Il Sole 24 Ore

Tfr, il coefficien­te di maggio è 3,732345

- Nevio Bianchi Pierpaolo Perrone quotidiano­lavoro. ilsole24or­e. com La versione integrale di articolo e tabella

A maggio il coefficien­te per rivalutare le quote di trattament­o di fine rapporto ( Tfr) accantonat­e al 31 dicembre 2021 è 3,732345. L’articolo 2120 del Codice civile stabilisce che, alla fine di ogni anno, la quota di Tfr accantonat­a deve essere rivalutata.

Per determinar­e il coefficien­te di rivalutazi­one del Tfr, o delle anticipazi­oni, si parte dall’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati “senza tabacchi lavorati” diffuso ogni mese dall’Istat.

In particolar­e, si calcola la differenza in percentual­e tra il mese di dicembre dell’anno precedente e il mese in cui si effettua la rivalutazi­one. Poi si calcola il 75% della differenza a cui si aggiunge, mensilment­e, un tasso fisso di 0,125 ( che su base annua è di 1,500). La somma tra il 75% e il tasso fisso è il coefficien­te di rivalutazi­one.

L’indice Istat per maggio è 110,6. A partire dai dati di gennaio 2016 la base di riferiment­o dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati è il 2015 ( la base precedente era 2010 = 100). La differenza in percentual­e rispetto a dicembre 2021, su cui si calcola il 75%, è 4,143126. Pertanto il 75% è 3,107345. A maggio il tasso fisso è 0,625. Sommando quindi il 75% ( 3,107345) più il tasso fisso ( 0,625), si ottiene il coefficien­te di rivalutazi­one, 3,732345.

In caso di correspons­ione di una anticipazi­one del Tfr, il tasso di rivalutazi­one si applica sull’intero importo accantonat­o fino al periodo di paga in cui l’erogazione viene effettuata. Per il resto dell’anno l’aumento si applica, invece, solo sulla quota al netto dell’anticipazi­one, quella che rimane a disposizio­ne del datore di lavoro.

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