Bitcoin alla battaglia dei 19mila $ I minatori spengono le macchine
Se la cripto scivola sotto la linea del Piave, lo scenario diventa veramente difficile
La linea del Piave del bitcoin. Un valore che, dal punto di vista di investitori e analisi tecnica, è essenziale. Si tratta dell’area compresa tra 19.000 e 20.000 dollari. Un supporto statico di lungo periodo ( livello dove la pressione degli acquisti risulta maggiore di quella delle vendite) il quale, in linea di massima, corrisponde ai massimi raggiunti dalla criptoregina nel 2017. Cioè l’anno in cui scoppiò la bolla delle Initial coin offering.
« L’area in oggetto - spiega l’analista tecnico indipendente Silvio Bona - è veramente importante, anche perché di lì passa la linea di trend ascendente di lungo periodo partita nel 2015 » . Se dovesse essere rotta al ribasso cosa accadrebbe? « In realtà eventuali escursioni anche sui 18.000 dollari non costituirebbero un segnale così negativo » . Diversamente, nel momento in cui il bitcoin rompesse anche questo secondo “pavimento” il contesto diverrebbe maledettamente complicato. « A ben vedere, la chiusura di 2- 3 sedute al di sotto dei 18.000 dollari darebbe vita, da un lato, al venire meno dell’attuale impostazione di fondo rialzista; e, dall’altro, indirizzerebbe il token digitale verso il livello dei 13.000 dollari » . Insomma: gli attuali prezzi, sui cui la cryptocurrency danza da un po’ di tempo dopo gli sconquassi dei casi Terra- Luna e Celsius ( cui rischia di aggiungersi anche quello dell’hedge fund Three Arrows), sono veramente cruciali.
Certo: può guardarsi anche verso l’altro. « Qui - dice Bona - nell’ipotesi in cui il bitcoin risalisse, per più di una volta, oltre la resistenza ( livello dove la pressione delle vendite è maggiore di quella degli acquisti, ndr) dei 23.000 dollari, potrebbe innestarsi una dinamica rialzista, seppure di breve periodo » . Ciò detto, però, la situazione resta complicata.
Il mondo dei minatori
Ma non sono solo gli investitori che guardano a soglie e livelli. C’ è anche il mondo dei miners, i minatori. Com è noto, nell’ambito dell’algoritmo di consenso “proof of work” del bitcoin, la validazione delle transazioni avviene grazie alla risoluzione di un indovinello crittografico il quale, con il passare del tempo, diventa sempre più complicato. È un meccanismo cui concorrono, in gara tra di loro, diversi soggetti. I miners, per l’appunto. Sennonché il continuo incremento della difficoltà del problema, richiedendo una potenza computazionale crescente, implica anche costi sempre più elevati. « In tal senso - spiega Francesca Failoni, direttore finanziario di Alps Blockhain -, quando il prezzo del bitcoin scende troppo, può accadere che la “minatura” dei blocchi non sia più conveniente » . A fronte di ciò i miners: o continuano la loro operatività, ma non vendono la produzione sul mercato; « oppure, soprattutto i più piccoli che non vantano grandi economie di scala, spengono le macchine » e interrompono l’attività. Ebbene: proprio questa seconda eventualità si sta concretizzando sul mercato. Secondo il sito Bitrawr. com ci sono diversi blocchi i quali, a fronte dell’attuale potenza computazionale disponibile nella blockchain, dovrebbero essere validati ma che, al contrario, non vengono “minati”. « L’indizio, per l’appunto, che qualche miners non sta operando » . Si tratta di una situazione che rischia di peggiorare? « In realtà no - risponde Failoni-. Il protocollo del bitcoin prevede l’aggiornamento, ogni 2.016 blocchi, della difficoltà del problema crittografico » . La prossima revisione è prevista per mercoledì prossimo. « In quell’occasione la stessa difficoltà verrà diminuita e, quindi, scenderà la potenza di calcolo richiesta per la validazione » . In altre parole: diventerà meno oneroso risolvere l’indovinello e, di conseguenza, il break even per i minatori si abbasserà. Già, l’abbassarsi. Al di là dei miners resta comunque sul tavolo la dura crisi che bitcoin & co ( ether ieri viaggiava sui 1.000 dollari) attraversano. Uno scenario il quale, soprattutto per i problemi legati alla finanza decentralizzata, rimane a tinte fosche.