Lo spread scende a 200, ma le Borse globali falliscono il rimbalzo
Piazza Affari chiude a + 0,29% Non basta a recuperare in positivo la settimana
La chiusura positiva di ieri del Ftse Mib (+ 0,29% a 21.788) anche grazie alla discesa dello spread BTpBund in area 200 punti base, non ha impedito a Piazza Affari di chiudere un’altra settimana in rosso (- 3,3%). Peggio ha fatto il Dax che ha lasciato sul terreno il 4,6 per cento.
La chiusura positiva di venerdì, con il Ftse Mib in progresso dello 0,29% a 21.788 anche grazie anche alla discesa dello spread BTp- Bund in area 200 punti base, non ha impedito a Piazza Affari di chiudere un’altra settimana in rosso (- 3,3%). Peggio ha fatto il Dax che ha lasciato sul terreno il 4,6 per cento. Il ribasso da inizio anno torna sopra il 20 per cento per Piazza Affari in un contesto internazionale che resta fragile. Gli eventi delle ultime settimane, con le mosse Bce e Fed, sembrano aver aperto un nuovo fronte di incertezza.
Le dinamiche dell’S& P 500
A Wall Street la musica non è molto diversa. Le quotazioni dell’indice S& P 500 si stanno avvicinando all’area dei 3.500 punti, si tratta della metà del ritracciamento dell’intero movimento rialzista tra marzo 2020 e gennaio 2022. Il ritracciamento del 50% è sempre un momento della verità per il mercato, probabile quindi che scattino delle ricoperture. Una rottura di questo supporto sarebbe ovviamente particolarmente negativa. Quanto potrà durare questa fase? La statistica ci viene in soccorso. Dal 1958 a oggi ci sono state nove fasi di mercato al ribasso con una durata di quasi un anno e una flessione media intorno al 40 per cento. Fino a oggi il mercato lascia sul terreno poco più del 20 per cento. La situazione appare molto diversa rispetto a 2 anni fa quando si materializzò la ripresa a “V” al termine di un mercato “orso” di appena un mese. Questa volta la configurazione al ribasso appare più strutturata. Mentre fino a novembre i minimi di mercato venivano sempre comprati, da alcuni mesi gli appelli a comprare “buy on the dip” sono scomparsi e i rimbalzi lasciano spazio a nuovi minimi relativi. Il rapporto prezzo utili prospettici relativo all’S& P 500 è sceso a 17, in linea con la media degli ultimi 25 anni, ma resta l’incognita della revisione degli utili con la stagione delle trimestrali alle porte.
La situazione a Piazza Affari
Nelle ultime settimane anche la situazione tecnica dell’indice Ftse Mib è tornata delicata. Piazza Affari è tornata a testare i minimi di inizio marzo, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, in area 21mila. È importante che intorno a questa soglia strategica scattino delle ricoperture altrimenti il quadro grafico del mercato si potrebbe ulteriormente deteriorare. L’esplosione dello spread ha fatto perdere forza a Milano rispetto al Dax di Francoforte. Un clima opposto rispetto all’ottimismo del 2021 quando Milano è risultata una delle piazze più performanti. In pochi mesi il quadro è mutato radicalmente.
Bond in caduta libera
La particolarità dell’attuale fase di mercato è sicuramente quella che manca il salvagente dei bond. Negli Usa il portafoglio 60 azioni e 40 bond, il classico portafoglio bilanciato, registra da inizio anno una perdita a due cifre, la peggiore da quasi un secolo. Nel 2000- 2002 durante lo scoppio della bolla web i bond guadagnarono come pure nel 2008: questa volta manca la stampella del reddito fisso a compensare le flessioni di Borsa. Il rendimento del Treasury Usa a 10 anni si sta muovendo al top dal novembre del 2018, intorno al 3,2 per cento. Una rottura al rialzo dei questa soglia potrebbe dare una nuova spinta ai rendimenti. Più complessa la situazione per il BTp decennale che si è spinto oltre il 4%, per poi flettere. Un livello da monitorare per capire le evoluzioni tecniche è il livello del 3,7% registrato nell’ottobre del 2018. Un rendimento sopra questa soglia è sintomo di tensione, mentre la situazione potrebbe alleggerirsi solo con discese al di sotto del 3 per cento.
Il dollaro
Oltre alle commodity, è stato il dollaro a riservare qualche soddisfazione agli investitori europei da inizio anno. Il rafforzamento del biglietto verde ha portato grandi vantaggi a chi si è esposto in asset in dollari. Ora la valuta si trova a un test importante, ovvero quello del doppio minimo 1,0350 contro euro. Solo la rottura netta di questo supporto può aprire le porte alla parità nel breve.
S& P 500 verso metà del ritracciamento dell’intero movimento rialzista tra marzo 2020 e gennaio 2022