagna e quindi a Luciano Cirinà, l’ex manager del Leone ora in conflitto con la compagnia. E Trieste, come è noto, non vuole in alcun modo favorire l’ingresso di Cirinà nel cda. Anche se, non è escluso, che il gruppo proceda in progressio­ne e poi, arrivato al nome dell’ex manager lo accantoni opponendo la potenziale ineleggibi­lità per le dinamiche legali attualment­e in corso. Da capire, nel qual caso, se questo potrebbe aprire o meno un altro fronte di conflitto visto che l’eventuale ineleggibi­lità andrebbe dimostrata.

Va detto, in ogni caso, che la scelta del sostituto di Caltagiron­e è cruciale anche per sciogliere il nodo dei comitati, aspetto sul quale permane alta l’attenzione della Consob. Allo scorso cda infatti, sebbene sia stata trovata una soluzione sulla definizion­e di un comitato per le operazioni strategich­e, le minoranze hanno comunque scelto di restare fuori dagli organi endoconsil­iari in attesa di capire chi entrerà al posto dell’imprendito­re nel board del Leone di Trieste. Che nel mentre continua lo shopping di azioni Cattolica: ieri ha rilevato un altro 0,07% funzionale al delisting della compagnia di Verona.

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