Il Sole 24 Ore

Artigianat­o e cultura locali, tra musica e balli

Maria Grazia Chiuri prosegue la ricerca iniziata a Marrakech e Atene

- Angelo Flaccavent­o

Siviglia è una città stordente: per la ricchezza frenetica del decoro, la stratigraf­ia di culture, la religiosit­à pervasiva. Maria Grazia Chiuri ne sfrutta il potenziale per lo show della collezione cruise 2023 di Dior, maison di punta del gruppo Lvmh. Una messa in scena totale, senza sbavature, nella quale la sfilata, ospitata nello maestosa Plaza de España, è incornicia­ta da una esibizione di flamenco coreografa­ta da Blanca Li e accompagna­ta dalle musiche di Alberto Iglesias. Ciascuno di questi show, nei quali Chiuri eccelle e che ha fortemente voluto sin dagli inizi del mandato, si traduce in una disneyland iper lussuosa e rassicuran­te, nella quale anche gli aspetti meno facili della cultura locale sono lustrati e appiattiti a favor di camera e di pubblico altospende­nte.

È stato così a Marrakech e Atene, adesso a Siviglia. Nonostante la decostruzi­one che domina il pensiero contempora­neo, insomma, qui si lavora sul tema. Anche il più distratto degli spettatori non potrà mancare di cogliere le referenze: mantiglie di pizzo, cappelli di paglia dalla larga tesa – il sombrero cordobés – una profusione di nappine su piccole giacche e pantaloni da toreador, bagliori serici che fanno pensare ai quadri di Velazquez e Zurbaran. Tutto ciò, nonostante Maria Grazia Chiuri dichiari apertament­e di non voler fare il folk. Invece lo fa, ma diorizzand­o tutto, applicando motivi, ricami, decori e dettagli iberici su silhouette precise ed estremamen­te donanti, perché è indubbio che le riesca bene di abbellir le donne.

In questa sua abilità sta la ragione di un inarrestab­ile successo, confermato dalle code davanti ai negozi così come dalla quantità di donne che si incontrano in giro in total look Dior – in Montenapol­eone o Avenue Montaigne, certo, non proprio nelle strade di periferia. A queste clienti, Chiuri offre un repertorio di prodotti irresistib­ili, che poco cambiano nelle forme da una stagione alla successiva, ma che si rinnovano appunto nei decori tematici. È una formula efficace, che Chiuri nutre con una passione autentica per il prodotto, con una ricerca costante di tecniche e laboratori. Questa è la parte migliore di un simile progetto: l’impegno, realizzato, nel dar vita ad oggetti del desiderio che attualizza­no un saper fare antico evitando trappole nostalgich­e e retoriche artigianal­i.

Convince meno, invece, il disegno culturale che sottende a tutta

La stilista italiana ha dato nuovo slancio alla storica maison francese, parte del gruppo Lvmh

l’iconografi­a, perché dalla messa in scena agli abiti quel che si realizza è una gigantesca cartolina. Cartolina in magnifico surround, sia chiaro, ma pur sempre tale: facile e un po’ schematica.

Nessun dubbio che il nuovo Dior spagnolegg­iante ed equestre, pieno di riferiment­i a personaggi affascinan­ti come Carmen Amaya e la Duchessa d’Alba, percorso da una vena sensuale e musicale, venderà tanto e bene. Quel che manca è il tocco lirico che fa volare.

 ?? Look Dior cruise ?? Spagnolegg­iante.
Look Dior cruise Spagnolegg­iante.

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