Dal vertice della Wto intesa in extremis sui vaccini Covid- 19
Alla fine il coniglio è uscito dal cilindro un po’ logoro dell’Organizzazione mondiale del commercio: dopo una maratona durata tutta la notte, che ha seguito un giorno di tempi supplementari, la conferenza di Ginevra ha prodotto un pacchetto di intese di portata ridotta, ma simbolica, su vaccini Covid, sicurezza alimentare, moratoria dei dazi su download e streaming, sussidi alla pesca e riforma della stessa Wto. Il vertice chiuso ieri era atteso come un test per capire se un’organizzazione, composta da 164 Paesi membri e legata al principio dell’unanimità, ha davvero la possibilità di uscire dalla paralisi. Un test superato a fatica. Non che si potesse pretendere molto di più, in questa fase di deglobalizzazione e revival dei nazionalismi, con un conflitto aperto in Ucraina.
La Wto giudica il « Pacchetto di Ginevra » un risultato « senza precedenti » . « Gli accordi raggiunti faranno la differenza nella vita delle persone in tutto il mondo » , ha detto Ngozi Okonjo- Iweala, ex ministro delle Finanze della Nigeria ed ex numero uno di Gavi, l’alleanza sui vaccini. Okonjo- Iweala ha fatto di tutto per evitare il flop, che sembrava a un soffio, soprattutto per le resistenze a tutto campo dell’India. New Delhi alla fine ha comunque bloccato un altro dei dossier in discussione, il taglio dei sussidi all’agricoltura.
Il risultato di maggior impatto è la deroga, per quanto parziale e tardiva, sui brevetti dei vaccini Covid. L’accordo ricalca in gran parte l’intesa raggiunta a marzo tra India e Sudafrica ( che la invocavano) da un lato, e Stati Uniti e Unione
Europea dall’altro. A Ginevra, però, l’India è tornata a frenare su un compromesso sempre più annacquato. Un ostacolo è stata anche la pretesa Usa di escludere la Cina, nel timore che se ne possa servire per appropriarsi delle sue tecnologie. Alla fine, Pechino si è chiamata fuori dalla deroga. Lasciare Ginevra con un nulla di fatto sarebbe stato uno smacco per tutti. In base all’intesa, i titolari dei brevetti potranno essere obbligati a condividerli e i Paesi in via di sviluppo potranno servirsi di licenze obbligatorie della durata di 5 anni ( prorogabili) per la produzione nazionale. Non c’è vincolo di utilizzo per il mercato interno, sono quindi consentite esportazioni, per garantire accesso equo a livello globale. Previsto un risarcimento per i titolari dei brevetti. Deluse le Ong, secondo le quali l’accordo, che non copre terapie e diagnostica, estende a malapena regole già esistenti.
Il negoziato sul taglio dei sussidi alla pesca si trascina invece da vent’anni: l’accordo multilaterale raggiunto è solo il secondo nella storia della Wto. Le pressioni dei Paesi in via di sviluppo che vivono di pesca, e che più hanno da perdere dall’esaurimento delle riserve ittiche, hanno permesso di superare le resistenze dell’India. Il risultato è un compromesso parziale: nessun Paese Wto erogherà più sovvenzioni a navi o operatori impegnati in attività di pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata o per la pesca di risorse sovrasfruttate. I Paesi in via di sviluppo saranno esentati per due anni. Alla prossima conferenza Wto, a fine 2023, si proverà a fare di più.
Come dal 1998, quando è scattata per la prima volta, a Ginevra è stata rinnovata per altri due anni la proroga della moratoria dei dazi sulle trasmissioni di file elettronici, un giro d’affari che vale centinaia di milioni di dollari l’anno. India, Sudafrica e altri Paesi in via di sviluppo sostengono che la moratoria favorisce le economie avanzate e sottrae alle loro casse ingenti entrate.
Secondo il commissario per il Commercio Ue, Valdis Dombrovskis, « abbiamo dimostrato che possiamo rispondere a sfide urgenti » , ma le profonde divergenze « confermano quanto è urgente una riforma dell’organizzazione » . Sul punto, Ginevra lancia una sorta di road map, che comprende l’impegno a sbloccare il tribunale della Wto entro il 2024. « Trovare un compromesso tra tutti i Paesi membri della Wto, Russia inclusa, non era affatto scontato ma ce l’abbiamo fatta, anche grazie al ruolo giocato da Italia e Ue » , ha affermato il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, che ha guidato la delegazione italiana a Ginevra. « Dopo anni di attesa, la comunità internazionale ha trovato un accordo su temi chiave » , ha aggiunto.
IL PACCHETTO DI GINEVRA Intese anche su sussidi alla pesca e moratoria dei dazi su download e streaming